Basta lamentele e basta reazioni aggressive contro il personale sanitario che non è responsabile dei disservizi, anzi in genere ne è a sua volta vittima. Proviamo piuttosto ad attivarci noi utenti, a cominciare dal caso degli ambulatori specialistici delle Aziende Sanitarie Provinciali, le Asp.
I problemi, per i pazienti che si vogliono fare curare dal Servizio pubblico, iniziano già nel momento in cui bisogna prendere l’appuntamento per una visita specialistica.
Avendo in mano la richiesta del medico curante, l’unico modo per procedere alla prenotazione è chiamare il numero del Centro Unico Prenotazione (CUP), 800954414, ormai accessibile gratuitamente anche da cellulare. Sembrerebbe una cosa semplice, ma si rivela una vera e propria impresa. Il numero di chiamate è altissimo e il numero di addetti a rispondere assolutamente inadeguato. Pare proprio che l’appalto alla società che fornisce questo servizio sia stato fatto in grande economia.
I tempi di attesa al telefono, prima di avere la risposta di un adetto, erano già lunghissimi. C’è stata poi una fase in cui, se le persone in attesa erano molte, la linea cadeva. Attualmente risponde una gentile signora, ma per avvertire che tutte le linee sono occupate ed invitare a richiamare più tardi. Invito che, per lo più, si risolve in una nuova chiamata e in una analoga risposta. Il che rende impossibile effettuare la prenotazione, fino a che non subentra un vero colpo di fortuna.
L’alternativa che viene proposta è quella della prenotazione on line attraverso il ‘sovracup regionale’. Una via che non è alla portata delle persone anziane senza alcuna competenza infomatica, anche perché è necessario essere in possesso dello spid o della carta d’identità elettronica e i passaggi da compiere sono un po’ complicati. Ma non è tutto. La prenotazione on line risulta comunque problematica anche perché il sovracup non sempre funziona. Anzi, quasi sempre non funziona.
Se, nonostante tutte le difficoltà, si riesce a prenotare la visita, si pone subito il problema successivo, le lunghe, talora lunghissime, liste di attesa per poter essere visitati dallo specialista, cardiologo, pneumologo, ginecologo o altro. La lunghezza dei tempi di attesa è maggiore per alcune specialità, minore per altre. E non dipende dalla buona volontà degli specialisti, che comunque devono garantire un certo numero di prestazioni all’ora, ma dal numero di ore che l’Azienda destina ad ogni specialità.
Cosa fare se si prospetta una attesa di sei/otto mesi, nonostante l’urgenza del caso? Anche se l’urgenza è stata segnalata dal medico curante ed evidenziata nella ricetta, spesso non viene garantita perché i casi ugenti da prendere in considerazione sono molto numerosi.
Sembrerebbe che non resti altra possibilità che lamentarsi o rassegnarsi a cercare uno specialista privato, in convenzione o a pagamento. Anche se non sono rari i casi di utenti che inveiscono contro medici ed infermieri, arrivando talvolta ad aggredirli.
C’è però una possibilità che, se praticata da tutti, potrebbe divenire una efficace forma di pressione: mandare una mail di posta certificata, esponendo le difficoltà e le gravi ricadute dei ritardi e chiedendo un aumento delle ore destinate alle specialità i cui tempi di attesa sono eccessivi.
Ecco due possibili indirizzi
oppure
Allo spesso indirizzo si possono inviare anche proteste relative al cattivo funzionamento del CUP o ad altri eventuali problemi riscontrati.
E’ importante che i cittadini imparino ad essere tali e si muovano in modo attivo, piuttosto che limitarsi alle lamentele.
A certi livelli di inadegatezza, comunque, non ci si dovrebbe proprio arrivare. Gli uffici preposti dovrebbero monitorare regolarmente i reali tempi di attesa sia per le richieste di prenotazione sia per le date delle visite specialistiche. E dovrebbero provvedere tempestivamente, evitando gravi disagi ai cittadini.
Non si tratta di controlli difficili, l’Azienda ha tutti gli strumenti per monitorare lo stato dell’arte e decidere di conseguenza.
E’ intuitivo che dietro una offerta carente vi sia una volontà di risparmio da parte del Servizio Sanitario Regionale, che finisce così per tradire le proprie finalità e per consegnare – di fatto – la sanità ai privati.
In questo quadro desolante, il Centro Astalli vuole segnalare una realtà eccellente sperando anche che possa essere utile ai lettori : inviando una mail a ufficioticket@aoec.it con la prescrizione del medico curante allegata, l ‘ospedale Cannizzaro risponde IMMEDIATAMENTE (sempre via mai)l con l’appuntamento , ovviamente più o meno vicino secondo la richiesta del medico curante.
A noi capitano appuntamenti dati anche dopo 2 o 3 giorni .
Elvira Iovino
Carissimi gestori di prenotazioni SSN , stamane davvero esausta vi scrivo per comunicarvi che noi cittadini siamo davvero stufi di questo comportamento menefreghista da parte della sanità pubblica.
Oramai da un paio di anni noi poveri Cristi cerchiamo di prenotare visite con SSN tramite centralino, portale Sovracup, app ecc., ma i risultati sono alquanto scadenti per non dire pessimi.
Testimonio in prima persona che ho cercato di prenotare delle visite di cui dopo lunghe code al telefono , finalmente ti viene data la possibilità di prenotare, se sei fortunato entro tre mesi ( prenotazione che casualmente quando ti presenti , scompare) riprenoti la stessa visita e le date utili sono tra un anno.
Allora si cerca di trovare un’altra soluzione, collegandoti al sovracup ( visite a 2 ore di strada da Catania) assurdo!
Si riprova con ARNAS garibaldi ( errore 502 perenne ) e per ciò che rigurda il Cannizzaro diciamo che i tempi di attesa al telefono non sono lunghissimi, almeno loro rispondono mah aimè anche qui le liste sono infinite, visite tra un anno anche se nelle ricette la priorità meno urgente prevedere un massimo di 180 giorni.
Punto ancora più importante , quando finalmente arriva il giorno della visita arrivi in ambulatorio e trovi quattro gatti prenotati e i medici non solo non sono mai puntuali ad iniziare a visitare ma dedicano un paio di ore al massimo ai pazienti.
Adesso capisco perchè si attende decenni per fare un controllo.
Allora dico, non è meglio ritornare ai tempi dei nonni?!? A che serve tutta questa tecnologia se ci dobbiamo stressare cosi?
Prima di poter prevenire qualsiasi malattia, noi poveracci ci ristroviamo belli che crepati.
A questo punto spero che tutta la popolazione Catanese faccia sentire le sue ragioni per far si che qualcosa venga risolto.
In attesa di soluzione.
Vi auguro i miei più cordali saluti
Gentile signora Ketty, la ringraziamo per aver inviato a noi le sue osservazioni. Ma, affinchè le sue richieste possano essere prese in considerazione dall’Asp deve scrivere una pec (mail di posta certificata) all’Azienda Sanitaria Provinciale. Nell’articolo le abbiamo suggerito due indirizzi. Provi a farlo e lo faccia fare anche ad altri che condividono la sua esperienza negativa. I cittadini devono fare sentire la propria voce ma in modo efficace, rivolgendosi all’interlocutore giusto.E questo interlocutore non siamo noi, che purtroppo non possiamo fare nulla per lei. Sono le autorità sanitarie