Un paio di settimane addietro è circolata la notizia riguardante il Comune di Coccaglio, in provincia di Brescia, nel quale l’amministrazione targata Lega-Pdl aveva deciso di lanciare l’operazione “White Christmas“. Essa prevede un meccanismo semplice: i circa 1500 immigrati abitanti nel paese, prima delle feste, riceveranno una visita a domicilio da parte dei vigili e a chi non avrà il permesso di soggiorno verrà revocata la residenza.
Di grande spessore culturale la motivazione fornita dall’assessore leghista alla Sicurezza Claudio Abiendi, la “mente” dell’iniziativa:«per me il Natale non è la festa dell’accoglienza, ma della tradizione cristiana, della nostra identità».
Da una comunicazione dell’Arci, diffusa ieri da Cataniapace, pare che a Catania, pur senza fare tanto clamore, non si voglia neanche in questo campo restare indietro: vi si denunciano infatti ripetute azioni di violenta intimidazione da parte di poliziotti e militari nei confronti di ambulanti stranieri nella zona fra via Etnea e corso Sicilia: stanno provvedendo a “ripulire” le strade per permettere ai cittadini catanesi di poter fare i loro acquisti natalizi in una città “sicura”, “pulita” e in cui la “legalità” regna sovrana?
Così scrivono gli amici dell’Arci: “Oggi pomeriggio, nella “luccicante” via Etnea, siamo stati testimoni oculari di un atto di spropositata violenza perpetrata da due poliziotti ai danni di un ambulante migrante. Non solo. Abbiamo saputo che ogni giorno in corso Sicilia e dintorni ci sono retate di polizia e di militari.
Abbiamo sentito la necessità di fornire un numero di telefono a cui i migranti possono rivolgersi per denunciare la grave repressione e gli atti di discriminazione che in questi giorni stanno subendo.”
Nel corso del volantinaggio ( abbiamo verificato che la situazione è peggiore di come l’avevamo immaginata: niente bancarelle, volti impauriti e tanta rabbia. Quindi, una sorta di “white christmas” si sta verificando anche a Catania.”
Nello stesso pomeriggio, alcuni militanti dell’Arci (uno dei quali è stato anche identificato dalla polizia) hanno distribuito in corso Sicilia un volantino, in cui si afferma:
“Da qualche tempo Catania è violenta.
Stavolta non parliamo della violenza ormai endemica, silente ed odiosa dell’assenza di servizi, spazi e democrazia.
Parliamo della violenza arrogante e manifesta che i migranti subiscono quotidianamente ad opera delle forza pubblica.
La forza pubblica che tenta di ripristinare la legalità nella città più illegale d’Italia […]
E’ grottesco che tutto ciò avvenga proprio a Catania dove mafia, clientelismo e malaffare allungano il proprio tentacolo su importanti settori della vita sociale, politica, economica ed anche religiosa.
Reputiamo paradossali le confische, gli arresti, le perquisizioni perpetrate ai danni dei lavoratori ambulanti. […]
Leggi il testo integrale del volantino
L’Arci invita, inoltre, tutte le realtà che in questi mesi si sono battute contro il Pacchetto Sicurezza a promuovere delle iniziative comuni. Scrivono, infatti, “Proponiamo:
1) Di preparare e diffondere un documento unitario di condanna contro la discriminazione e l’intimidazione quotidiana dei/lle migranti.
2) La realizzazione di un banchetto-presidio tra Corso Sicilia e Piazza Stesicoro (giovedi 10?)
3) La diffusione di un Comunicato stampa
4) La realizzazione di un osservatorio permanente (in loco) con relativa documentazione mediatica (foto, video, articoli)”
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