Al Cara sfilano le autorità, resta l'emarginazione

Grande festa oggi al CARA di Mineo, è la giornata del rifugiato. Ospiti illustri e inviti raffinati per un evento, intitolato “Dall’emergenza all’integrazione”, a cui saranno presenti le massime autorità dello Stato, dal Prefetto al Questore, il Vescovo di Caltagirone, il capo

Sulla pelle viva

“Nell’estate del 2011 circa 400 braccianti agricoli di origine africana, a Nardò (Lecce), hanno scioperato per quasi due settimane. In Italia, si è trattato del primo sciopero autorganizzato di lavoratori stranieri della terra, contro un sistema di sfruttamento basato sul capolarato, per

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I caporali di Cassibile

Cassibile, Siracusa. Ogni anno da aprile a giugno, in occasione della raccolta delle patate, ai circa 5.000 residenti (trecento provengono dal Marocco) si aggiungono diverse centinaia di migranti. Delle condizioni di vita e di lavoro dei migranti, abbiamo parlato con Alfonso Di

Migranti e regolarizzazione, un passo avanti?

Da oltre un mese cittadini extracomunitari di diverse etnie e organizzazioni catanesi che si occupano della tutela dei diritti dei migranti (in primo luogo la Rete Antirazzista) manifestano a Catania, davanti agli uffici della Prefettura, chiedendo tempi certi e modalità chiare rispetto

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Immigrati, oggi in piazza per i diritti

“Mi auguro che in parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza per i bambini nati in Italia da immigrati stranieri”, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica. Mentre la più alta carica dello stato denuncia un’anomalia ‘tutta italiana’ e sottolinea che

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L'Italia sono anch'io, due leggi di iniziativa popolare

Quasi 5 milioni (l’8% della popolazione) le persone di origine straniera che vivono in Italia. Di queste quasi un quinto sono minori. Nello scorso anno scolastico gli oltre 700.000 alunni stranieri presenti hanno rappresentato il 7,9% dell’intera popolazione (percentuale, quest’ultima, che sale

Lampedusa e Mineo: i diritti negati

Lampedusa ancora una volta al centro della cronaca: alle proteste dei migranti, che fuggiti da guerre e miseria, contestavano il trattamento loro riservato dal nostro stato democratico (peraltro analogo a quello degli altri “Paesi sviluppati” europei) si è risposto con le cariche