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Beni comuni, un regolamento tutto da scrivere

“Definire un bene comune è un po’ come ingabbiarlo, anche perchè il ‘bene’ di cui parliamo non è una ‘cosa’ o un luogo, ma un fatto, una pratica messa in atto da un movimento”. Esordisce così Giso Amendola, docente dell’Università di Salerno,

Mendicanti, la tratta anche in Sicilia?

Catania come Milano? Palermo come Roma? Anche nelle nostre città vediamo gente con disabilità chiedere l’elemosina. Sono quelli che una volta definivamo storpi e ai quali, adesso, con tutta l’ipocrisia della nostra epoca, abbiamo regalato l’etichetta di portatori di disabilità mentale o

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La fuga dei migranti, i tanti perchè

Preferiscono andare incontro ad una morte possibile che accettare passivamente una morte certa. Perché? Da cosa scappano? Abbiamo scritto e detto più volte, dalla povertà, dalle guerre. Ma chi determina tutto ciò? Quali fattori hanno concorso e stanno concorrendo a

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