E stato rimandato a data da destinarsi il consiglio della VI Circoscrizione San Giorgio-Librino, convocato ieri mattina dal presidente Lorenzo Leone per discutere di alcune questioni riguardanti i servizi sociali e dell’affidamento di alcuni immobili comunali ricadenti nella circoscrizione.
Motivo del rinvio, l’assenza del neo Assessore al welfare Fortunato Parisi, che avrebbe dovuto fornire risposte alle questioni poste all’ordine del giorno.
Deluse le associazioni presenti, anche per i toni polemici prevalsi in assemblea.
Dopo una breve introduzione riguardante lo spostamento e il tempestivo ripristino degli uffici dei servizi sociali di Librino, è stata introdotta la tematica della mancata assegnazione di alcuni immobili comunali tra cui Villa Fazio, il polisportivo del Villaggio Sant’Agata e l’ex scuola Brancati di via delle Dalie, strutture richieste a vario titolo da alcune associazioni e la cui assegnazione sarebbe necessaria anche per salvarle – soprattutto in alcuni casi – da ulteriori atti di vandalismo.
Nonostante, per l’assenza dell’assessore competente, ci sia avviasse verso la chiusura del consiglio, il presidente Leone ha manifestato l’intenzione di chiedere all’amministrazione sostegno e incentivi economici per le associazioni, come ad esempio avviene nel comune di Misterbianco con il bilancio partecipativo che raccoglie e finanzia alcuni progetti presentati da enti e cittadini.
Ecco perchè, ha detto Leone, “è importante che l’Assessore conosca il territorio, con le sue risorse e criticità.”
In particolare sono sate sottolineate le difficoltà di interazione con le associazioni che “gestiscono” Villa Fazio. Sollecitato da un consigliere, il presidente ha citato il caso di una cooperativa che si occupava di disabili e si appoggiava a Villa Fazio. Anch’essa ha finito per lasciare la struttura.
Non è chiaro il motivo per cui l’ex masseria sia fortemente caratterizzata da un ricambio continuo di enti e ‘responsabili’. Proprio ieri un nuovo responsabile si è presentato in assemblea, Alessio Maniscalco, che ha invitato tutti alla festa finale del Grest. Barbarossa, altro responsabile, si è associato invitando esplicitamente il presidente ad intervenire all’evento.
Leone – in risposta – ha ricordato gli attacchi che gli sono stati rivolti in seguito alle visite di monitoraggio, che peraltro svolge anche in altre sedi più accoglienti e collaborative. “Noi siamo chiamati a valorizzare il territorio, a monitorare le strutture, a verificare il loro mantenimento e l’operato delle associazioni che se ne avvalgono. E’ un modo di tutelare i cittadini, visto che si tratta di strutture finanziate, utenze comprese, con i soldi di tutti.”
Ad un volontario, Dario Scardaci, che sosteneva – proprio perchè volontario – di essere legittimato a svolgere attività a Villa Fazio senza condizionamenti di tipo formale, il presidente ha risposto che autorizzazioni, trasparenza e responsabilità sono il vero problema.
L’episodio raccontato dal consigliere Cannavò, a cui un ‘custode’ ha impedito di accedere alla struttura, sebbene fossero solo le ore 18 del pomeriggio, ha aperto una nuova questione. Chi è questo custode? Chi lo ha collocato li?
“Abbiamo l‘esigenza di sapere chi c’è a Villa Fazio e se il progetto originale viene rispettato. Non tutte le attività, ad esempio le gare canine, appaiono coerenti ad un progetto che” ricorda il presidente “prevede integrazione e coinvolgimento delle associazioni del territorio”.
Ignorando la provocazione di un altro volontario, Salvo Litrico, che insinua che il presidente abbia particolari associazioni da tutelare, Leone sottolinea che “le associazioni che si sono integrate nel territorio sono per noi motivo d’orgoglio, Villa Fazio è l’unico ente con cui abbiamo difficoltà ad interfacciarci”
La polemica non si ferma e tocca il delicato tasto della gratuità. Quando una associazione, che portava un gruppo di migranti a Villa Fazio per giocare a calcio, lamenta che sia stato negato l’utilizzo dei campi per le coincidenti attività di Grest, Lirico ribadisce che l’impegno dei volontari è a titolo assolutamente gratuito e il presidente pone una domanda scomoda “Come mai il Grest si fa a pagamento? Struttura e utenze sono già pagate dai cittadini”.
Toni forti e aspri non consoni a soggetti che si vantano di operare nel sociale per il bene della collettività. E che hanno lasciato i presenti amareggiati e delusi.
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