5 maggio la minoranza chiassosa, di cui ha imprudentemente parlato il sottosegretario Faraone, ha dimostrato, numeri alla mano, di rappresentare la grande maggioranza del mondo della scuola.
Altissime adesioni allo sciopero, decine e decine di cortei in tutta Italia. Anche a Catania migliaia di docenti, ATA e studenti hanno manifestato insieme contro la “cattiva scuola” di Renzi e Giannini.
Del resto, che la misura fosse colma lo avevano capito i tanti che, a vario titolo, frequentano il mondo della scuola. La vera domanda è, però, un’altra: come proseguirà la mobilitazione se il governo eluderà tutte le richieste? come saranno accolti gli emendamenti di cui si sta discutendo (che, però, non rimettono in discussione la figura del preside-padrone) da chi ha promosso lo sciopero generale del 5?
Ciò che è accaduto a Catania risponde in parte a tali interrogativi. Infatti, ci sono stati uno sciopero e un corteo unitario copromosso dalle diverse organizzazioni sindacali, ma le manifestazioni conclusive sono state due: i confederali (CGIL, CISL; UIL; SNALS E GILDA) si sono fermati in piazza Roma; Cobas e studenti hanno promosso un “microfono aperto” in piazza Università.
Una divisione nata dal veto posto dai confederali rispetto alla possibilità che anche i Cobas intervenissero dal palco, nella parte finale della manifestazione.
Ma, soprattutto una divisione tra chi pensa non emendabile il disegno di legge e chi vuole fare pressioni perché quest’ultimo venga migliorato, o quantomeno reso meno devastante.
Foto di Maurizio Parisi e di argocatania
Gli ultimi articoli - Istruzione
Nelle stesse ore in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definisce le periferie “veicoli di
Catania, nasce l’Alleanza per le Comunità Educanti: un modello per contrastare la povertà educativa.
Due giornate intense per costruire una visione comune: una città che educa, che si prende cura
Anche quest’anno il circolo Uaar di Catania e Cobas Scuola della provincia di Catania hanno bandito
Facciamo nostra la rifessone di Antonio Fisichella sui recenti fatti di Ognina e sulle dichiarazioni del
Non si risparmiano i giovani redattori di InChiostro, il giornale studentesco, cartaceo e on line, lanciato