Ci sono ancora pochi giorni: il termine ultimo è la mezzanotte del 27 settembre. Facciano in fretta, fotografe e fotografi, professionisti o dilettanti e “la meglio gioventù delle nostre scuole superiori”. Tutti coloro, insomma, che hanno voglia di partecipare alla seconda edizione del premio fotografico nazionale «Lo Sguardo di Giulia» che quest’anno si svolge nell’ambito del progetto “Così sono, se mi pare”.
Il concorso è organizzato da Giulia giornaliste, un’associazione di giornaliste democratiche stufe di vedere l’informazione ancora soggetta ad un’iconografia di genere stereotipata.
Partecipare è facile. Bisogna solo inviare files in alta definizione che siano foto simboliche, realistiche o di cronaca, serie fotografiche, minivideo, racconti animati, all’indirizzo sguardodigiulia@gmail.com, allegando liberatorie, dati anagrafici, recapiti e possibilmente una breve spiegazione.
“Perché sei un essere speciale e io avrò cura di te”, canta Battiato. Le immagini quest’anno dovranno raccontare storie che riguardino la cura, l’attenzione, l’assistere qualcuno; un lavoro che si svolge all’interno delle mura domestiche, quasi sempre affidato alle donne; per il quale esse non ricevono compensi economici e che peraltro, spesso, si affianca e si sovrappone al lavoro esterno.
Uno scatto fotografico azzeccato, delle immagini, ferme o in movimento, possono convincere di più, talora, di mille parole. Ne terranno conto tutti coloro che parteciperanno al concorso «Concilia? Fra lavoro, cura e tempo per sé» , un appello “a riflettere sul dovere di condividere le fatiche del vivere. In particolare l’impegno della cura di prole ed anziani, che purtroppo ancora pesa in prevalenza sulle spalle delle donne. Fatica che le donne hanno ben chiara. Gli uomini molto meno, tanto che lo slogan potrebbe essere: «La conciliazione resta un problema degli uomini. Quando pensano che sia un’incombenza soltanto femminile».
Il bando completo potrà essere scaricato da www.giuliagiornaliste.it, oppure scrivendo a giulia.lombardia@gmail.com . Tutti i partecipanti riceveranno un attestato mentre quattro, solo i primi quattro, riceveranno macchine fotografiche, videocamere e un abbonamento a una rivista specializzata.
“L’intento del premio – dicono le organizzatrici – è lo stesso del network nazionale di giornaliste Gi.U.LiA, impegnato per un’informazione sempre più avanzata. Anche attraverso un racconto diverso e consapevole della realtà, con parole e, appunto, immagini”.
L’anno scorso il tema era la violenza sulle donne, “Chiamala violenza, non amore“. “Quest’anno – dice Giulia – la sfida sulla conciliazione è più ardua e simbolica, ma proprio per questo ancora più interessante”.
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