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Villa Bellini un anno dopo, tempo di bilanci

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Ha appena un anno e ne dimostra cento. La nuova villa Bellini restaurata, inaugurata in pompa magna pur tra mille polemiche, appena il 23 settembre del 2010, è già un esempio di degrado. E, ironia della sorte, su uno degli ingressi su piazza Roma campeggia il cartello “Lavori in corso”. Dietro c’è il cancello danneggiato da un incidente stradale e mai più riparato. Passeggiando tra i viali è anche peggio. Aiuole piene di cartacce e plastica tra le foglie secche.
Il verde è poco curato e male irrigato e solo in questi giorni gli acquazzoni gli hanno dato nuova linfa. Gli alberi sono diventati supporti per scritte e disegni. Si viene aggrediti da cattivi odori. Sporchi i bagni delle donne nei quali, peraltro, mancano carta igienica e salviettine asciugamani. Quelli degli uomini sono addirittura inavvicinabili: già dal vialetto esterno se ne percepisce il lezzo.
Il giardino è preda dei vandali che possono girare indisturbati anche in auto. In balia di malintenzionati il sottopasso del chiosco della musica, i viali, l’ingresso principale, i ficus secolari. Nel grande spiazzo coperto di sabbia e pertanto poco praticabile sia sotto il sole, sia con la pioggia, l’omino delle giostre si gode i raggi di un sole tardivo su una sdraio da spiaggia. Attraversare la villa di sera, poi, è inquietante: buio pesto e facce poco raccomandabili. Nessuna sorveglianza, niente vigili urbani. Si è insediato già da più di un anno l’assessore all’ecologia e ambiente Claudio Torrisi.
Assessore ma lei c’è stato alla villa?
Ci vado di continuo e non ignoro i problemi che affliggono il nostro giardino. Le cose sono complicate anche da competenze diversificate, la pulizia all’Oikos, il verde ai giardinieri del Comune, gli impianti alla Manutenzione comunale, gli interventi straordinari alla Multiservizi.
Pavimentazione saltata, buio, verde trascurato. Cosa fa il suo assessorato?
Il guaio è che il personale comunale è insufficiente. I dipendenti sono pochi e attualmente impegnati su più fronti, la discarica degli Angeli custodi, il torrente Acquicella, il torrente Acquasanta, la pulitura dei tombini…
Anche l’impianto di irrigazione funziona male.
Sì lo so. In alcuni punti è crollata la strada e i tubi sono saltati. Siamo, infatti, costretti a inviare autobotti.
Ma con tutti i quattrini spesi per la ristrutturazione della villa… A proposito, quanto è venuta a costare infine? E a lei è piaciuta?
Non voglio entrare nel merito della ristrutturazione. Non ho idea di quanto sia costata. Io devo pensare alla manutenzione.
Dai 16 ai 20 milioni di euro, secondo le stime di una delle due associazioni nate in nome del giardino Bellini, gli “Amici della villa”. I rappresentanti di quest’ultima insieme a quelli dell’altra, “Sos villa Bellini”, parteciparono nella primavera scorsa a Cittainsieme a un confronto con lei che si dichiarò disponibile a costituire un tavolo di lavoro congiunto per la gestione della villa. A tutt’oggi non sembra che tale consulta si sia riunita.
Sono disponibile ad avviare il confronto anche domani con chi vuole essere propositivo come lo sono stati in passato gli Amici della Villa.
E per il controllo, la sorveglianza, la sicurezza all’interno?
Ci sono quattro vigili urbani, due di giorno e due di sera fino alla mezzanotte.
Sarà. Noi però siamo stati sfortunati se per più sere attraversando la villa non abbiamo incontrato vigili .
Intanto il degrado del giardino lo denunciano anche tutte e due le associazioni. “Ai danni di un restauro pessimo dice Alfio Lisi del comitato “Sos villa Bellini“- si aggiungono adesso quelli della mancata manutenzione e dell’assenza di sorveglianza.  Nell’incontro di Cittainsieme l’assessore al verde Claudio Torrisi che si era impegnato a incontrarci per farci avere una rendicontazione delle spese, ascoltare le nostre richieste. Da allora non lo abbiamo più sentito nè visto.”
Più morbidi con l’Amministrazione gli “Amici della Villa”, associazione sorta all’indomani della consegna del giardino pubblico alla città che ha già organizzato all’interno della villa una mostra fotografica, feste di compleanno e momenti di ascolto e dialogo cittadino. Perché, poi, un’altra associazione? SOS villa Bellini è riuscita ad avere al suo attivo parecchi successi. Uno per tutti: respingere il progetto dell’architetta Galeazzi che avrebbe snaturato per sempre la villa.
“Sos villa Bellini non è interessata alla gestione dei servizi e ha una dimensione fortemente critica dice Rosario Sapienza degli “Amici della Villa”- Noi non vogliamo essere polemici ma collaborare con l’amministrazione in modo da poter fruire di questo bene. Bisogna guardare al futuro. Del resto la volontà e l’azione pubblica è strettamente connessa con l’interesse e la partecipazione della gente, dei cittadini, della società civile”.
Anche il bilancio degli “Amici della villa”, al primo anniversario della riconsegna, è negativo ma accoglie l’autocritica. “L’amministrazione cittadina è solo uno dei principali responsabili, insieme alle altre istituzioni, ai diversi pezzi di società civile e a ciascun cittadino. Crediamo che tutti debbano oggi prendere atto dello stato di degrado in cui la Villa versa. E vorremmo anche che tutti se ne sentissero responsabili, giacché il degrado è una responsabilità collettiva scrivono sul loro blogOggi non possiamo che esprimere la nostra delusione sugli effetti che come movimento cittadino siamo riusciti a produrre su questo amato giardino.  Ad oggi, non siamo nemmeno riusciti a dotare la Villa di un vero e proprio spazio giochi per bambini. Nonostante le difficoltà finora dimostrate dall’amministrazione comunale, gli Amici della Villa si impegnano affinché entro il giugno 2012 la Villa sia dotata dei giochi per bambini. Se non dovessero riuscire in questa impresa, dichiarano che per quella data scioglieranno il loro movimento”.
Come fare? Con quel tavolo di lavoro congiunto per la gestione della Villa – rispondono- “capace di mettere insieme istituzioni e cittadini, fondi comunali ed altre risorse pubbliche e private. Una cabina di regia partecipata e polifonica, costituita da quelle forze attive che hanno la voglia e l’ambizione di spendersi nella gestione comune e congiunta della Villa“.
Con risorse pubbliche e private, dicono e scrivono, dunque, gli Amici della Villa. Ma di risorse pubbliche ce ne sono ben poche e per quanto riguarda i privati non possiamo non chiederci: cosa vorranno in cambio per investire nella Villa? Un dubbio che ci fa venire sulla pelle l’orticaria e in mente il primo progetto dell’architetta Galeazzi, con i negozi e le boutiques tutti intorno al piazzale, e la villa diventata un po’ Disneyland , un po’ centro commerciale.

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