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Il nucleare in Sicilia? Naviga sottocosta

Se non fosse un’orrenda bestemmia, occorrerebbe riconoscere, come fa il vice presidente del CNR De Mattei, che il terremoto che ha causato il grave incidente alla centrale nucleare di Fukushima è stato “una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, quanto

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Libia, come quando e perchè

A combattere contro Gheddafi ci si può guadagnare, non solo il controllo dei pozzi di petrolio, ma persino il titolo di paladini della libertà. Il dubbio di essersi infilati in una guerra di cui non si sono valutate tutte le conseguenze, tuttavia,

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Per la pace, con i migranti

Prima a Sigonella, poi di fronte al Villaggio degli Aranci (Mineo): domenica 3 aprile è stata una giornata di mobilitazione particolarmente intensa per il movimento siciliano per la pace e il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Non tantissimi i presenti, soprattutto se si

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Nessuna guerra porta la pace

Cultura minoritaria quella della pace, nonostante la parola e i gesti di profeti come Gandhi, Capitini, Giovanni XXIII. Lo ha detto e ribadito più volte il teologo don Pino Ruggieri nel suo intervento al dibattito sulla guerra in Libia, organizzato venerdì pomeriggio

La Sicilia, un'isola-polveriera

Siamo seduti su una polveriera. Siamo una polveriera. Il territorio siciliano è pieno di istallazioni militari che si offrono come bersagli ai missili dei nemici della Nato, degli Usa, dell’Europa, dell’Italia. Forse il pericolo oggi è costituito più dal terrorismo che dalle

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Gino Strada, costruire la cultura della pace

Un mensile per rimettersi a ragionare di temi come la giustizia e l’eguaglianza, che nel mondo occidentale consideriamo acquisiti ma sono di fatto messi quotidianamente in discussione in una società dominata dalla cultura delle guerra e della sopraffazione. Per lanciare questa nuova

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Fermiamo il traffico d'armi

Esportare armi leggere o partecipare a progetti di costruzione di sofisticati bombardieri, fare affari con gli strumenti di morte, sono attività in cui i “pacifici” e imbelli italiani non sono inferiori a nessuno. Se ne è discusso giorno 19 febbraio nel corso

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Per non dimenticare l'Iraq

Non dimenticateci! E’ l’accorata richiesta di molti iracheni ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e pacifiste che visitano il loro paese, uscito dalle prime pagine dei giornali, ma non tornato ancora alla normalità. Lo racconta don Renato Sacco, di ritorno da un viaggio