////

Il ‘si può fare’ in scena. La rivoluzione gentile dell’USSM per i ragazzi invisibili

2 mins read
interno del Piccolo Teatro, gli spettatori in semicerchio

Un giovedì di inizio giugno, in un piccolo teatro di Catania, è andato in scena uno spettacolo di straordinaria forza, vivacità e bellezza. Portato sul palco dal “Circo degli Scartati”, compagnia teatrale unica nel suo genere, composta da minori e giovani adulti finiti nel circuito penale. L’opera, liberamente tratta dalla “Centona” di Nino Martoglio, è il frutto di un progetto educativo incentrato sulla forza trasformatrice del teatro.

L’energia e la potenza vitale che i ragazzi sono riusciti a trasmettere, la gioia che li attraversava per essere lì su quel palcoscenico, nel sentirsi qualcosa di diverso e lontano dalle loro “colpe”, si toccavano con mano. Si avvertiva tra gli spettatori, felici di assistere non solo a uno spettacolo, ma a un rito catartico di quegli scartati che, per la prima volta, dichiaravano il loro posto nel mondo. Espressioni, gesti e posture, appresi con fatica, sforzo e dedizione, raccontavano di un cambiamento possibile.

Guardandoli, ci si sorprende della loro capacità di far proprie parole, versi e frasi lontanissimi dal loro lessico quotidiano. E tutto questo in appena otto incontri di prove. Otto. Solo perché qualcuno ha creduto in loro, offrendo uno sguardo diverso, una possibilità concreta.

Viene spontaneo chiedersi cosa potrebbero diventare questi ragazzi in un contesto diverso, più giusto, meno segnato da povertà e abbandono. Se fossero cresciuti in quartieri che non fossero laboratori criminogeni a cielo aperto, dove al massimo dei guai corrisponde il minimo dei servizi e dei diritti.

Quei ragazzi in scena costringono a riflettere su un paradosso crudele: per molti giovani catanesi, l’ingresso nel circuito penale – attraverso misure alternative o il carcere minorile – rappresenta la prima vera occasione educativa della loro vita. Vite bloccate, incagliate in destini che si tramandano da generazioni.

Catania è ormai una delle capitali della questione giovanile: continua a guidare le statistiche dei reati minorili, mentre solo il 9% dei bambini frequenta il tempo pieno e appena il 4,5% accede agli asili nido. È uno spreco inaccettabile di intelligenze e umanità.

Chi era presente quella sera ha visto, oltre alla rappresentazione della Centona, una dichiarazione chiara di lotta al “nonsipuotismo”, geniale neologismo coniato da Antonio Genovese per definire quella sfiducia cronica e disillusa alimentata dai continui fallimenti delle nostre classi dirigenti.

Anche quelle attuali, se è vero che i labirinti burocratici avevano decretato la fine del progetto del Circolo degli Scartati. Ma l’USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorenni) e gli educatori delle Comunità alloggio hanno risposto con un garbato ma deciso “No, grazie”, scegliendo di autofinanziare l’iniziativa. Un gesto forte, per ribadire la loro missione: essere, oggi come ieri, al fianco degli scartati. Di quell’umanità fragile e dolente che ha il diritto di cambiare rotta, di vivere una vita nuova, di avere almeno una possibilità.

gli attori sul palco

È stata una piccola ma significativa vittoria dei “Sipuotisti”. Le magliette distribuite, con stampato il più gioioso e ironico “Si può fare” hanno suggellato una serata all’insegna della speranza. La città ha risposto positivamente. Un buon auspicio per nuove battaglie e orizzonti più giusti.

Una nota finale merita la conduzione impeccabile della serata da parte di Angela Giarrizzo, funzionaria dell’USSM. Una sigla “fredda” e impersonale come tutti gli acronimi che, in realtà, nasconde energie instancabili: quelle che ogni giorno intrecciano relazioni, costruiscono occasioni e accendono possibilità per i “loro” ragazzi. E per tutta la città.

Ringraziamo Antonio Fischella per questo racconto che mantiene viva la speranza e ci invita a non demordere.

1 Comments

  1. Ci si riconcilia col mondo grazie a storie come queste e al non “nonsipuotismo”…
    Grazie

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Cultura

Viaggio a Gaza

Mercoledì 21 maggio, alle ore 16.30, nell’Auditorium del Monastero dei Benedettini, con ingresso da piazza Dante