Sembra un bazar e in un certo senso lo è. Nel seminterrato di via Montenero 8, sede del mercatino di Mani Tese, trovi infatti di tutto, capi di vestiario, giocattoli, oggetti per la casa, mobili, libri. Tutto rigorosamente usato.
Raggruppati in un ordinato disordine, piatti, ceste e vecchie biciclette possono essere proprio l’oggetto che cercavi e che puoi acquistare con pochi euro. Tutto è stato donato e spesso chi dona è anche colui/colei che acquista. Va a consegnare gli abiti troppo piccoli per i figli già cresciuti e, dando un’occhiata intorno, trova la scrivania della misura giusta per il loro studio.
Eppure non sono molti in città a conoscere l’esistenza di questa risorsa, nonostante il mercatino esista da vent’anni e qualcuno abbia forse acquistato qualcosa nelle tende che Mani Tese monta, in estate, a Natale, a Pasqua, in una delle piazze della città o dei paesi vicini.
Ben venga allora la Festa del Riuso organizzata per domani, venerdì 14 marzo, dalle ore 18 alle 21, insieme a Rifiuti Zero e a The Hub Catania che ha già ospitato Mani Tese a febbraio in uno small talk presso il Centro Zo, proprio per parlare del mercatino.
Rimettere in circolo oggetti che a noi non servono più ma che possono essere utili ad altri è infatti una scelta che mette insieme condivisione e coscienza ambientale perchè contribuisce a ridurre i rifiuti.
E’ nella logica stessa dell’associazione Rifiuti Zero ritenere che il rifiuto in quanto tale non esista e che – ma questo lo dice anche la normativa europea- riutilizzare è più importante che riciclare, perchè il riciclo ha comunque dei costi e comporta un impiego di energia, mentre il riuso rispetta maggiormente l’ambiente e ..le tasche della collettività.
Questo non vuol dire che non si possano immaginare per il prossimo futuro laboratori di ricicleria o di riparazione di oggetti che non sono più riutilizzabili. Qualcosa di nuovo potrebbe venir fuori da questa sinergia tra associazioni accomunate dalla stessa sensibilità nei confronti dell’ambiente.
Il mercatino intanto c’è e resiste nonostante le difficoltà create dalla crisi, minor numero di donazioni e minore disponibilità alla spesa da parte degli acquirenti. Nello stresso tempo, però, è diventato un punto di riferimento importante per le persone in difficoltà che vi possono trovare abbigliamento e oggetti a prezzi veramente bassi. Così il mercatino svolge anche un ruolo sociale, di sostegno alle nuove povertà.
Non è l’unica funzione sociale esercitata dell’associazione che offre la residenza anagrafica alle persone senza fissa dimora e accoglie minori a rischio in stato di messa alla prova. Per questi ultimi sta cercando da tempo, ma fino ad ora senza successo, di ottenere l’approvazione di alcuni progetti di reinserimento lavorativo.
Tra le attività di tipo sociale non bisogna dimenticare l’impegno nel quartiere di Monte Po, con il coinvolgimento dei ragazzi- e via via delle famiglie- attorno al campo di calcio e alla possibilità di svolgere doposcuola e altre attività formative in locali nella disponibilità del comune.
Il pozzo in Africa e la sistemazione della sede di Monte Po, l’indigenza lontana e quella vicina hanno entrambe bisogno di essere sostenute economicamente, e per adesso è il mercatino -insieme ad eventuali donazioni- l’unica fonte di finanziamento.
Un aiuto notevole viene dall’impegno di giovani (e meno giovani) volontari che dedicano parte del loro tempo al mercatino. Da qualche anno sono presenti anche alcuni universitari di Lettere e Scienze Politiche che vi svolgono, sulla base di una convenzione con i rispettivi dipartimenti, un certo numero di ore di tirocinio. In questo modo vengono anche diffusi tra i giovani i contenuti e gli stili di vita proposti da Mani Tese e si guadagna, a volte, qualche nuovo volontario.
Ecco perchè donare a Mani Tese un oggetto, un mobile, un capo di vestiario di cui intendiamo disfarci, oppure acquistare in via Montenero qualcosa che ci interessa, diventa un gesto di solidarietà nei confronti di chi ha bisogno, che viva in Africa o a pochi metri da casa, e contemporaneamente un atto di responsabilità nei confronti dell’ambiente.
Chi vuole conoscere il seminterrato di via Montenero e vuole provare un’esperienza di riciclaggio creativo, domani pomeriggio, a partire dalle ore 18, porti con sé una bottiglia di plastica vuota o una lattina di alluminio pulita, gli organizzatori promettono “la trasformeremo insieme!”. A conclusione, aperitivo equo e solidale.
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