Abbiamo di recente affrontato più volte un problema di grande attualità in Sicilia, quello degli inceneritori: http://www.argocatania.org/2009/07/27/ne-cuffaro-ne-lombardo/; http://www.argocatania.org/2009/07/05/affari-sospetti/; http://www.argocatania.org/2009/07/04/se-prima-eravamo-in-quattro/ . Vogliamo chiarire il motivo per cui non abbiamo mai usato il termine termovalorizzatore, spesso adoperato in sostituzione di quello di inceneritore.
In Italia gli inceneritori sono 52 e trattano quattro milioni di tonnellate di rifiuti. Secondo il piano di Cuffaro del 2002, in Sicilia ne sono stati previsti quattro (Bellolampo, Augusta, Campofranco e Paternò), capaci di trattare complessivamente all’incirca 2 milioni di tonnellate,
I nuovi bandi di gara per la costruzione degli inceneritori siciliani, come abbiamo visto ieri, sono andati deserti. Qualcuno lo aveva già previsto. Ci riferiamo a Carlo Ruta che a metà giugno ha pubblicato un breve saggio dal titolo Rifiuti in Sicilia.
Tratto da: L’incognita dei termovalorizzatori in Sicilia di Giuseppe Solarino, Quotidiano di Sicilia del 2 luglio 2009 Sembra non finire mai la storia dei quattro termovalorizzatori siciliani. Gli impianti previsti (Bellolampo, PA; Paternò, CT; Casteltermini, AG; Augusta, SR) non solo sono stati,