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Mare Jonio punita per aver salvato vite umane

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una scena dell'attacco della guardia libica

Fermo amministrativo di 20 giorni e una multa sino a 10.000 euro sono stati imposti dal governo italiano alla nave umanitaria Mare Jonio, della ong (organizzazione non governativa) Mediterranea Saving Humans.

Per l’ennesima volta viene bloccata una delle navi che si occupano, nello specchio di acqua tra il Nord Africa e l’Europa, del recupero in mare delle persone, in fuga da guerre, fame, discriminazioni, che cercano di raggiungere, con mezzi di fortuna, il Vecchio Continente.

Mediterranea è accusata di avere “istigato la fuga dei migranti per sottrarsi alla guardia libica”. A muovere le accuse, appunto la cosiddetta Guardia Costiera Libica, parliamo di milizie armate, finanziate e addestrate dall’Unione Europea e dall’Italia, con l’obiettivo di bloccare le partenze dei migranti e che, in tantissimi casi, sono protagoniste di comportamenti efferati nei confronti dei migranti. Oggetto, questi ultimi, di indicibili vessazioni nei luoghi di detenzione, sottoposti alle angherie delle stesse milizie, in combutta con chi gestisce il traffico di essere umani.

Eppure in questo caso sulle dinamiche di quanto accaduto non dovrebbe esserci alcun dubbio. Mare Jonio/Mediterranea ha, infatti, messo a disposizione delle autorità italiane il video relativo a una operazione di soccorso di un’imbarcazione in pericolo, sovraffollata e con il motore in avaria. Una motovedetta della Guardia Costiera si dirige, sparando, verso un gommone della nave intento a soccorrere le persone migranti, con l’evidente obiettivo di fare fallire l’operazione. E, infatti, a fronte di 58 persone migranti salvate, non si sa quante siano state disperse a causa del criminale operato dei libici.

Il fermo amministrativo, oltre ai danni subiti dall’imbarcazione, costerà alla ONG decine di migliaia di euro, ma, soprattutto, impedirà una presenza nel Mediterraneo che garantisce, per quanto possibile, la prevenzione della violazione di diritti umani e il soccorso di persone in pericolo.

Un effetto del cosiddetto “Decreto Piantedosi”, frutto di un governo (Meloni) che aveva promesso – nel globo terracqueo – una continua caccia contro i trafficanti di esseri umani, di cui non c’è però nessuna traccia, mentre continuano le politiche repressive contro i migranti e vengono ostacolate le operazioni di soccorso.

Una politica fallimentare (nel 2023 sono sbarcati quasi 160.000 migranti in Italia), fatta di accordi vergognosi, sulla pelle dei migranti, con i paesi rivieraschi del Mediterraneo e di un sistema di accoglienza nel nostro paese incompatibile con il rispetto dei diritti umani.

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