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Tre ottobre, memoria e accoglienza anche a Catania

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locandina centro AstalliTenere alta l’attenzione sulle storie e le vite dei migranti ma anche sull’impegno di tutti coloro che li accolgono e operano per riconoscere ad essi piena dignità.
E’ quello che si propone la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita dalla legge 45 del 2016 per ricordare le vittime dell’immigrazione nel giorno in cui avvenne – 3 ottobre 2013 – il tragico naufragio in cui persero la vita 368 migranti eritrei, a poche miglia da Lampedusa.
Il Centro Astalli, il servizio dei Gesuti per i rifugiati, ha scelto di celebrare la giornata con un gesto simbolico, l’identificazione di un giardino che segnali un’esperienza di incontro, già avvenuto ma da proseguire con pazienza e con cura.
A Catania sono stati individuati due luoghi simbolo, il giardino dell’Istituto Penale Minorile, una struttura al cui interno si lavora da anni per rendere effettiva l’accoglienza e l’integrazione dei reclusi stranieri e uno degli orti urbani creati nel territorio di Librino, curato dai volontari di due associazioni che operano nel quartiere, supportati da abitanti del luogo e da minori stranieri.
In entrambi i luoghi verrà posta una targa ricordo.
Alle 9,30 dentro il giardino dell’Istituto Minorile di Bicocca, alla presenza dei ragazzi ristretti stranieri ed italiani.
Alle ore 16 nell’orto dell’associazione Musicainsieme a Librino curato insieme all’associazione Talità Kum e ai Minori stranieri non accompagnati ospitati dal Centro Astalli nel Centro di Prima accoglienza don Pino Puglisi, accolti dagli abitanti del quartiere limitrofo con senso di ospitalità e condivisione.
La presidente di Musicainsieme a Librino, Loredana Caltabiano, ha anche scritto una lettera al Sindaco Pogliese e all’Assessora all’Istruzione, Barbara Mirabella.
Viene innanzi tutto rivendicata la presenza nel quartiere anche in quanto “affidatari di alcuni lotti di ‘orti sociali’ a Librino, in viale Moncada, una delle zone più difficili e disagiate del quartiere”, dove lavorano “fianco a fianco bambini, genitori, nonni, maestri musicisti, ma anche alcuni ragazzi immigrati”.
Caltabiano ribadisce il valore dell’apposizione della targa come gesto di grande significato simbolico che può “aiutarci nell’insegnamento di quei valori di rispetto, condivisione, fratellanza e accoglienza che da anni proponiamo ai nostri bambini e ragazzi anche attraverso la pratica musicale, il gioco e le attività ludiche che “Musicainsieme a Librino” e Talità Kum svolgono con grande amore e sacrificio”.

E conclude “con l’auspicio che l’iniziativa venga da Lei condivisa e autorizzata (gli orti sono proprietà del Comune di Catania e noi siamo solo i custodi di alcune parti di essi), La invitiamo sin da ora a presenziare alla cerimonia.”
La celebrazione di questa giornata giunge quindi – a Catania – come tappa di un lungo e faticoso percorso, costellato di momenti di entusiasmo e di gioia.
Basterebbe ricordare, ad esempio, l’emozione provata dai ragazzi migranti recatisi al Teatro Massimo Bellini per ascoltare il concerto dell’orchestra Musicainsieme a Librino di cui faceva parte uno di loro.
O ripercorrere la storia della faticosa integrazione operata all’interno dell’IPM dove, in un passato non lontano, i minori stranieri venivano messi nelle celle d’isolamento per “tutelarli” dall’aggressività degli italiani che non gradivano la loro presenza e non volevano condividere con loro le varie attività.
Da circa 10 anni, grazie alla lungimiranza e alla sensibilità della Direttora, Maria Randazzo, e del Suo staff, sono state avviate – con l’aiuto del Centro Astalli – iniziative di condivisione dei cibi tipici delle differenti culture, percorsi sul dialogo interreligioso, scambi di conoscenze sulla musica e sugli strumenti musicali, sull’arte e sui riti della cultura africana, che hanno permesso di realizzare alti livelli di integrazione.
C’è da aggiungere che celebrare la giornata della Memoria e dell’Accoglienza diventa particolarmente significativo in un periodo, come il nostro, in cui il migrante è presentato come un nemico da slogan che spesso anche molti di noi accettano acriticamente.
O in cui, come apprendiamo dai giornali, il Ministero dell’Istruzione ignora le risposte ad un proprio bando per la partecipazione di alcune scuole alla commemorazione della giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione.
Eppure cosa sono i migranti se non uomini e donne costretti alla fuga da guerre, persecuzioni, crisi umanitarie, carestie, cause ambientali e ingiustizie sociali?
Non si tratta forse di rifugiati riconosciuti dalla Convenzione di Ginevra del 1951? oppure, spesso, di rifugiati de facto che meriterebbero norme e definizioni più rispondenti alla loro condizione.
Coloro che non ce l’hanno fatta a compiere il suo viaggio, interrotto tragicamente a causa della mancanza di vie legali per accedere a luoghi e contesti che garantiscano dignità e diritti, hanno diritto al nostro ricordo.
Chi si impegna per metterli in salvo e accoglierli, operatori, volontari, cittadini, uomini e donne di buona volontà, dimostra di non voler vivere in una società chiusa e impaurita, manifesta la volontà di aprire porte, stabilire relazioni, vivere insieme agli altri. Perché ha capito che ‘diversità è ricchezza‘.

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