Fondi europei per i senza dimora, Catania perderà la seconda occasione?

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Soldi messi a disposizione delle amministrazioni che volessero potenziare la “rete dei servizi” per i senza dimora: sportelli dedicati, alloggio sociale temporaneo, docce, mense e via discorrendo. Senza neanche la necessità di un cofinanziamento, vale a dire senza che i Comuni debbano spendere un solo euro.

E’ necessario soltanto presentare un progetto per poter attingere ad una parte dei tre milioni di fondi strutturali europei del Programma Operativo FESR, pensati proprio per ridurre le disparità economiche tra le regioni dell’Unione.

Un’occasione da non perdere soprattutto per un Comune come il nostro, con un alto numero di cittadini senza dimora ed una situazione di dissesto finanziario.

Di questo Avviso pubblico della Regione Siciliana che risale al 23.11.2020 e scadeva il 2 febbraio 2021, abbiamo già parlato su Argo, chiedendoci se la nostra Amministrazione si fosse attivata per presentare un progetto e cogliere questa opportunità.

Ebbene, ora ne siamo certi. Il Comune di Catania non ha presentato nessun progetto per utilizzare questi fondi. E non è stato il solo.

Come apprendiamo dal D.D.G. n 582 del 13 aprile 2021, i termini dell’Avviso sono stati riaperti per offrire una seconda possibilità di utilizzo di questi soldi, considerato che, alla scadenza dell’Avviso, risultava “pervenuta un’unica domanda di partecipazione”.

Si è voluto offrire, quindi, una seconda occasione a tutti coloro che si erano lasciati sfuggire la prima.

Non sappiamo ancora se la nostra Amministrazione, così come quella di altri Comuni potenzialmente interessati, abbia deciso di non farsi sfuggire questa seconda possibilità.

O se invece abbia prevalso il disinteresse nei confronti dei problemi dei senza dimora o si sia dovuto constatare, ancora una volta, che negli uffici comunali mancano dipendenti in numero adeguato o con competenze sufficienti a redigere un progetto che possa accedere ai fondi europei.

Seguiremo il corso di questa vicenda che ci sembra molto indicativa di come molte amministrazioni del sud non sappiano o non vogliano utilizzare i fondi che la tanto deprecata Europa mette a disposizione.

Un tema particolarmente caldo nella situazione attuale in cui le risorse europee in arrivo sono tante e sarebbe importante avere chiari obiettivi e modalità con cui utlizzarle. Per risolvere probemi gravi e annosi e non come strumento clientelare, come purtroppo spesso avviene.

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