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Cittadini in crescita, tra inclusione ed esclusione

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“I salari di ingresso nel mercato del lavoro sono oggi in termini reali su livelli pari a quelli di alcuni decenni fa; chi si affaccia oggi sul mercato del lavoro sembra escluso dai benefici della crescita del reddito occorsa negli ultimi decenni”.
Così il neo governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è intervenuto al Congresso nazionale dell’Associazione magistrati per i minorenni e la famiglia, dal titolo “Cittadini in crescita: tra inclusione ed esclusione” che si sta tenendo a Catania.
Visco ha denunciato i ritardi della istruzione italiana rispetto alla media OCSE: la minore quota di diplomati (54% contro il 73%) e laureati (15% contro il 30%); le minori competenze acquisite (in linea alla fine del ciclo di istruzione primaria ma inferiori nelle fasi successive); la minore mobilità sociale per la forte corrispondenza tra le origini familiari e le scelte scolastiche, le difficoltà di inserimento e integrazione per i figli dei cittadini stranieri. Ha posto l’attenzione sulla necessità di investire in istruzione perché riduce gli incentivi a delinquere, accresce il senso civico, il rispetto delle regole, il contrasto della corruzione e della criminalità.
Fra le cause dei bassi salari ha indicato la lentezza e la difficoltà della struttura produttiva ad adeguarsi ai grandi cambiamenti e “la qualità media dell’istruzione fornita dal sistema scolastico mediamente inadeguata, almeno nella percezione delle imprese”.
Non ha menzionato la propensione di molti datori di lavoro a sfruttare tutte le possibilità di contratti atipici (spesso anche con livelli salariali inferiori) che tengono sotto scacco i dipendenti e l’utilizzo irregolare di manodopera straniera per ridurre ancora di più il costo complessivo del lavoro, determinando una sorta di ricatto al ribasso del salario.
Il Congresso è stato dedicato a Giambattista Scidà, socio onorario dell’Associazione, recentemente scomparso, la cui vastissima biblioteca di libri sui minori è stata donata dai figli Agatino e Francesco al Tribunale per i minorenni di Catania per integrare quella già avviata dallo stesso Scidà quando era Presidente del TM per favorire la diffusione dei saperi di altre scienze (psicologia, sociologia, psichiatria, ecc.) in quanti operano quotidianamente nell’interesse dei minori.
Un congresso di magistrati ad ampio respiro, che ha avuto tra i suoi relatori il filosofo psicanalista M. Benasayag, detenuto per 4 anni e mezzo per l’opposizione al regime in Argentina e autore del libro “L’epoca delle passioni tristi”, il Presidente della Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello che ha parlato della profonda distorsione dei valori ed ha incitato i giovani presenti in sala a far sentire la loro voce in piazza, quando i governanti prendono decisioni che non garantiscono la meritocrazia ma il clientelismo, il docente di filosofia del diritto L. Ferrajoli, che ha parlato dell’importanza del diritto per i più deboli: “i forti non hanno bisogno del diritto”; dei costi maggiori per la collettività derivanti dalla mancata realizzazione dei diritti sociali e del valore dell’uguaglianza, come uguale valore associato alle differenze, a tutte le differenze di identità.
Congresso che ha dato spazio ai ragazzi di alcune scuole che sono intervenuti al dibattito e ai giovani ospiti della Cooperativa sociale Prospettiva che hanno dato prova del lavoro serio e produttivo da loro svolto mettendo in scena lo spettacolo “Mezza bellezza”, molto applaudito dagli oltre 350 partecipanti, magistrati di carriera e onorari, avvocati, psicologi, assistenti sociali, medici e operatori del privato sociale.

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