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La vicenda Portoghese e il ruolo di Raffaele Lombardo

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La vicenda di Federico Portoghese è destinata lasciare il segno. Si tratta infatti del tentativo, finora inedito, di eliminare – per via burocratico-legale – un alto funzionario percepito dal ceto politico locale come un pericoloso nemico di cui liberarsi. La vicenda è nota e possiamo quindi ripercorrerla in estrema sintesi: il presidente Musumeci nomina Federico Portoghese Commissario straordinario della città metropolitana nel febbraio 2022, successivamente lo nomina anche Commissario straordinario al Comune di Catania (settembre 2022).

A distanza di quasi un anno dal suo insediamento la Regione fa sapere che è stato tutto un equivoco: il dottor Portoghese “non ha i titoli giusti”, quindi è costretta a dimissionarlo. La vicenda si tinge di giallo se si pensa che l’ufficio legislativo e legale della Regione ha impiegato cinque mesi per pronunciarsi sui requisiti del dottor Portoghese a ricoprire l’incarico di Commissario. Infatti, ad agosto 2022 viene richiesto un parere sull’esistenza o meno di tali requisiti. Segue il più assoluto silenzio che sarà interrotto il 5 gennaio: solo allora l’ufficio legislativo si pronuncia negativamente sulla permanenza di Portoghese alla guida di Comune e Città metropolitana.

C’è da vergognarsi ma è andata proprio così. Poco importa se la città pagherà un prezzo altissimo, assediata com’ è da mille emergenze e da una delle crisi economiche e sociali più gravi della sua storia. Quel ceto politico ha bisogno delle mani libere per muovere le proprie catene clientelari. Le elezioni sono ormai alle porte. Portoghese, da un certo punto in poi, è diventato un intralcio. Da rimuovere. Con ogni mezzo. Anche ricorrendo ad un cavillo burocratico, ad una singolare interpretazione delle norme e alla più farsesca delle rimozioni.

Per capire qualcosa di questa brutta storia occorre guardare dalle parti dell’Mpa di Raffaele Lombardo. La frattura con Portoghese matura esattamente con la procedura di liquidazione della Publiservizi, decretata dalla Sezione fallimentare del Tribunale di Catania a far data dal 31 dicembre. E’ da quel momento che le strade di Portoghese e del MPA si dividono.

La Publiservizi è una società creata da Raffaele Lombardo nel 2006, quando era Presidente della Provincia: 400 assunzioni, effettuate senza concorso, per chiamata diretta. Lo scontro tra il commissario e l’ Mpa matura nel consiglio comunale straordinario – convocato il 12 dicembre scorso dal consigliere comunale Bonaccorsi (5 stelle), con adesioni bipartisan – dedicato all’ “emergenza Publiservizi”. La salvaguardia dei livelli occupazionali è al centro della seduta. Sarà l’esponente dei 5 stelle a ricostruire la storia di una società “contaminata fin dall’inizio dal virus della mala gestio”, non risparmiando nomi e cognomi, da “Raffaele Lombardo ad Adolfo Messina, “pupillo” di Rosario Crocetta poi arrestato, ai sindaci Bianco e Pogliese”.

L’atmosfera è tesa: il commissario Portoghese è netto nel denunciare l’autentico sfascio in cui ha trovato la partecipata: “Ho iniziato a occuparmi di Pubbliservizi lo scorso 9 febbraio, ho trovato i documenti da presentare al Tribunale tutti in disordine, perfino quelli predisposti dal sindaco Salvo Pogliese, nei quali si parlava di misteriosi fondi perduti. Fino all’ultimo giorno non sono stati forniti dati reali”. Portoghese è invece rassicurante sulla difesa dei posti di lavoro, afferma infatti che il destino dei lavoratori è garantito da una clausola sociale: “i lavoratori sono tutelati per legge, ci sono procedure prefettizie per i livelli sociali, con assunzioni del personale che ha perso il lavoro”. Sul futuro della partecipata si limita a dire che nei prossimi sei mesi “capiremo come procedere, se con altra società partecipata o appalto”.

Forse non se ne accorge ma in questo preciso momento ha dichiarato guerra all’MPA. Che infatti insorge. E’ il gruppo consiliare a Palazzo degli Elefanti a manifestare la più netta contrarietà alle soluzioni prospettate dal Commissario. Presentano un ordine del giorno e dinanzi ai taccuini dei cronisti dichiarano solennemente che “la clausola sociale non offre le giuste garanzie e non evita il rischio che la Pubbliservizi, finisca per essere frazionata in varie cooperative sociali”. Inoltre, i consiglieri propongono di prorogare il contratto di servizio per tutto il 2023. In altre parole: l’Mpa vuole continuare ad avere in mano il destino di oltre 300 lavoratori e delle loro famiglie. Un enorme bacino di voti da poter utilizzare alle prossime e imminenti elezioni.

L’MPA si muove a tutto campo. Già il 3 dicembre l’onorevole Giuseppe Lombardo ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente Schifani affinchè faccia ogni sforzo, coinvolgendo anche il governo nazionale, per salvaguardare i posti di lavoro della Publiservizi. Il nipote di Raffaele Lombardo (14 mila preferenze alle ultime regionali), nonchè figlio di Giovanni Lombardo (sui due fratelli pende tuttora un processo per concorso esterno in associazione mafiosa), chiosa l’interrogazione affermando, senza il minimo rossore, che “sui lavoratori non possono ricadere le nefaste conseguenze di una mala gestione durante la quale la politica ha abdicato al suo ruolo di controllore”.

L’interrogazione ha un duplice intento: far salire la temperatura politica intorno alla vicenda della compartecipata e dimostrare che essa è una invalicabile trincea del movimento. Che sulla partita della Publiservizi l’MPA giochi una partita fondamentale è ulteriormente dimostrato dall’afflato con il quale Giuseppe Castiglione, capogruppo all’Ars degli Autonomisti, informa che “ha posto con estrema urgenza, all’assessore regionale alle autonomie locali, Andrea Messina, il problema connesso alla guida del Comune”. La soluzione prospettata da Castiglione è tanto chiara quanto netta: rimozione di Portoghese, affinchè “si ripristini l’agibilità politica e istituzionale”, compromessa, a suo dire, da “forzature e situazioni anomale”.

Sarà Raffaele Lombardo a dare la misura della sfida che si gioca intorno alla Publiservizi. E’ il 17 dicembre, sono trascorsi cinque giorni dalla seduta straordinaria del consiglio comunale e dalla protesta del gruppo consiliare autonomista. L’occasione è una riunione conviviale del Movimento, a ridosso delle feste natalizie per scambiarsi gli auguri di Natale e di buon anno. Ma Lombardo scalpita e la trasforma in una kermesse politica. Prima dice che la “storia ci legittima ad esprimere il sindaco della città”. Poi invoca il ritorno “di una grande politica”. E infine si rivolge direttamente a Portoghese. Con queste precise parole:. “Il Commissario al Comune, che è anche Commissario dell’ex provincia adesso Città metropolitana, deve trovare una soluzione. O non ha senso che svolga questo ruolo. Si adoperi, non perda tempo”.

Un ordine perentorio. Un messaggio il cui senso è chiarissimo: “Caro Portoghese, la questione Publiservizi la devi risolvere come dico io. Non hai altre strade. Sennò te ne devi andare”. In quelle parole c’è tutto Lombardo e la biografia di un’intera classe dirigente C’è il gusto del potere per il potere, il senso di un’assoluta impunità e la certezza di poter andare oltre i limiti stabiliti della legge. Anche utilizzando il più ridicolo dei cavilli per far fuori un funzionario pubblico.

Non sappiamo se, quante e quali ulteriori questioni abbiano determinato il tentativo di “golpe” contro Portoghese. Ma sappiamo con certezza che Lombardo molto ci ha a che fare. Una sola raccomandazione al dottor Portoghese: resista, per favore. Faccia di tutto perché, almeno una volta, a Catania prevalga il diritto, quello vero. O che almeno siano rese chiare e tangibili le ragioni reali della sua rimozione (potenziale o reale che sia). La città ne ha bisogno.

N.B. per la stesura di questo articolo abbiamo utilizzato le notizie pubblicate sui giornali locali, cartacei e on line, in particolare:

Il pasticcio della Pubbliservizi tra ricorsi e la paura del personale, La Sicilia.it, 13 dic 2022

Caso Pubbliservizi, il movimento per l’autonomia al Comune di Catania: alcune decisioni prorogano l’agonia, Meridionews, 16 dic 2022

Pubbliservizi, i consiglieri MPA contro il decreto di concersione e rinnovo del contratto di servizio, 12 dic 2022

Lombardo, la storia ci legittima ad esprimere il candidato sindaco, LiveSicilia, 17 dic 2022

Serve fare chiarezza con la massima urgenza, La Sicilia, 15 gennaio 2023

8 Comments

  1. Grande solidarietà da parte mia al dottor Federico Portoghese.
    Non ho mai saputo che non avessimo le stesse idee in politica perche’ questo aspetto non ha mai pesato nel rapporto di lavoro fra lui e me. Sembrava piuttosto che le avessimo: nelle sue azioni visibili da me e nella ricaduta delle sue azioni a favore del mio lavoro di docente universitaria, di ricercatrice e di vice-preside, io ho potuto sempre contare sulla massima efficienza , sulla intelligenza amministrativa, sul coraggio anche di esporsi e di sostenere il mio espormi, sulla lealta’, sul suo sostegno al mio lavoro e alle mie battaglie in favore dell’Universita’ di Catania. E tutto questo era ed e’ stato sempre indipendente dalla persona del rettore in carica. Il suo allontanamento dai ruoli che ha appena ricoperto e’ una prova della sua affidabilita’ e del suo valore.

  2. Solita vergogna fatta di inciuci e clientelismo in salsa sicula.
    E la sinistra dov’è? Indignato.

  3. Non conosco il commissario, che si è comunque trovato a gestire una situazione difficile. . Sulla Pubbliservizi invece avrei da scrivere un romanzo purtroppo con tinte gialle e nere che corrispondono ai lavori e ai lavoratori della famigerata partecipata

  4. Anche per me, come già detto dalla Collega Dato, l’esperienza di lavoro con il dott Portoghese, al di là degli orientamenti politici, è stata molto buona, di ottimo livello, di grande disponibilità, di efficienza e di chiara analisi dei bisogni da attenzionare di volta in volta. La sua eliminazione apre a letture spiacevoli e dolorose per questa città martoriata, vilipesa, oscurata, strattonata, e tanto altro…., certamente NON GESTITA O MAL GESTITA DA TEMPO. Qualcosa si stava muovendo con Portoghese….ma la direzione non era quella gradita AL GOTA!!! Meditiamo…da qui a poco voteremo ed è anche tempo di fare proposte per la scottante poltrona di Sindaco in questa.città….

  5. Non conosco personalmente il Dott. Portoghese, Commissario straordinario del Comune di Catania, ma valuto positivamente il suo operato in tale ruolo. Manifesto pubblicamente la mia solidarietà e stima a lui come persona e professionista.

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