Comitato Porto del Sole, lettera aperta al neo commissario Aiello

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COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE

COMUNICATO STAMPA

 Catania, 18/08/2012
Lettera Aperta al Ministro Corrado Passera ed al Commissario della Autorità Portuale, dott. Cosimo Aiello.
e p.c. al Procuratore della Repubblica di Catania.
 
Sig. Ministro e sig. Commissario,
benvenuti a risolvere il caso che un dossier definì “porto delle nebbie” in Commissione Nazionale Antimafia.
Il fatto che LL.SS correggano, nel sopperire il disegno di alcuni politicanti di scansare le proprie responsabilità nella nomina di un nuovo presidente della Autorità Portuale che porti a compimento anomalie amministrative a lungo preordinate, conferma che tale “nebbie” non vogliano allontanarsi dal porto di Catania e che sia una vera emergenza di civiltà poterle diradare al più presto.
In fatto di commissariamenti strumentali a maneggiare tizzoni ardenti di amministrazioni care ad esponenti politici, il Commissario Aiello sembra la vittima designata, vista la Sua esperienza collaborativa con il Commissario Vincenzo Emanuele sul triste caso immobiliare di c.so dei Martiri della nostra martoriata Catania.
Con tutto il rispetto per la correttezza e l’esperienza del Ministro e del commissario nominato, avremmo preferito la giusta nomina di un funzionario ministeriale militare della Marina Militare ed estraneo alle Capitanerie locali opportunamente, come tecnico e come estraneo a pressioni locali, in grado di conoscere e valutare serenamente tutti gli aspetti e le procedure della complessa materia demaniale marittima e delle contestazioni in atto.
Siamo comunque sicuri che il Commissario Aiello abbia già preso le distanze da quanto stabilito dal Commissario Emanuele sulla sproporzionata edificazione in pieno centro storico di Catania inizialmente prevista per molte centinaia di migliaia di metri cubi e successivamente ridotta a “soli” 240.000.mc. per intervenute trattative fra i soggetti interessati.
Siamo altrettanto sicuri di una sua ferma ostativa alla cubatura lucrativa all’interno del porto per ben 1.109.000. mc. di edifici previsti sulle vecchie banchine, più altri 400.000.mc. previsti sulle nuove banchine ancora da cementare in piena spiaggia della Plaia ed in assoluto dispregio della prescritta tutela ambientale e paesaggistica .
Sono queste e tante le volumetrie speculative devastanti ed illegittime a costo zero di incidenza finanziaria di investimento mq/mc, perché realizzate sulle banchine pubbliche che il Commissario Ministeriale, di sorprendente estrazione regionale impropria anche se bene accolta, si troverà proposte nel PRP (piano regolatore portuale) ostinatamente mantenuto tale e quale dal 2007 non ostante la avvenuta bocciatura.
Se la S.V. commissario Aiello, oltre la già contestata e costosa amministrazione normale del nostro porto, intenda anche “portare avanti il nuovo Piano regolatore” come è stato scritto , la invitiamo a tenere conto dei rilievi della cittadinanza ed delle denuncie pendenti innanzi ai competenti Organi Giudiziari per non venire ingiustamente accomunato ad un nuovo tentativo di superare i giudizi ed i voleri della collettività con il solito ricorso al “commissariamento” o peggio, sospettato di un tentativo di sanare opere già eseguite sebbene prive della prescritta corrispondenza ad un piano regolatore approvato dalla cittadinanza.
In alternativa invitiamo LL.SS, Ministro Passera e Commissario Aiello, a chiedere al Parlamento Italiano di legiferare :
1) La modifica della Legge portuale 84/94 che assegna al Consiglio Comunale il diritto di decidere concordando l’indirizzo portuale con quello prioritario dell’ economia e della urbanistica di Catania;
2) La abolizione di precise Leggi :
2.1la L.431/85 e la L.R. 25 /93, che impediscono la violazione del corso naturale del torrente Acquicella ed un possibile ampliamento a sud del porto;
2.1 la L.R. 76/78 che esige la tutela della costa e della spiaggia della Plaia in specie;
2.2 il DPR 684/1977 che non permette di retrocedere il demanio Siciliano alla Autorità Portuale per ampliare il porto di Catania di competenza nazionale, se non previo analogo Decreto dello stesso Presidente della Repubblica che accolga lo specifico Decreto del Presidente della Regione Siciliana della rinuncia di una parte del territorio autonomo. Due Decreti mai emanati finora ed arbitrariamente suffragati nel 2000 da un sottosegretario ministeriale del tempo .
Benvenuto nel porto di Catania, Commissario Aiello e buon lavoro di pulizia non solo burocratica.
 
Marcello Di Luise
come portavoce del COMITATO CITTADINO PORTO DEL SOLE, Partecipazione democratica per la rinascita della nostra Catania e del nostro Porto

5 Comments

  1. Purtroppo troppo spesso il Porto di Catania è stato oggetto di speculazioni e mala gestione. Non ultima quella dell’Autorità Portuale che non ha sviluppato un bel nulla se non creare uno stipendificio per i propri funzionari, consulenti e consiglieri.
    L’Autorità Portuale ha sperperato una marea di soldi per non combinare mai qualcosa di buono; il disastro, la sporcizia, il vecchiume, regnano sovrani al porto e sono sotto gli occhi di tutti.
    Eppure l’Autorità spende ogni anno fondi pubblici per andare nei porti di Miami e Barcellona in occasione di eventi…ma non ha mai saputo sviluppare il porto di Catania alla stregua dei porti importanti.
    Mi chiedo: cosa mai va a fare l’Autorità a Miami se il porto di Catania è sempre più lercio e vecchio?
    Purtroppo al Porto di Catania vige la legge del “non fare”…chi cerca di fare qualcosa di innovativo e creativo, chi s’industria per dare lavoro e sviluppare economia a beneficio del porto, viene immediatamente stoppato con qualsiasi mezzo, anche illecito.
    Marcello Di Luise, uno che non ha paura di dire sempre le cose come stanno realmente, continua a combattere la sua battaglia che è anche la battaglia di tutti quelli come lui che vorrebbero un po’ più di giustizia nell’esclusivo interesse della collettività.

  2. Un porto “zona franca non per le merci ma per le regole” quello di Catania, secondo quanto afferma il Comitato Porto del Sole in una lettera aperta al ministro Passera, che riceviamo e pubblichiamo.
    Al ministro viene chiesto innanzi tutto di spiegare la nomina di un commissario, Cosimo Aiello, che pare abbia “lealmente” dichiarato di non avere esperienza nella specifica e complessa materia portuale. E che, appunto per questo, si servirà di due tenici, uno solo dei quali, Riccardo Lentini, ha reali competenze in materia, ma -sarà forse un caso?- è anche coautore del nuovo piano regolatore portuale e responsabile unico del procedimento (RUP) di appalto della nuova, costosissima “darsena traghetti” da 100 milioni di Euro.
    La questione della darsena è in realtà una delle più scottanti. Come viene più volte ribadito nella lettera, la sua costruzione rasenta la follia. Non solo comporta infatti “la abusiva deviazione della foce del torrente Acquicella” ma anche enormi sbancamenti della Plaia, costosissimi e destinati ad una perpetua manutenzione essendo prevedibile, e in parte previsto, il reiterrimento naturale, determinato dalla natura stessa dei fondali.
    In nessuna altra parte del mondo, sostiene il Comitato, si amplia un porto verso bassi fondali sabbiosi e nella stessa Catania del primo novecento, per l’esportazione dello zolfo, si ampliò il porto verso Nord, sui fondali della scogliera.
    Altra questione non meno calda è quella del progetto di costruzione di “centinaia di migliaia di metri cubi di edifici sulle attuali e future banchine del porto”. Il Comitato ricorda che nel 2009, la proposta fu bocciata dalla competente commissione del Consiglio comunale e che non è certo risolutivo prospettare oggi la riduzione ad un quarto dei mc previsti, dato che comunque 240.000 mc superano di gran lunga “le reali necessità operative future del porto e contrastano con estrema impudenza i fini istitutivi dell’ente commissariato che non sono affatto immobiliari”.
    La introduzione di barriere che impediscono il libero accesso al porto da parte dei cittadini (“non sulle zone di sosta di merci ed automezzi come in tutti i porti del mondo”, ma bloccando gli unici due accessi), contrasta con la pretesa che essi vi entrino “solo da clienti degli ulteriori enormi edifici commerciali previsti nel nuovo PRP che seguirebbero il primo già realizzato nell’edificio ex Dogane”.
    Dopo aver accennato anche alla normativa antisismica che non consente comunque edificazioni in altezza né sulla costa a rischio di maremoto, e alla legge 84/94 che non consente “edificazioni estranee agli scopi primari mercantili del porto di Catania”, la lettera ripropone le suddette questioni sotto forma di domande, rivolte non solo al Ministro ma forse soprattutto al Commissario e al tecnico a cui il porto è stato affidato

  3. Ringrazio il concittadino Matteo per le sue parole. La mia “non paura” deriva dall’età e dall’incazzamento di non potermi coccolare nipoti e figli emigrati.
    Matteo caro, non ridurti nelle mie condizioni di “coraggio” forzato.
    Iscriviti e collabora al Comitato Porto del Sole; non costa nulla e vale troppo per i cittadini, casta politico-affaristica esclusa.
    marcello.diluise@libero.it

  4. Ringrazio l’attivismo di marcello di luise, ma come mai lo stesso commissario che andato in pensione con la legge 104, svolge illegalmente questo commissariamento, con il bene placido degli organi governativi e nonostante le vs denunce nulla si può. Così come il proseguimento di progetti e gestioni nebulosi che la stessa autorità porta a compimento ?
    Cosa occorre fare dato che le denuncie rimangono ancorate nel nulla?
    Grazie

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