Il mondo perduto, così si intitola la raccolta di cortometraggi del regista palermitano Vittorio De Seta, che contiene alcuni dei più intensi brani della storia del documentario italiano. Una ricognizione di realtà e tradizioni millenarie che ancora sopravvivevano intatte nell’Italia rurale degli
Nuova iniziativa di Addiopizzo a Catania: all’interno del loro sito hanno pubblicato un elenco di cinquanta esercenti di Catania e provincia che non pagano il pizzo e che lo dichiarano pubblicamente. L’associazione aveva precedentemente consultato dei cittadini e raccolto oltre quattromila firme
“La strategia della tensione oggi non paga più. Ormai l’85% del fenomeno estorsivo è cambiato. Una volta era il criminale ad avvicinarsi al commerciante, all’imprenditore per chiedere il pizzo. Oggi è il grande gruppo imprenditoriale a cercare il contatto con il referente
Il Report sullo stato dell’economia siciliana nel 2009, presentato l’8 giugno in anteprima a Ragusa dalla Banca d’Italia, ricorda le note di una marcia funebre. Non c’è un solo indicatore che riporti un segno positivo rispetto al 2008 che già era stato disastroso:
“Del Ponte sullo Stretto in Cosa Nostra se ne parlava già da tempo. E lì ci devono mangiare tutti […] e fino a quando le cose non verranno “messe a posto”, questo ponte non lo faranno mai. Questo glielo posso assicurare al
Se il Primo Ministro avesse letto, o ascoltato, la relazione al Parlamento del Ministro dell’Interno sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) avrebbe scelto un altro momento per lanciare l’ennesimo proclama di modifica della Costituzione. Quale capoverso dell’art.
Sugli Stati generali di Catania abbiamo detto molto poco. Ci siamo messi alle vedette, per capire meglio e valutare sulla base dei fatti. A proposito del tavolo su “Sicurezza e legalità” svoltosi sabato 22 maggio, con il coordinamento dell’imprenditore Alfio Puglisi Cosentino,
Le mafie si stanno infiltrando in modo sempre più profondo nelle maglie delle attività economiche e finanziarie. E’ un grido di allarme che risuona con sempre maggiore insistenza. Ci mette in guardia e ci svela una realtà poco appariscente ma molto pervasiva.
“I numeri della crisi 2010 sono sempre più pesanti e colpiscono in modo devastante sul fronte occupazionale intere filiere, distretti, piccole, medie e grandi aziende”. Inizia così un documento della C.G.I.L. Catania che fa il punto sulla situazione occupazionale nella nostra provincia.
3 milioni e mezzo di euro all’anno per tre anni (2010-2012) sarà il costo del Piano regionale per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che prevede il potenziamento sia delle attività di controllo e vigilanza nei luoghi di