Catania, uno dei comuni italiani con la minore estensione di verde pubblico per abitante, possiede – di contro – notevoli spazi di verde privato, anche nel centro storico e nelle antiche periferie (Cibali, Picanello, Consolazione, …).
Il verde privato risulta molto frazionato, ma intorno ad alcune “ville padronali” ha estensione ragguardevole. Queste ville padronali spesso appartengono, oltre che ai loro legittimi proprietari, anche alla storia e alla iconografia della Città, essendo descritte o rappresentate in libri e quadri.
Altrettanto frequentemente sono in stato di abbandono per difetto di manutenzione prima ordinaria e poi straordinaria.
La valenza pubblica di alcune ville padronali è riconosciuta dal fatto che esse siano sotto la tutela della Soprintendenza, la quale però non ha vincolato l’area di pertinenza della casa adibita a giardino, altrettanto abbandonato. Non viene così riconosciuto il carattere unitario della proprietà.
Questa discrasia favorisce l’abuso edilizio da parte degli eredi dei vecchi proprietari o di nuovi speculatori. Dove si può, si realizzano nuove costruzioni in giardino svilendo il valore della vecchia magione, facendo crescere cementificazione e consumo di suolo e privando la città di luoghi in cui prevalgono natura e bellezza.
Che fare per arginare questa deriva deprimente, deprecabile e autolesionista?
Eppure si potrebbero trovare, soprattutto in sede europea, i fondi necessari per salvare sia le ville sia gli spazi verdi, contribuendo a migliorare la città e risollevandone anche la condizione economica.
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Un’immagine pubblicitaria può essere considerata d’impatto e quindi efficace solo se collocata in zone strategiche di una città. Affittare spazi di verde (pubblico o privato)in zone strategiche a scopo pubblicitario non è cosa nuova, ma subordinare un “noleggio a termine” a tre condizioni essenziali, potrebbe risultare un elemento nuovo oltre che vantaggioso per la città : 1°) I progetti di valorizzazione del sito e di costruzione dell ‘immagine devono essere approvati dall’assessorato di competenza. 2°) Il noleggio di un sito strategico dovrà comprendere l’obbligo di “adottare” una zona a verde periferica subordinatamente ad un’approvazione come al punto 1°. 3°) L’iter burocratico per rilasciare la concessione del “noleggio a termine” dovrà risultare snello, veloce e soprattutto vantaggioso dal punto di vista fiscale (sgravi). Società, aziende consorzi e gruppi di privati cittadini potrebbero essere interessati. Guido Puglisi
IL MIO COMMENTO SARà CERTAMENTE PIù AMARO: IL VERDE PRIVATO RIMARRA’ VERDE SOLO FINO AL RILASCIO DI QUALCHE LICENZA EDILIZIA O CONCESSIONE PER CONSENTIRE LA REALIZZAZIONE DI QUALCHE MOSTRUOSO CONDOMINIO FATTO DI CELLETTE PER IDIOTI CONDOMINI. Purtroppo il condominio nonostante i guasti e le spese che comporta attrae paesani e villici i quali dimentichi dei rumori , dei fetori e delle immondizie del centro storico della città , sono disposti a spendere fior di quattrini pur di avere targhetta e celletta in un condominio con portiere o senza. E’ una sorta di abito sociale che attira i neofiti dei centri con movida e…. droga a go go.
Come dare torto a Lina Arena: è drammaticamente e disperatamente vero. Io di tanto in tanto quando intravvedo uno “spazio verde nascosto”, faccio finta di non vederlo per non innamorarmene. So già che soffrirò maledettamente quando sarà fatto sparire da uno di quei cafoni che a partire dagli anni ’40 hanno sbranato questa città.