Il 18 dicembre, su proposta del Forum Sociale Mondiale di Dakar, si manifesterà in tutto il mondo affinché ogni cittadino del pianeta possa decidere liberamente dove e come costruire il proprio futuro.
In Sicilia l’appuntamento è davanti al CARA di Mineo, dove, ancora una volta, le associazioni antirazziste e pacifiste ribadiranno che le migliaia di richiedenti asilo, da mesi “ospitati” nel Cara più grande d’Europa, siano riconosciuti come soggetti umani in cerca di un futuro migliore e non trattati come oggetti parcheggiati a tempo indefinito per favorire il business della pseudo accoglienza.
Obiettivo, quello della chiusura del CARA, reso, se possibile, ancora più urgente dai tragici fatti avvenuti, negli ultimi giorni, a Torino e a Firenze.
E accanto al rifiuto, senza se e senza ma, di ogni forma di razzismo, i manifestanti si mobiliteranno perché la Sicilia non sia più una polveriera di ordigni di morte e di micidiali basi militari Usa-Nato (dal potenziamento di Sigonella alla costruzione del MUOS a Niscemi).
In sostanza, per superare la crisi l’unica via è quella di rafforzare democrazia e diritti e di diminuire drasticamente le spese militari a favore delle spese sociali.
Manifestazione del 16 dicembre a Catania, foto di Alberta Dionisi su fb:
Si chiamavano Samb Modou e Diop Mor
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