Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Guai a toccare l’abusivismo individuale/isolato o mafioso/associativo che sia. L’ennesima conferma di questo vero e proprio trasporto di una parte di Catania per l’illegalità è venuta nel quartiere Antico Corso dove ignoti vandali si erano da tempo annessi uno spazio, recintandolo –
Un esempio di integrazione perfetta? A Mazara del Vallo, a Riace, a Caulonia? No, all’Istituto Penale Minorile di Bicocca dove il sogno dell’armonia dei popoli di differenti culture e religioni pare finalmente realizzarsi. Un laboratorio musicale proposto dall’associazione Baco da Seta, un
“Quanto vale la vita di un uomo in questo paese”? Se lo chiede -con incredibile valenza profetica – un personaggio de “La violenza”, opera teatrale scritta da Giuseppe Fava 15 anni prima di essere ucciso dalla mafia. Ad interrogarsi è una contadina
Ercolano, Santapaola. Buon sangue non mente. Ricorrono i nomi dei soliti noti della mafia nelle indagini della DDA di Catania che hanno poi dato vita all’operazione Caronte. Da lì scopriamo che gli
“I mafiosi temono più la confisca dei beni che il carcere.” Quante volte abbiamo sentito questa litania, anche in questi tristissimi giorni di ‘mafia capitale’. Eppure chi, come noi di Argo, ha provato a seguire, dopo il clamore dei primi giorni, le
E’ portata come un fiore all’occhiello dal sindaco Enzo Bianco e dall’assessore all’urbanistica e al decoro urbano, Salvo Di Salvo, l’esperienza di formazione che sta coinvolgendo 17 giovani dell’area penale nell’esecuzione di interventi ‘di ripristino’ nel vecchio quartiere di San Berillo. Definito
Luca Odevaine, coinvolto appieno nel “ramificato sistema corruttivo” che utilizzava il metodo mafioso pur non avendo legami con altre organizzazioni meridionali, è consulente del Consorzio Calatino Terra d’Accoglienza, che gestisce il CARA (Centro di Accoglienza per i migranti) di Mineo. E’ la
Nel nome o in ricordo di Giambattista Scidà. C’è un trait d’union che lega vari eventi di questi giorni a Catania: l’intitolazione o la memoria del rimpianto presidente del Tribunale per i minorenni di Catania. In questo spirito sono stati presentati i
Interessante testimonianza, in presa diretta, di un protagonista delle vicende che ruotano attorno alle confische delle imprese di mafia. Il volume è edito da Europa Edizioni e l’autore, Elio Collovà, è un commercialista palermitano che ha scelto di dedicare la sua esperienza
Dubbi sulla cosituzionalità degli accordi tra Governo italiano e USA, vizi e lacune nelle autorizzazioni, legittimità delle sanzioni contro gli attivisti. Queste e altre le questioni che verranno discusse nel convegno, MUOS e No MUOS a giudizio, che si terrà sabato 15