Tantissime aree dismesse, a partire dalle ex strutture ospedaliere del centro storico, sono oggi presenti nella nostra Città. Un patrimonio che, se ben utilizzato, potrebbe ridisegnare luoghi e ambienti.
Quello a cui si assiste è, però, da un lato il proliferare di specifici permessi per costruire, quasi sempre a favore (anche in aree con altre destinazioni) di nuove strutture commerciali private, grazie a concessioni a nostro avviso illegittime della Direzione Urbanistica; dall’altro il superattivismo del presidente della Regione, Musumeci, che, espropriando di fatto il Consiglio Comunale, interviene direttamente nella progettazione. Convinto, quest’ultimo, che il futuro di Catania coincida col programma del suo governo.
E’ evidente che, proseguendo così le cose, la discussione sul nuovo PRG (oggi PUC) perderà di significato; al massimo, infatti, qualora si concludesse l’iter, si potrà soltanto prendere atto dei cambiamenti avvenuti, della vittoria degli interessi privati rispetto alla salvaguardia di un bene collettivo.
Da tempo Argo denuncia tutto questo sia attraverso ciò che pubblichiamo, sia con puntuali esposti alle Commissioni Regionali e all’autorità giudiziaria.
Esistono a Catania altri gruppi di Associazioni e cittadini che hanno costituito comitati e osservatori per controllare e indirizzare l’operato delle amministrazioni.
Oggi CittàInsieme, come in tanti altri momenti della sua storia, chiama al dibattito e alla partecipazione perché “Abbiamo un’occasione imperdibile. Ridisegnare la Città. Plasmarla ad immagine e somiglianza dei nostri sogni”.
Noi ci stiamo, perché condividiamo l’idea che occorra fare uno sforzo per condividere riflessioni e prospettive all’interno di un confronto aperto e articolato da cui possano emergere, pur nell’autonomia di tutti i soggetti, le energie necessarie per influire concretamente sulle scelte che definiranno il volto della città.
Non ci nascondiamo, tuttavia, che, su temi così ampi e difficili, non basta la buona volontà.
La partecipazione dei cittadini può essere resa concretamente possibile ed avere ricadute operative reali solo se sarà scelto e seguito un metodo di lavoro in cui il Comune accetti di assumere un ruolo di direzione e di governo del processo partecipativo.
Solo una seria e strutturata regia dell’Amministrazione può guidare il dibattito pubblico, proponendo, sui singoli temi, uno studio preliminare a partire dal quale possa svolgersi il dibattito cittadino e la presentazione dei vari contributi.
Nell’elaborato preparatorio del Comune dovrebbero essere individuati i problemi da risolvere, le potenzialità dei luoghi, i fabbisogni, le ipotesi di intervento, i soggetti pubblici e privati che possono essere coinvolti nell’attuazione, gli strumenti operativi utilizzabili.
Solo l’Amministrazione, infatti, possiede le informazioni e i poteri istituzionali che consentono di procedere verso la soluzione scientifica dei problemi.
In caso contrario si rischia di rimane ad un livello volontaristico, raccogliendo sogni, desideri, aspirazioni anche legittime ma che, non suffragate dalla conoscenza dei problemi, non porterebbero a risultati concreti.
La discussione sui singoli temi, condotta con il metodo a cui accenniamo, potrebbe portare alla elaborazione di soluzioni che, come tasselli di un mosaico, potrebbero confluire nella redazione del PUC.
E’ evidente che saranno sempre le Associazioni, se condividono questo metodo di lavoro, a proporlo all’Amministrazione e a sollecitarne e verificarne la corretta applicazione.
Proviamo, con questa proposta, a dare il nostro contributo al percorso comune più ampio che lo stimolante appello di CittaInsieme, che oggi pubblichiamo, ci invita ad avviare.
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Sul Santa Marta, sul PRG, sul destino della nostra città. Appello ai Catanesi
In ogni occasione le nostre Istituzioni affermano che le aree ospedaliere dismesse del Centro storico rappresentano una sfida cruciale per il futuro della nostra Città.
In altrettante occasioni le stesse Istituzioni affermano che l’iter per il nuovo PRG (atteso da oltre 50 anni!) è in corso e che, fiduciosamente, la sua nascita avverrà presto.
E se mettessimo in connessione logica queste due asserzioni cosa ne ricaveremmo?
Che il dibattito attorno alla nuova destinazione e riqualificazione degli ex Ospedali e di tutte le aree circostanti andrebbe inserito all’interno del più ampio dibattito sul PRG. Non foss’altro per l’enorme estensione che dette aree occupano nel cuore della nostra città e per gli effetti che sono in grado di produrre sui quartieri circostanti, stabilendone in modo irreversibile il destino futuro.
Siamo convinti che – al di là delle condivisibili critiche espresse sulle soluzioni stilistiche ed architettoniche e, soprattutto, sulle procedure sin qui adottate per avviare la cd. “riqualificazione” dell’ex presidio ospedaliero “Santa Marta” – la questione del “Santa Marta”, come quella del “Vittorio Emanuele” o del “Santo Bambino”, ci offre la straordinaria occasione di chiedere la convocazione urgente da parte dell’Amministrazione Comunale di una Consultazione Permanente sul PRG (ora denominato “PUG” dalla nuova Legge Urbanistica Regionale). Un’occasione nella quale il Comune torni ad essere il punto di riferimento delle scelte urbanistiche, il luogo nel quale i rappresentanti dei cittadini possano decidere anche sulla base degli spunti e delle istanze che potranno emergere da un serio, ampio, articolato (e metodologicamente strutturato) dibattito nel quale sia coinvolta l’intera cittadinanza, in tutte le sue espressioni sociali, culturali, economiche e professionali.
Si può fare. Le norme sui processi partecipativi esistono. E non sono state pensate come forma di ratifica di scelte già compiute, bensì come il preludio di scelte ragionate, da compiersi ben prima dell’arrivo delle ruspe o dell’approvazione dei progetti di spesa.
La partecipazione non è una perdita di tempo, è una cosa seria e questa nostra Città ne ha un disperato bisogno!
Abbiamo un’occasione imperdibile. Ridisegnare la Città. Plasmarla ad immagine e somiglianza dei nostri sogni, anziché degli interessi speculativi. I vuoti del nostro Centro storico iniziano a mostrarsi in tutta la loro drammatica consistenza. Le periferie umane non riguardano più soltanto le periferie, ma sono presenti in ogni angolo. Le vocazioni che Catania potrebbe esprimere con la sua intrinseca vivacità stanno via via spegnendosi. Tutti questi drammatici problemi oggi rappresentano un’opportunità di cambiamento, perché i soldi pubblici per intervenire ci sono e vanno spesi.
Ma affinché siano spesi bene, occorre svegliarsi, adesso!
È per questo motivo che avvieremo una serie di iniziative in materia urbanistica.
– Inviteremo l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Catania ad un dibattito pubblico con i cittadini interessati, i tecnici e i professionisti che hanno a cuore questi temi.
– Chiederemo frequenti audizioni in Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale per approfondire, con chi ci rappresenta, le singole questioni aperte in materia (dal Lungomare a Librino, da Fossa Creta alla Playa, da San Giovanni Galermo e Picanello a San Giorgio e Borgo-Sanzio, da San Cristoforo e Antico Corso a Cibali e Barriera…; e ancora, l’Agenda Urbana e la prevenzione sismica, i diritti edificatori derivanti dalle demolizioni e i progetti di rigenerazione urbana e riqualificazione…).
– Ascolteremo la gente! I cittadini comuni che vivono i quartieri, le vie, le piazze e che finora sono rimasti inascoltati. Raccoglieremo i loro racconti, le loro impressioni sulla vivibilità della città, le loro visioni sul futuro. Perché una visione generale della città deve partire da quella che ogni suo singolo abitante ha il diritto di esprimere.
Chiunque volesse unirsi all’organizzazione di queste iniziative può mettersi in contatto scrivendo a info@cittainsieme.it o sul Messenger della nostra Pagina Fb.
L’Appello è rivolto a tutti i cittadini, i gruppi, le associazioni, i comitati armati di buona volontà ed appassionati alla casa comune.