Nel nome o in ricordo di Giambattista Scidà. C’è un trait d’union che lega vari eventi di questi giorni a Catania: l’intitolazione o la memoria del rimpianto presidente del Tribunale per i minorenni di Catania.
In questo spirito sono stati presentati i laboratori interdisciplinari universitari dedicati a Giambattista Scidà e organizzati attraverso una convenzione con Libera e con la collaborazione di molte associazioni di volontariato catanesi sul tema “Territorio, ambiente, mafie”.
Il primo, affidato al direttore nazionale di Libera Enrico Fontana, inizierà domani pomeriggio alle 15 nell’aula 1 di Villa Cerami e avrà come tema “Le Ecomafie”.
Dopo la dedica il ricordo. Nel corso della celebrazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia di New York del 1989, nell’ambito di un incontro sulla dispersione scolastica e diritto allo studio, l’attuale presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Maria Francesca Pricoco, ha ricordato l’impegno del predecessore per i minori anche nella lotta alla dispersione scolastica.
Un seminario sullo Stato della giustizia e la pubblicazione di un libro che raccolga gli scritti del magistrato. Queste le prossime scadenze dell’Associazione Giambattista Scidà-Siciliani per la legalità che ha commemorato il presidente del Tribunale per i minorenni a tre anni dalla sua morte.
Infine una biblioteca. In sua memoria è stata inaugurata una biblioteca di quartiere a San Cristoforo, nella sede del GAPA, centro di aggregazione giovanile gestito da un’associazione di volontari e operatori qualificati della società civile che da anni lavorano in quel quartiere difficile nel tentativo di contrastare l’abbandono e il degrado.
Quattro momenti diversi che fanno intendere quanto importante sia stata la figura di questo magistrato che ha lottato fino allo stremo delle forze per i principi di legalità e di giustizia.
Ma torniamo ai laboratori interdisciplinari organizzati dall’Università di Catania. “Il tema di quest’anno – ha detto il coordinatore Antonio Pioletti – è coerente con il principio che la formazione dei giovani deve sempre tendere alla crescita della coscienza civile, nella logica della costruzione di una cittadinanza critica”.
Uno dei laboratori ha per tema “Diritto e società. Criminalità e disagio giovanile negli studi di Giambattista Scidà” e sarà gestito in collaborazione con l’Associazione Giambattista Scidà-Siciliani per la legalità.
Un altro laboratorio, in collaborazione con la Fondazione Fava, ha per tema “La Catania di Giuseppe Fava”, grande giornalista catanese ucciso dalla mafia.
Un altro si occuperà di “Migrazioni, diritti e confini. Strategie europee e dimensioni locali” e vedrà la collaborazione di numerose associazioni e enti che si occupano di migranti, Centro Astalli, Tribunale per i minorenni, Centri SPRAR, ecc.
“L’antimafia sociale: esperienze a San Cristoforo” è il titolo del seminario affidato ai volontari del GAPA che accompagneranno gli studenti in un itinerario all’interno del quartiere.
Altri laboratori hanno per tema “Mafia e antimafia nell’immaginario cinematografico e televisivo“, “Genesi e trasformazioni degli strumenti legali di contrasto alle associazioni mafiose“, “Trattative e complotti nella narrazione dei rapporti tra Stato e mafia” e “I paesaggi delle mafie. In memoria dell’Ing. Pippo D’Urso“.
Oltre alle associazioni già menzionate collaboreranno Legambiente, Fondazione Borsellino, Associazione Orti di Pace di Sicilia, Briganti di Librino, Circolo Faber, Malastrada, Vivisimeto, Associazione Valle del Simeto, Associazione Terre di Paliche, Casa dei Popoli, Save the Children, UNHCR, Addiopizzo Catania, Associazione “Polena”, Siciliani Giovani, Cives pro civitate, Agesci.
Ogni laboratorio avrà una durata di 18 ore e permetterà agli studenti che lo frequenteranno 3 crediti formativi. Ma non sarà precluso a chi abbia interesse la possibilità di seguire i seminari, ovviamente senza il rilascio di attestato.
Per saperne di più: www.unict.it
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Chissà se (almeno) mi fanno iscrivere…
Gentile Professore, leggo di un corso su “La Catania di Giuseppe Fava”, argomento che mi interessa e sul quale sarei curioso di conoscere finalmente qualcosa.
Le chiederei pertanto di volermi iscrivere a questo corso, sperando che esso sia aperto anche agli studenti di altri secoli e Atenei.
Con osservanza
Riccardo Orioles
(Università di Messina, corso di laurea in Fisica, Anno accademico 1968-69)