Con l’inizio della pandemia ci siamo ritrovati a dire spesso, come papa Francesco, di essere tutti “sulla stessa barca“. A distanza di un anno – a guardar bene – questa barca ha messo in risalto tante disuguaglianze. È di questi
Tutti nella neve, uomini donne, bambini, anche neonati, nel tentativo di sopravvivere e, appena possibile, attraversare il confine tra Bosnia e Croazia, perché entrare in Croazia significa entrare in Europa. La frontiera con l’Unione Europea è la meta, riuscire ad
Sono nati e/o cresciuti nel nostro paese ma non vengono riconosciuti come italiani. In Italia hanno studiato, ne parlano la lingua, hanno condiviso e condividono con i loro coetanei ‘italiani’ le esperienze, le difficoltà, i sogni, ma la loro inclusione sostanziale non
Offrire, alle persone migranti, consulenza medica e psicologica su salute sessuale e riproduttiva, oltre alla possibilità di fare test per HIV, HCV (epatite C) e gravidanza. Lo prevede il Progetto Pro Access di LILA Catania e UNHCR, che si è appena concluso.
Il decreto n.130/2020 che smantella almeno in parte i decreti sicurezza, è legge. Lo ha deciso il Senato lo scorso 18 dicembre con il voto compatto dell’intera maggioranza, 5 Stelle compresi, scatenando così l’ira dei parlamentari leghisti, increduli di fronte al voto
La LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) denuncia le carenze dei servizi sanitari rivolti alle persone migranti. “Garantire l’ottimale ed uniforme erogazione dei servizi sanitari rivolti ai cittadini stranieri, migliorandone l’accesso e la
“La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? non esiste più perché noi la stiamo completamente eliminando. Nessuno ha più il coraggio di difendere il
Un processo, tante mobilitazioni. Il processo è quello che inizierà, oggi 3 ottobre, al tribunale di Catania. Imputato, con l’accusa di sequestro di persona, l’ex ministro e attuale “capo” della Lega Matteo Salvini. L’accusa si riferisce al 2019, quando l’allora ministro dell’interno
Nell’ultimo capitolo de “La frontiera”, Alessandro Leogrande, scrittore sempre schierato dalla parte dei deboli, morto nel 2017 a soli quaranta anni, racconta di essere entrato nella chiesa di San Luigi dei francesi a Roma. Ritrovatosi davanti ai dipinti di Caravaggio, scrive di
“I porti sono stati chiusi, il diritto d’asilo è stato sospeso in Grecia e in Ungheria, c’è stato un silenzio mortale sulle persone rifugiate alle frontiere esterne, sulle persone in transito tra le frontiere interne, sugli invisibili che vivono nelle nostre città,