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Parcheggio Sanzio, un progetto illegittimo

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Una spada di Damocle da 14 milioni di euro pende sulla testa del Comune di Catania, anzi sul capo di noi cittadini catanesi che paghiamo ancora per l’eredità fallimentare della amministrazione Scapagnini, allora eletto a furor di popolo.
Dovrà il Comune sborsare questa ragguardevole somma richiesta dalla Catania Parcheggi a titolo di risarcimento per la mancata realizzazione del parcheggio Sanzio?
Tutto è affidato alla sentenza, ormai prossima, della prima sezione del Tar di Catania dopo l’udienza di merito che si è tenuta lo scorso dieci marzo.
Invariate le posizioni dei ricorrenti, Catania Parcheggi e Final (in sostanza il principe Filippo Lodetti Alliata) che ritengono illegittimo l’annullamento degli atti operato dal Comune e considerano ancora valida la convenzione stipulata con l’Amministrazione.
Il Comune, d’altra parte, considera sacrosanto l’annullamento e ribadisce che gli atti sono stati annullati per vizi di forma.
Se il Tar riterrà valido l’annullamento, le ditte non avranno diritto ad alcun indennizzo e il Comune tirerà un respiro di sollievo. Se invece, come chiesto dalle ditte, l’annullamento fosse ‘riqualificato’ in provvedimento di revoca, il Comune dovrebbe sborsare le penali.
Una somma abnorme, ha detto in udienza Rosario Russo dell’Avvocatura Comunale, anche perchè non proporzionata al “valore della società di progetto”, visto che “l’operazione finanziaria è stata, dalle stesse ricorrenti, fissata in 188.000 euro.
Il progetto di Lodetti -ha proseguito Russo- dimostra di essere stato pensato per utilizzare denaro pubblico nell’interesse di un privato, che fornisce un apporto irrisorio di capitale.
Il rilevante contributo pubblico, unito al godimento del diritto di superficie per 60 anni, durante i quali la società avrebbe incassato gli importi degli stalli del parcheggio, sarebbe stato sufficiente a remunerare l’investimento fatto.
Perchè allora prevedere la presenza di attività commerciali che Russo stesso definisce “non pertinenti con la funzione sociale dell’opera” e inserite in spregio delle norme?

Questo è il primo elemento di illegittimità presente nel progetto, ma ce ne sono almeno altri due.
Innanzi tutto il fatto che il Sindaco Scapagnini, in qualità di Commissario delegato dal presidente del consiglio Berlusconi a risolvere il problema della emergenza traffico e mobilità, abbia ulteriormente delegato le sue funzioni all’Ufficio Speciale retto da Tuccio D’Urso.
Delegare funzioni a loro volta già delegate contrasta – sostiene l’avvocatura – con un principio del diritto a cui si è fatto riferimento in analoghi casi, anche locali.
Proprio perchè “delegatus delegari non potest”, il dipartimento nazionale della Protezione Civile ha definito “viziati per incompetenza” gli atti di gara relativi al parcheggio Europa e alla cosiddetta ‘viabilità di scorrimento Europa-Rotolo’, che è stata infatti bocciata.

L’avvocatura ha ricordato che la competenza del Tar del Lazio sugli atti del Commissario, considerati “atti dell’amministrazione centrale”, è una conferma che essi sono emessi su stretta delega del Presidente del Consiglio.
Ma il progetto che era stato dell’ATI Icob, Coesi e Final, poi – attraverso un complicato percorso che Argo ha già raccontato – fatto proprio dalla Catania Parcheggi, contiene un altro elemento di illegittimità, puntualmente riscontrato dal giudice estensore della sentenza Lombardo.
L’assegnazione dell’appalto a Incarbone e Lodetti avvenne, da parte di D’Urso, ignorando, anzi capovolgendo le valutazioni espresse sui progetti in gara dalla Commissione di valutazione appositamente creata.
Venne scelto infatti proprio il progetto a cui la Commissione aveva attribuito il punteggio più basso.
Secondo gli avvocati della Catania Parcheggi, Comandè e Ciulla, non si trattò di un atto arbitrario perchè la scelta comunque spettava al Rup e la Commissione aveva solo un ruolo consultivo e di supporto tecnico.

Resta da spiegare, obietta l’Avvocatura, a che pro sia stata allora nominata una Commissione costituita da giuristi e tecnici di chiara fama.
Appare in ogni caso contraddittoria la motivazione con cui D’Urso giustificò la sua decisione: gli altri progetti avrebbero implicato, a suo dire, nel corso dei lavori, un intralcio al traffico di via Giuffrida.
Un intralcio che, ricorda Russo, era presente anche nel progetto Incarbone-Lodetti, che prevedeva addirittura un restringimento non momentaneo ma permanente della via Giuffrida, trasformata in canale di accesso al parcheggio.
Forse il Rup, senza nemmeno ‘studiare’ le carte del progetto, aveva fatto vincere chi ‘doveva’ vincere? insinua l’avvocato del Comune.
Le ricorrenti, Catania Parcheggi e Final, hanno un’unica freccia convincente nel loro arco.
Come mai -sostengono- l’Amministrazione non ha dato segni di voler mettere in discussione il progetto e ha dimostrato la “manifesta volontà di eseguire l’opera in questa forma” fino al 2014?
L’annullamento è arrivato -dichiarano- come un fulmine a ciel sereno e poco tempo dopo che Lodetti stesso si era prodigato per ottenere dalla Regione il nuovo decreto di finanziamento.
Se proprio il Comune intendeva annullare il provvedimento per ragioni di interesse pubblico, doveva farlo, come prevede la legge (241/90), “entro un termine ragionevole” e non dopo dieci anni.
La risposta dell’avvocatura è molto precisa dal punto di vista formale. Il “lasso di tempo ragionevole” previsto dalla legge 241 è un parametro elastico da adattare alla complessità delle situazioni, mentre di recente la legge Madia (124/15), pur restringendo a 18 mesi il limite temporale entro cui è possibile procedere all’annullamento degli atti, riconosce diverse eccezioni, tra cui “false rappresentazioni dei fatti” e altre condotte “costituenti reato”.
La questione sostanziale, però, rimane. Cosa avrebbe fatto l’Amministrazione se Argo non avesse segnalato, con una denuncia, il problema all’Autorità anticorruzione e quest’ultima non avesse comunicato al Comune l’avvio di un procedimento istruttorio chiedendo delucidazioni e documenti?
Il Comune ha avuto ora il coraggio, con l’annullamento, di dare un taglio al percorso precedente, ma sono stati i cittadini a dare la spinta e tocca ora ad essi, vale a dire a noi, non mollare la presa e fare sentire la nostra voce.
In questo caso abbiamo difeso un bene comune della città dalle speculazioni di privati, alcuni dei quali già condannati per mafia, come Incarbone, altri inquisiti, come Lodetti, che ha anche il coraggio di chiedere -nel calcolo degli indennizzi
richiesti- un milione di euro come risarcimento per ‘danno all’immagine’.

3 Comments

  1. Si possono chiedere chiarimenti al Comune di Catania in ordine alla legittimità dell’appalto di piazza europa (e dell’opera) , sotto il profilo esclusivamente amminsitrativo, a prescindere dalla assoluzione che non contesto?
    IN merito alle locazioni passive, invece, il Comune di Catania, ma anche il demanio (vedi il caso della sede di via orlando) non hanno l’onere di prevedere e realizzare un piano per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico?
    Ma soprattutto, come si fa a stipulare simili contratti di locazione passive? secondo quale principio?
    a chi giova? agli enti pubblici utilizzatori?
    Era davvero ‘ impossibile utilizzare il patrimonio pubblico e i contratti di affitto per le sedi degli uffici pubblici locali sono economicamente davvero vantaggiosi per gli enti locali che li utilizzano? Non mi pare che ricorra alcuna delle due ipotesi.
    Singolare pure la vicenda del polo virlinzi e dell’affitto della segreteria dell’università di catania.
    Eppure basterebbe ascoltare i primi 15-20 minuti della registrazione del processo dei parcheggi per capire che permangono dei vizi amministrativi che rendono senz’altro nulla tutta l’operazione.
    Questa la registrazione del processo nella parte in cui vinee ascoltato il perito:
    http://www.radioradicale.it/scheda/303715/processo-ad-arena-mario-gioacchino-ed-altri-per-le-concessioni-dappalto-del-comune-di
    Chiarisca il comune pure la vicenda dei permessi rilasciati alla ditta vir immobiliare srl in via messina in zona vincolo assoluto e fascia di rispetto stradale.
    In merito al vostro articolo direi che nel caso di piazza europa se la gara è nulla sul piano amministrativo non è la ditta “aggiudicataria” sulla base di atti nulli che deve chiedere il risarcimento.
    Ad esempio per la vicenda di piazza europa, c’è stato l’arbitrato, ma l’arbitrato puo riguardare SOLO la fase esecutiva degli appalti e non sanare le fasi di aggiudicazione che sono nulle, per cui l’invalidità della gara esclude in radice la validità di arbitrato e la stesssa possibilità per la ditta parcheggio europa di gestire il parcehggio e di realizzare (e mantenere ) tale tipologia id costruzione.
    IN altri termini: è il comune che deve accertare la nullità degli atti, revocare l’ipoteca su beni demaniali,rispristinare lo stato dei luoghi e chiedere il risarciemnto.
    In merito invece ai permessi rilasciati alla ditta vir immobiliare srl in via messina in zona vincolo assoluto e fascia di rispetto stradale direi che si debba, pure in quel caso,ripristinare lo stato dei luoghi essendo possibili solo interventi conservativi.

  2. SI CONSIGLIA DI VERIFICARE GLI INTRECCI PROFESSIONALI DEGLI STUDI LEGALI CHE DIFENDONO PRINCIPE E CORTIGIANI. QUESTI COLLEGAMENTI SONO SPESSO MOLTO IMPORTANTI SPECIE SE OFFRONO LO SPETTRO DI UN COLLEGAMENTO CON AUTORITA’ CHE OPERANO A ROMA MA CHE DA PROVENGONO DALLA SICILIA.

  3. I problemi di Catania sono ben altri:
    Nella risposta alla interrogazione parlamentare pubblicata alla pagina 22 del seguente documento del Senato ( http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/319445.pdf ) si legge la domanda del senatore:”nel novembre 2014 è stato sottoscritto nuovamente il contratto di locazione, della durata di 6 anni, per i locali che ospitano la Direzione urbanistica, siti in via Biondi, per un valore di oltre 200.000 euro all’anno,a favore della Finpop Srl di Oreste Virlinzi”
    Prosegue l’interrogazione:”si chiede di sapere:
    quali provvedimenti intenda adottare nelle sedi di competenza affinché si ponga rimedio al prolungarsi di situazioni che comportano ingenti
    esborsi come quelle descritte.”
    Il sottosegretario di Stato Per l’interno Bocci, risponde:”Quanto ai provvedimenti che si intendono “adottare nelle sedi di competenza affinché si ponga rimedio al prolungarsi di situazioni che comportano ingenti esborsi come quelle descritte, non si può che rinviare alle determinazioni dei Servizi ispettivi di finanza pubblica incardinati presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, competenti, come noto, a vigilare
    sull’economicità, regolarità amministrativo-contabile e legittimità
    dell’attività dei Comuni e degli altri enti locali.”
    Mi pare che vi sia anche altra interrogazione parlamentare per la sede della agenzia delle entrate e del demanio di via orlando 1, e per tale contratto nella risposta si parla di canone superiori ai valori di mercato.
    Quali iniziative ha intrapreso l’ispettorato di finanza pubblica per le locazioni in questione????
    Nessuna, perchè uno dei contratti (quello di via mons. orlando è decorrente dal 2003″, quiindi, posto che la vicenda è già stata oggetto di interrogazione parlamentare del 2014, mentre la risposta alla interrogazione per la sede della direzione urbanistica del Comune di Catania è è del febbraio 2016, si puo ragionevolmente ritenere che l’ispettorato non intenda assumere alcuna iniziativa.
    Quindi si continua ad affittare!!
    Nota: la direzione urbanistica è la stessa che ha rilasciato i permessi alla ditta vir immbiliare srl in via messina, a catania, in VINCOLO ASSOLUTO E FASCIA RISPETTO STRADALE.
    E qualche dubbio pure sulla nullità della gara di piazza europa non credete che sia ora di sollevarlo, a prescindere dalla assoluzione che non contesto, ma che non legittima sul piano amministrativo quella costruzione, nel bel mezzo di piazza europa, e neppure rende valida la gara d’appalto che resta amministrativamente nulla, tandomeno rende valide le garanzie bancarie su beni demaniali.

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