I manifesti campeggiano per le strade di Catania e le immagini parlano chiaro. Ci sono dei militari che, con il pretesto di un controllo, palpeggiano e, con prepotenza e forza, hanno la meglio su due donne. Contro questa pubblicità, che offende tutte le donne alludendo allo stupro, protesta l’Udi di Catania. L’Unione donne italiane etnea ha denunciato la campagna, che promuove la collezione estiva di una ditta di abbigliamento, all’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria e ha scritto una lettera alla ministra per le pari opportunità, all’Ufficio di rappresentanza della Commissione europea per l’uguaglianza di genere, al sindaco Stancanelli e all’assessore delle pari opportunità di Comune e Provincia. Senza considerare che anche poliziotti e militari non ne escono bene. Sul manifesto vengono raffigurati come stupratori, depravati e violenti.
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Bene smettiamola di accettare passivamente tutto quanto ci fa tornare indietro a quando le donne erano considerate persone di serie B! Non facciamo rivoltare nelle tombe tutte quelle donne che anche a costo della loro vita, della loro libertà e di dolorose lotte anche in famiglia, hanno fatto sì che le Donne di oggi -SE LO VOGLIONO- possono essere quello che sono: Persone e basta!