Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, dalle pagine di Liberainformazione lancia un appello. Firmarlo è un dovere morale. Ecco il testo dell’appello: “Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare
E’ testardo ed è ottimista. Un inguaribile ottimista. Nonostante tutto. Lui il bicchiere si ostina a vederlo tutto pieno anche quando è vuoto del tutto. E caparbiamente persegue l’obiettivo di un giornale che sia “anche una scuola e un movimento” ma mai
Tratto da: Antonella Lombardi, Scudo fiscale, si legalizza il tesoro della mafia, in A Sud’Europa, anno 3, n.39, 9.11.09 Come conciliare sviluppo e legalità quando è il governo a proporre strumenti inadeguati? Di queste e altre domande si è dibattuto a Palermo,
E’ il ritornello di una vecchia canzone di De André che ben può rappresentare l’immagine che sulla mafia non si può essere neutrali e non si può credere che l’agire mafioso non abbia ripercussioni sul nostro quotidiano. La scoperta di navi piene
Tratto da l’Unità, 11 ottobre: La gaffe siciliana del duo Feltri-Pivetti di Domenico Valter Rizzo “Dossier Sicilia”, l’inserto di settembre del Giornale di Vittorio Feltri, propone l’azienda catanese “Sud Trasporti s.r.l.” come modello di imprenditorialità di successo. Management giovane, fatturato raddoppiato rispetto
La mafia riesce a guadagnare anche in tempi di crisi, anzi, proprio dalla e sulla crisi. E a contribuire all’estensione delle bolle speculative sarebbero proprio i flussi di capitali di origine illegale. Lo sostiene Carlo Ruta nella prima parte dell’analisi-inchiesta “Recessione e mafie”, che
Non c’è solo Berlusconi a voler mettere il bavaglio ai giornalisti. Ci sono anche i mafiosi e sono espliciti: “O taci o ti ammazzo”. Vittima della minaccia è José Trovato, collaboratore del Giornale di Sicilia da Leonforte, in provincia di Enna. A
4 giugno1961. Sandro Ciotti (radiocronista della trasmissione ‘tutto il calcio minuto per minuto’) pronunciò il famoso ‘clamoroso al Cibali’. Clamoroso, in quel caso, era il risultato della partita: il Catania aveva battuto per 2 a 0 la ben più blasonata Inter. Non
Tratto da Pietro Orsatti Left-Avvenimenti Settembre 2009 Quale lettura – Film e Fiction – propongono del fenomeno mafioso? Roberto Scarpinato e Antonio Ingroia della procura di Palermo e Raffaele Marino di quella di Torre Annunziata hanno lanciato un’ennesima allarmata riflessione su questo
Non c’era una folla da stadio nell’aula magna “Santo Mazzarino” del monastero dei Benedettini di Catania, ma un tifo da stadio sì. Entusiasmo, calore e riconoscenza per il lavoro svolto nelle trincee della lotta alla mafia sono stati tributati a Gian Carlo