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Ambiente e rifiuti a Catania, le non-risposte dell'Assessore

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Le centraline per il controllo dello smog non funzionano e comunque il rilevamento non è competenza del Comune ma dell’Arpa, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente

“La sinergia con l’Arpa è continua”, ma dove sono le informazioni? di certo non sul sito del Comune. Neanche fognature e depurazione sono di competenza del Comune, c’è un commissario che ci sta lavorando e “dicono” che a breve si saprà qualcosa.

Inizia così il botta e risposta tra l’assessore Cantarella e i cittadini presenti all’assemblea su Ambiente a Rifiuti organizzata da CittàInsieme.

Per l’associazione è Piero Arcoria a porre le prime domande, quelle nate all’interno del gruppo di lavoro che, durante l’anno, ha esaminato i problemi dell’inquinamento di Aria, Acqua e Terra in città, dalle polveri sottili all’inquinamento acustico, dalle fognature alla depurazione, dallo smaltimento dei liquami agli scarichi a mare.

Domande che rimangono per lo più senza risposta.

Cantarella fornisce piuttosto informazioni “a latere, sulla task force che si sta occupando dei bandi europei, sui risparmi realizzati sugli espurghi, ormai pagati rigorosamente – in assenza di fognature – solo per edifici scolastici e uffici comunali, sui maggiori controlli esercitati sui mezzi della Nettezza Urbana con conseguente diminuzione del malcostume e del consumo di carburante.

Sullo sfondo c’è sempre lo spettro del dissesto, delle casse vuote, ma anche il timore di contenziosi legali che potrebbero coinvolgerlo.assemblea partecipanti

Quando la discussione si sposta sulle questioni relative alla raccolta dei rifiuti, alla percentuale di differenziata, agli appalti ponte, al nuovo bando in arrivo, a porre le domande è Mirko Viola. E chiede conto, innanzi tutto, del nuovo bando, promesso dal sindaco Pogliese entro marzo di quest’anno.

La responsabilità del ritardo viene addossata all’Anac (Autorità Anticorruzione), che ha chiesto alcune integrazioni e da cui si attende l’ok.

Quanto al Piano di intervento del 2016, documento fondamentale che stabilisce le regole generali a cui è necessario adeguarsi, Viola chiede in cosa consista l’aggiornamento di cui genericamente si parla senza fornire informazioni precise.

Alla fine il chiarimento arriva da Lara Riguccio, direttora della Direzione Ecologia, nel frattempo intervenuta: l’aggiornamento del Piano riguarda i costi e una descrizione più particolareggiata della città (mappa delle strade, tipologie abitative), aspetti strettamente legati ai contenuti del bando, che è ancora riservato.

Di esso si sa comunque che prevede il porta a porta totale (proprio per questo la mappa della città deve essere molto dettagliata) e la prospettiva del superamento della quota molto bassa di differenziata, ancora attestata al 13%.

Una prospettiva realistica? Non è detto, considerato che i livelli di differenziata ottenuti con l’attuale raccolta porta a porta non sono buoni. E comunque l’assessore non ha chiarito quali siano – sempre che ci siano – i dati scorporati sulle percentuali di differenziata ottenute, fino ad ora, dal porta a porta e dalla raccolta mediante cassonetti.

Quando, in corso di dibattito, viene chiesto che il Comune svolga un ruolo maggiore di controllo ed elevi le opportune sanzioni per i rifiuti scaricati illecitamente, soprattutto da supermercati e negozi ben individuabili e recidivanti, la risposta è vaga.

L’assessore evoca i 158 verbali elevati a San Giovanni Galermo, che non sembrano aver dissuaso gli abitanti da comportamenti incivili, lamenta le discariche abusive rilevate accanto ai cassonetti o la crescita dei rifiuti ingombranti abbandonati in strada.

Ma di fatto denuncia la propria impotenza con argomenti che già conoscevamo: il numero inadeguato dei vigili, l’alto costo delle video camere, che comunque non possono controllare tutto, i soldi che non bastano nemmeno per la benzina delle automobili comunali in servizio di controllo. Quanto alle guardie ambientali, di recente nominate, non sono ancora autorizzate ad elevare multe.

Resta senza risposta un’ulteriore domanda, quella sul controllo esercitato, con relative eventuali sanzioni, dal Comune sulla Dusty per mancato rispetto del capitolato. Nessun dato pervenuto.

Quando poi qualcuno, dal pubblico, chiede perchè non vengano presi a modello i centri urbani in cui la differenziata funziona o quelli in cui i rifiuti sono non un costo ma una risorsa, Cantarella tira fuori il suo asso nella manica, un bel termovalorizzatore.

E pazienza se “non sappiamo bene quanto possa inquinare”.

3 Comments

  1. Ancora una volta dirigenti del Comune si lamentano di poco danaro e poca occupazione ma tacciono sulla loro e nostra rinuncia al turismo marittimo interazionale. Tacciono sulla sola e vitale risorsa che spetta ad una città marittima come la nostra al centro del Mediterraneo, sotto il vulcano più alto d’Europa e con un porto attaccato ad un aeroporto in entrambi i quali il Sindaco dovrebbe rivendicare quella giusta e dovuta partecipazione comunale mai colpevolmente eseguita finora.
    Un silenzio del Comune che viene aggravato dai recenti provvedimenti antimafia della DIA sulla ex Dogana che seguono i precedenti sulla “nuova darsena” sottratta al turismo in piena Plaia.

  2. E cosa dovrebbe rispondere? Vabbè ma non è una cosa grave che a Ct non si riescano a gestire i rifiuti, che tra un po’ si stopperanno gli autobus, che gli uffici pubblici fanno cagare, che la delinquenza sia dilagante, etc…. Alla fine siamo solo nel 2019…c’e tempo..

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