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Domenica 7 maggio, il popolo della pace riprende la parola, una Staffetta dell’Umanità da Aosta a Lampedusa

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Camminare insieme contro la guerra, riaccendere la speranza. E unire l’Italia di chi è contrario all’invio di armi in Ucraina e ritiene che la pace sia l’unica via per arrivare alla pace.

Questo il cuore dell’appello lanciato da Michele Santoro, Alessandro Barbero, Alex Zanotelli, Donatella Di Cesare, Ginevra Bompiani, Massimo Cacciari e migliaia di nomi noti e meno noti. Usando il cammino come strumento di pace, propongono di costruire insieme una staffetta dell’umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa, chiamando a partecipare chi sente il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta.

“Dopo più di un anno di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite. Si prepara, invece, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili con l’uso di proiettili a uranio impoverito e il rischio di utilizzo di armi nucleari tattiche.

I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa a armi di distruzione sempre più potenti.”

La Russia è la responsabile dell’invasione, ma la NATO (USA in testa e Europa subalterna) “non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante”.

E non è per nulla retorico ricordare che “mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità e dalla fame, a lasciare le loro terre, centinaia di miliardi di euro vengono spesi per aumentare la devastazione dell’ambiente e spargere veleni nell’aria. L’intera Ucraina è rasa al suolo, un macigno si abbatte sull’Europa politica, aumentando le disuguaglianze, peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori, flagellando le famiglie con l’aumento dei beni alimentari, della benzina, dell’energia e delle rate dei mutui”.

I promotori dell’appello pensano che l’Italia debba manifestare la necessaria e dovuta solidarietà al popolo ucraino, ma proprio per questo è fondamentale non partecipare alle operazioni belliche ed essere punto di riferimento e motore di un’azione per la pace. C’è un’altra soluzione, alternativa alla vittoria militare di uno dei due contendenti, e se i governi hanno sinora deciso di ignorarla tocca al popolo della pace, come ha già fatto nel passato, ribadire che la pace si prepara con la pace.

Domenica 7 maggio alle 12 oltre 4.000 “camminatori” per la pace si muoveranno contemporaneamente da Aosta a Lampedusa in un’ ideale quanto concreta Staffetta dell’Umanità per gridare no all’orrore della guerra.

In Sicilia la staffetta si svilupperà da Messina a Porto Palo (SR).

Lungo il percorso sono previste ulteriori manifestazioni a supporto dell’iniziativa.

A Catania sabato 6 di mattina si svolgerà una conferenza stampa a Sigonella. Da Sigonella, infatti, decollano quotidianamente i droni-spia di USA e NATO e i pattugliatori P-8A “Poseidon”; Augusta è il centro di rifornimento strategico delle navi da guerra Nato e dei sottomarini nucleari USA; lo scalo “civile” Catania-Fontanarossa è utilizzato per gli elicotteri anti-sottomarini della Marina militare; a Niscemi le antenne NRTF e il MUOS della Marina USA trasmettono gli ordini di morte alle unità militari degli Stati Uniti schierate in tutto il pianeta.

Domenica 7 alle 11,00 appuntamento al porto (ingresso via Dusmet). Per ribadire che deve essere aperto all’accoglienza delle navi umanitarie e dei migranti. Mentre deve essere chiuso a navi e sommergibili militari, presenti, per esempio, durante la recente esercitazione NATO Dynamic Manta.

Dal porto una “catena umana” camminerà verso l’ex Monastero S. Chiara (già sede dell’anagrafe) che ospita l’agenzia europea Frontex che ha contribuito a fare del Mediterraneo un gigantesco cimitero, a causa di politiche liberticide che distruggono una dignitosa accoglienza a chi fugge da fame e miseria. Un’assemblea pubblica concluderà le manifestazioni.

Come hanno scritto i promotori: “Sembra impossibile che i senza partito, i disorganizzati, riescano in un’impresa così difficile. Ma se ciascuno di voi offrirà il suo contributo e se i leader e le organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi daranno una mano, tutti insieme potremo farcela”.

2 Comments

  1. Per fare la pace bisogna essere in due.la Russia ha detto che vuole perseguire tutti i suoi obiettivi. Quindi? Che si fa? Li lasciamo massacrare? Senza una tregua che trattative si fanno ? Lavorino pure le diplomazie , ms non si possono non mandare armi. Poi Santiro e Cacviari francamente non si possono più sentire. Santoro contro la Nato, Cacciari per la grande Russia. Osceni.

  2. Quale sarebbe”quest’altra soluzione alternativa alla Vittoria dei due contendenti “? Vokete dirlo? Non ci sono 2 contendenti, bensì un aggressore e un aggrefito.

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