Si autodefinisce “il capitano della sua nave”, le cui vele sono gonfiate dai venti impetuosi di estro e fantasia. E’ Fausta Di Bella, artista poliedrica che in questi giorni espone le sue opere al teatro Machiavelli di Palazzo Sangiuliano a Catania.
La mostra antologica che chiuderà i battenti il 26 aprile, raccoglie sue opere -generi e tecniche, temi e periodi, l’uno diverso dall’altro- nel lungo viaggio iniziato anni fa e ancora lungi dall’essere concluso.
“La creatività – dice, anzi scrive nel catalogo che non a caso si intitola “Diario di bordo”- mi ha spalancato finestre su nuovi orizzonti; mi ha fatto crescere; mi ha fatto volare, superare abissi e ostacoli …”
Liceo artistico a Roma, poi l’Accademia di Belle arti a Catania. Nonostante le due abilitazioni, Fausta è spaventata dall’insegnamento.
Nel 72 scopre la tecnica dell’incisione e ne è presa come in un vortice (“il segno nero e deciso dell’acquaforte mi affascina”).
Fausta è artista irrequieta, vuole esplorare sempre nuove terre e approda al fumetto. Così dal ’78 all’81 illustra con 180 tavole due volumi della Storia d’Italia a fumetti.
Ma l’arte non le basta. E’ attenta e curiosa. Così fonda insieme ad altri il Caffè Voltaire centro culturale che si occupa di viaggi. Proprio nei locali del circolo ha la sua prima personale.
Nell’87 l’incontro con la grafica, un amore a prima vista: inizia a progettare depliant e marchi, prima per terzi, poi in proprio con un suo studio di progettazione.
Una campagna per la Piaggio le fa conoscere Stradamica, associazione per la tutela della vita sulle strade e la sua presidente, Marisa Di Stefano.
“Conoscere Marisa e diventare socia di Stradamica è un tutt’uno…il mio ruolo è di grafica ma rimango coinvolta nel mega progetto ‘Tobia per la vita’ che prevede la partecipazione di numerose scuole elementari e medie alla Mostra finale”.
Fausta realizza per l’occasione Calenstradario, mese dopo mese, un anno di educazione stradale per i più piccoli.
Forse dalla frequentazione degli alunni delle primarie nasce, con spunti e stili sempre diversi, la sua attività di illustratrice di libri per bambini.
Nel ’98 un lungo e avventuroso lavoro di introspezione le fa scoprire nuove fonti di ispirazione: “…dando forma, voce e carattere alle mie figure interiori mi sono data un’importante opportunità….Avere familiarità con gli abitanti della mia mente, attori dell’incessate dialogo, è come fare azione di buon vicinato”.
Mette a frutto il potenziale dello sguardo interiore, si prepara all’arte terapia e crea l’associazione ‘Le sorellanze’ con lo scopo di aiutare donne e bambini in difficoltà. La parola terapia non le piace perché fa rima con malattia; così ribattezza l’arte terapia Artender. Nel 2007 nasce Mano blu, un laboratorio creativo che ospita adulti e bambini di tutte le età.
Ma che tipo di artista è Fausta Di Bella? “Posso rispondere con le parole di un giovane pianista che mi hanno colpito per la loro disarmante semplicità: l’artista è chi espone la propria anima per condividerla con il mondo”
Ed ora? “Dopo aver esplorato per anni qualcosa dentro di me, oggi mi rilasso osservando qualcosa fuori e attorno a me; dipingo composizioni che mi piace chiamare nature vive. Cosa c’è di più vivo infatti di una mela cotogna matura, di una melagrana tagliata che occhieggia di rosso. Cosa c’è di più vivo del desiderio mantenere la memoria di oggetti che mi sono stati cari…”
E il viaggio continua…
Diario di bordo- Mostra antologica di Fausta Di Bella – 3 aprile -26 aprile Teatro Machiavelli di Catania. Ingresso gratuito
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