Compostaggio domestico. Non è una parola oscena. E’ solo un metodo per eliminare la frazione organica dei rifiuti di casa, produrre fertile concime ed ora anche ridurre la tassa sui rifiuti, la salatissima tari, di un buon 25 per cento.
Proprio in questi giorni si è concluso il corso per il compostaggio domestico – organizzato dall’Associazione Rifiuti Zero Sicilia – che ha interessato circa 100 cittadini abitanti a Mascalucia, che si aggiungono ad altri 300 che sono stati già formati.
Per aderire al progetto occorre presentare una domanda al Comune dichiarando che si intende utilizzare nel proprio terreno il compost derivante dalla raccolta dell’umido prodotto. Ssi verrà invitati a frequentare un corso di 2 ore per 2 giornate, alla fine del quale verranno consegnati una compostiera in comodato d’uso (dietro versamento di 5 Euro come cauzione), un piccolo manuale delle istruzioni, un attestato di compostatore e una targhetta da apporre al di fuori della propria abitazione.
Così ogni cittadino di Mascalucia può risparmiare il 25% della tassa sui rifiuti e – soprattutto – contribuire a migliorare l’ambiente, oltre che rispettare le direttive europee che mettono al primo posto la riduzione della produzione dei rifiuti.
Per evitare che vi sia qualche furbo che voglia solo la riduzione della tassa sono stati previsti controlli da parte di ispettori pubblici che ispezionano il terreno di coloro che hanno aderito al progetto di compostaggio.
Attraverso il compostaggio domestico anche il Comune ha un risparmio sui costi, perché il conferimento dell’umido – a differenza di plastica, carta, vetro e alluminio che determinano un guadagno – rappresenta un costo per le spese di trasporto e di conferimento. Meno dell’indifferenziata ma è sempre un costo (75 euro a tonnellata per il compost contro i 100 euro a tonnellata per l’indifferenziata).
Ci sembra il modo migliore per incentivare l’abitudine della raccolta differenziata che unisce il vantaggio economico al principio ecologico.
Ovviamente questo interessa solo quei contribuenti che hanno un terreno dove poter utilizzare il fertilizzante che si ricava dal compostaggio, ma si sta studiando l’ipotesi che questa iniziativa possa interessare anche quei complessi dove è presente un terreno agricolo o un giardino in comune.
Chi non intendesse utilizzare la compostiera potrebbe far uso di un cumulo, di una fossa o di un contenitore di legno. L’importante è permettere l’areazione per favorire il processo di compostaggio.
Nei due incontri formativi si è parlato del processo naturale del compost e dei disastri ecologici che si producono, invece, unendo in discarica l’umido e l’indifferenziata. Si è appreso che la quota media di umido è il 40% del totale della nostra spazzatura, Il 25% carta e cartone, il 15% plastica, l’8% vetro e il 3% ferro e alluminio. Meno del 10% è la effettiva quota di indifferenziata.
Ma l’entità della proporzione non deve intimorire chi fa il compostaggio perché il volume del compost prodotto si riduce fino all’80% per la presenza di liquidi che via via colano nel terreno sottostante
Sono stati forniti infine alcuni semplici suggerimenti per un buon compostaggio: cercare di mantenere un bilanciamento di 2/3 di umido (alimenti) e 1/3 di secco (foglie secche, sfasci, cartone, fondi di caffè, ecc.), mescolare il compost una volta al mese, mantenerlo umido e utilizzarlo dopo 6 mesi.
Si può visitare il sito del Comune e scaricare il modulo. Per eventuali altre informazioni è possibile telefonare a 095 7542372 /367 / 365 o inviare una mail.
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