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Immigrazione

Chiudere il CARA di Mineo

30/07/2011
2 mins read

Telegiornali e mezzi di informazione hanno dato grande risalto alla manifestazione di protesta del 27 luglio con la quale, ancora una volta, i

foto di Fiodor Bonaviri

migranti “ospitati” nel mega CARA di Mineo hanno denunciato la persistenza di condizioni di vita insostenibili nel cosiddetto villaggio della solidarietà.
 
Alle proteste, però, si continua a rispondere con la violenza e la repressione. Il che evidenzia, come sostiene Fulvio Vassallo Paleologo, una grave impreparazione nella gestione di una situazione che era, almeno parzialmente, prevedibile.
Quest’ultima protesta, che, purtroppo, ha fatto registrare numerosi feriti fra i manifestanti, ha visto protagonista la comunità africana che contesta l’altissimo numero di dinieghi ricevuti dai richiedenti asilo provenienti dalla Libia.
Secondo la Rete Antirazzista Catanese, un tale clima di esasperazione e di conflittualità, anche interna, è dovuto, principalmente, alla carenza di mediatori culturali, alle difficoltà per contattare i legali ed avere informazioni sulle richieste di asilo, ai tempi lunghissimi della Commissione che esamina le domande.
In effetti, dal momento della sua istituzione (Marzo 2011) il Centro non ha ancora una natura giuridica chiara, manca di personale adeguatamente formato, è isolato rispetto al territorio.
Secondo Vassallo, “é una sorta di non- luogo dove le persone conducono la loro quotidianità in una condizione di apatia e rassegnazione”.
Segregare, di fatto, migliaia di persone, per mesi o forse per anni (visti gli attuali ritmi con cui vengono esaminate le domande di asilo), costituisce un progetto irrazionale, per il quale viene sprecato denaro pubblico, ma, soprattutto, si corre il rischio di esasperare la conflittualità tra i vari gruppi nazionali e di far crescere paura e ostilità nella popolazione locale.
Quest’ultimo rischio viene lucidamente denunciato da Leonardo Severino che scrive sulla manifestazione del 27: “la contestazione di oggi ha visto una partecipazione maggiore anche delle forze dell’ordine [che] hanno diffuso il panico nella popolazione invitando persino i commercianti a chiudere per timore di eventuali saccheggi o disordini in paese, la cosa assurda è che i migranti non sono neanche arrivati nei pressi del paese e non ci volevano venire”.

alcuni degli articoli più recenti su argocatania.org

  • 22.06.11 – Effetto Pontida, a Mineo la polizia carica i migranti
  • Comunicato della Rete razzista catanese
  • 07.06.11 – Mineo, le interminabili attese dei richiedenti asilo
  • 20.06.22 – Giornata del rifugiato, fuga dalla povertà, fuga dalla guerra
  • 23.04.11 – C.A.R.A. Mineo, chi non rispetta la legge?
  • 07.06.11 – Mineo, le interminabili attese dei richiedenti asilo

Secondo la Rete Antirazzista Catanese, prima che la situazione degeneri, occorre attivare percorsi virtuosi di accoglienza e integrazione, sostituendo al modello di esclusione ed emarginazione del CARA (che andrebbe immediatamente chiuso) l’esperienza degli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Si tratta di piccole strutture, con un numero limitato di presenze, promosse dagli Enti Locali che scommettono su progetti di accoglienza integrata, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Così facendo, si risparmierebbero risorse pubbliche (20-23 euro per ogni rifugiato), ma, soprattutto, si attiverebbero quei processi di inclusione nel territorio senza i quali, anche dopo aver ottenuto lo status di rifugiato, il migrante rimane in una condizione di emarginazione.
Leggi il Comunicato dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI)

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4 Comments

  1. Renzo ha detto:
    02/08/2011 alle 11:29

    Quello che è tremendo è stato il servizo fatto da Quello che…Regioni di Rai 2 su Mineo, una cosa da non credersi con tanto di marchetta a favore di Castiglione descritto come un eroe!!! Ma sapete chi è la giornalista Faverio? Documentatevi…basta digitare su internet il nome. Uno scandalo italiano è ora che scriviamo in massa alla Rai per dire basta a trasmissioni come questa.

    Rispondi
  2. Renzo ha detto:
    02/08/2011 alle 11:39

    La trasmissione ha fatto 3 servizi in tre mesi su Moneo, un record, sempre con interviste al presidente Castiglione e mischiando il dramma con il turismo e le gite dei giornalisti in questione…..Leggete e guardate:
    In Italia – insieme alle Dolomiti – sono l’unico sito dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità per l’alto valore naturalistico: le isole Eolie ospitano una puntata speciale di “Quello che… Regioni”, il settimanale di Rai Parlamento, in onda sabato 23 luglio alle 10.45 su Rai2. In sommario, un viaggio tra le bellezze ambientali, archeologiche e naturalistiche di questi territori, tra siti storici, paesaggi incontaminati e vulcani. A fare da guida a “Quello che… Regioni”, il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, che è anche sindaco di tutte le altre isole, ad eccezione di Salina; e il presidente di Federalberghi delle Eolie e delle isole minori siciliane, Christian Del Bono. Con loro, il direttore del Parco archeologico delle isole, Umberto Spigo, oltre a archeologi, vulcanologi e naturalisti.
    Tra i servizi in sommario: l’offerta gratuita di Internet sulle spiagge di Catania, la presa di possesso del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Mineo da parte del nuovo “soggetto attuatore”, il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione; e la riapertura della pesca delle vongole a Chioggia.

    Rispondi
  3. buttitta ha detto:
    02/08/2011 alle 15:08

    Ecche’ questi portano pure cattiva sorte con quella trasmissione….quando si occupano di qualcuno scoppia il casino!

    Rispondi
  4. siviero ha detto:
    18/10/2011 alle 11:50

    «Congratulazioni a Simonetta Faverio, nominata condirettore di Rai Parlamento, a nome di tutte le Province italiane». Ad affermarlo e’ il presidente dell’UPI, Giuseppe Castiglione. «Siamo certi – aggiunge – che attraverso il suo lavoro alla guida della trasmissione ”Quello che… regioni” continuera’ a tenere alta l’attenzione sulle istanze degli enti locali, a dare voce ai territori e a raccontare con imparzialita’ e professionalita’ l’Italia delle province».

    Rispondi

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