Altro che natura protetta! Nel fiume Alcantara si riversano liquami maleodoranti mentre i controlli vengono effettuati da chi dovrebbe essere controllato e a valle ignari turisti si immergono nelle acque gelide ritenute pure e trasparenti.
Meta di molti escursionisti, l’Alcantara si presenta di solito come un corso d’acqua dalla portata abbondante, anche grazie all’apporto dei suoi affluenti.
Risalendo alcuni giorni fa il corso del fiume oltre Moio, in direzione delle sorgenti, abbiamo avuto però una sorpresa, il fiume Alcantara -che scende dai Nebrodi- ci è apparso in secca.
Siamo alla fine della stagione estiva e potremmo considerare normale questa situazione se non fosse che ci siamo imbattuti in una ‘sorgente’ di acqua che scaturisce da un grosso tubo in un fosso e prosegue nel letto del fiume. E’ l’effluente del depuratore di Randazzo!
Attorno a questo piccolo corso d’acqua, torbido, maleodorante e ‘spumeggiante’, bivacca una mandria che ci si abbevera.
In corrispondenza della briglia che attraversa l’alveo del fiume (vedi galleria di foto), subito a valle dello scarico, la portata d’acqua diventa molto maggiore, ma le caratteristiche restano invariate. Potrebbe essere il segno che vi è un secondo e più importante punto di immissione del refluo, ma non siamo riusciti a localizzarlo.
Non abbiamo prelevato un campione da analizzare, ma le foto testimoniano con chiarezza la qualità di questo scarico e l’efficienza del depuratore.
Abbiamo deciso di provare a visitarlo. Ci guida il fetore, un odore nauseante che -ci dicono gli esperti- si potrebbe evitare coprendo le vasche. Un intervento non obbligatorio perchè ci si trova a distanza dai centri abitati.
Lo si lascia quindi aleggiare nell’aria, a ‘beneficio’ delle mucche (ma ci preoccupa molto di più il fatto che si abbeverino in questo liquido che non osiamo chiamare acqua), degli allevatori che lasciano pascolare gli animali nei dintorni e dei contadini o fattori che vi coltivano la terra.
Ci avviciniamo all’impianto circondati da mini-discariche abusive contenenti un po’ di tutto, dall’amianto ai cocci di sanitari.
Una targa ci informa che il depuratore è un’opera realizzata con i fondi del POR Sicilia 2000-2006 e cofinanziata dalla Comunità Europea.
E’ gestito da un’azienda di Bronte, la Ecotras, che si occupa anche di smaltimento rifiuti e di trattamento di acque reflue. L’unico dipendente presente nell’impianto ci accoglie cortesemente, tenendoci sulla soglia del cancello di ingresso.
Si meraviglia che abbiamo trovato poco limpido lo scarico dei reflui. Assicura che due volte al mese un chimico, incaricato dalla ditta, preleva i campioni che vengono portati in Comune e all’ASP.
Per quanto ‘esterno’ questo professionista è pur sempre incaricato dalla ditta e ci pare un po’ strano che il prelievo venga effettuato dal controllato e non dal controllore. Ci viene assicurato che comunque L’ARPA effettua controlli mensili, “possono venire in ogni momento, anche adesso”. Non possiamo che augurarci che non si tratti di controlli telefonici, vista la situazione da noi riscontrata . . .
Sia come sia, il risultato è che dalle analisi l’effluente risulterebbe a norma, soprattutto da quando sono stati fatti lavori che hanno posto rimedio agli errori di progettazione sui livelli delle vasche (!) che rendevano frequenti gli sversamenti di sostanze inquinanti nel fiume. L’episodio più grave è avvenuto nell”aprile 2012 e se ne trova notizia su tutti gli organi di stampa.
Continuando la chiacchierata con l’operaio scopriamo un’altra peculiarità di questo depuratore. L’ossidazione del biologico (ammesso che di biologico si tratti) non viene fatta con aria soffiata da appositi compressori, ma con “ossigeno in pillole”, un granulato contenuto in buste senza etichetta di cui l’operatore non conosce il nome nè la composizione, sa solo che non deve fumare mentre lo usa.
Manca quindi anche la scheda di sicurezza che indichi, oltre alla natura del prodotto, come si debba intervenire in caso di incidenti, tanto più che vi è in servizio un solo operatore come (ci viene confermato via telefono) avviene normalmentw nelle giornate di sabato e di domenica.
La nostra passeggiata si è rivelata ‘istruttiva’. Ci ha dato, se non altro, elementi utili per porci alcune domande, soprattutto sulla efficacia dei controlli. Una questione di carattere generale che riguarda non solo Randazzo e l’Alcantara, ma probabilmente gran parte dei depuratori del nostro territorio.
Certo che, qui, alle ‘sorgenti’ dell’Alcantara, la questione appare aggravata dal fatto che siamo nel ‘Parco Fluviale dell’Alcantara‘ dove la natura è protetta (come si legge nel cartello posto sul ponte di Moio).
E siamo in un giorno qualunque di una tranquilla fine estate, non c’è nessuna emergenza, nessun evento eccezionale, solo una ‘normalità’ quotidiana, che in modo silenzioso e costante contribuisce a distruggere la bellezza e la prosperità del territorio.
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bell’articolo! Avete fatto un buon servizio, vi siete sbattuti andando “alla fonte” del problema, sarebbe stato utile sentire il parere del comune di randazzo, ma magari lo farete a seguire. Immagino un depuratore in val sugana, con le stesse caratteristiche. Ho però l’impressione che purtroppo non servirà a nulla se non a dire io lo avevo detto, nessuno approfondirà mai l’argomento. Comunque grazie.
e adesso gli altri depuratori, di Catania e della provincia…
E’ una vergogna….dove sono le analisi dei controlli delle acque dell’Alcantara? Perche’ non sono pubbliche?
E perche’ le analisi e controlli non sono affidati a una terza persona?
Come si puo’ fare sfociare l’effluente del depuratore sull’Alcantara dati i rischi associati con il funzionamento del depuratore e tutti gli scarichi pirati?
Grazie Argo per la tua determinazione.
Ps. Amianto vicino il depuratore e mucca che pascola nel parco. Qualcuno cammina con le bende o non vuole vedere!!
Orripilante!!! Ma come si permette di far funzionare un parco fluviale, per giunta protetto, con un sistema in cui l’unico che controlla è lo stesso controllato (non il controllore)… che si controlla da sé e quindi fa quello che gli pare… come di fatto accade… Un inquinamento da liquami fognari e nessuno dei responsabili politici e tecnici se ne avvede… Dobbiamo aspettare che si generi un’epidemia per intervenire???
il bello che in estate mettono il divieto di balneazione a Mare , mentre alle Gole dell’Alcantara ci lasciano immergere nella fogna diluita….bah.