Il 25 novembre è una giornata importante per le donne. Anche se molte di esse non lo sanno.
Nel 1999 l’Agenzia delle Nazioni Unite, infatti, ha scelto questa data per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
La data fu scelta in memoria di un episodio accaduto molti anni prima, nel 1960. La deportazione, tortura, stupro e uccisione delle sorelle Mirabal nella Repubblica Dominicana, allora retta da una dittatura alla quale le tre sorelle si erano opposte.
Ma la violenza sulle donne è un fenomeno ancora molto grave e diffuso, presente in tutte le aree del mondo, in tutti gli strati sociali, a qualsiasi età e grado di istruzione. (Ecco in breve alcuni dati)
Per dare voce a queste donne il gruppo Italia 72 di Amnesty International ha organizzato un incontro di letture, video e riflessioni: Voci che spezzano il silenzio. Alle 18,30 di stasera alla Libreria Prampolini (Via V. Emanuele 333).
E’ solo uno degli eventi, incontri, cineforum, presentazioni di libri, organizzati insieme ad altre associazioni e ong locali, all’interno della Campagna Mai più violenza sulle donne, iniziata da Amnesty nel 2004.
La Campagna si concluderà nel 2010 confluendo nella Campagna globale Io pretendo dignità.
L’assunto da cui si è partiti è che le violenze sulle donne sono violazioni dei diritti umani così come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
I gruppi di Amnesty hanno lavorato sulla ricerca delle violazioni presenti in ogni parte del mondo, sulla sensibilizzazione nei confronti di tali fenomeni, spesso non sufficientemente evidenziati. Hanno fatto e fanno pressione sui governi perchè emanino leggi in favore delle donne o le migliorino, se sono presenti, hanno solidarizzato e solidarizzano con le vittime delle violazioni facendo in modo che le donne, acquistando maggiore consapevolezza e aggregandosi, possano essere agenti del cambiamento.
Grande risalto, in tal senso, è stato dato all’aggregazione e alla sinergia tra donne, gruppi di donne, associazioni e movimenti.
Le donne sono il motore di molte società in tutto il mondo eppure sono i soggetti più fragili insieme con i bambini.
Nel corso della Campagna Io pretendo dignità sta emergendo che nella povertà le donne sono, a maggior ragione, vittime, in quanto private dell’accesso alle cure mediche, all’istruzione, costrette a subire matrimoni imposti per interessi economici delle famiglie, violentate e avviate alla prostituzione.
Al reading di stasera partecipano altre associazioni che operano nel nostro territorio difendendo i diritti delle donne: Thamaia, Penelope e UDI
Vedi la pagina dedicata alla Giornata mondiale sul sito di Amnesty
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