Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
“Gli sforzi europei per la ripresa dal Covid si concentrano sulle regioni più povere, come la Sicilia” nel tentativo di farle “salire di livello”, leggiamo su The Economist dello scorso 28 novembre: Sicily is desperate for the EU’s cash. L’articolo, che potete
A raccontare una città dominata dall’intreccio di imprenditoria, politica e criminalità organizzata, saldate insieme dal monoplio mediatico dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, è Antonio Fisichella nel suo “Una città in pugno. Informazione, affari, politica e mafia: Catania al tempo di Mario Ciancio. Una
55 litri di olio da 461 chili di olive. Numeri che fanno notizia, stiamo parlando, infatti, di olive raccolte in contrada Alcovia (Palagonia) in agrumeti confiscati alla mafia. Anzi, per essere più precisi, trovate già raccolte. Proviamo a ricostruire l’accaduto. Per più
“La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? non esiste più perché noi la stiamo completamente eliminando. Nessuno ha più il coraggio di difendere il
“Tu hai denunciato e quelli che stanno in galera siamo noi!”, così dice Mirko Monti al padre Michele, un imprenditore siciliano che ha denunciato i suoi estortori. Sono parole che ben sintetizzano la condizione paradossale dei testimoni di giustizia. A raccontare questa
Capire meglio quello che è accaduto in passato, per imparare a leggere cosa accade ogni giorno sotto i nostri occhi. E per assumere degli impegni che ci consentano di cambiare le cose, con il coinvolgimento delle giovani generazioni. Così Adriana Laudani, presidente
2005: un ragazzo poco più che adolescente chiede di incontrare il giovane giudice del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria che lo ha da poco condannato, mostrando sul suo volto tutta la sofferenza di una giovane vita stravolta da accadimenti più
Peppino Impastato venne assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Pio La Torre – come disse Enrico Berlinguer segretario nazionale del P.C.I. – non
Tra le voci che si stanno levando per mettere in guardia contro i pericoli di un rinnovato protagonistmo delle mafie nella situazione di crisi economica determinata dalla pandemia c’è quella di Enzo Guarnera, avvocato penalista catanese che da anni contrasta la mafia
Si può fare. Si può sequestrare una società di trasporti di prodotti ortofrutticoli ad una potente famiglia mafiosa. Se ne può affidare la gestione ad un