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Accesso agli atti, che fatica!

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E’ forse l’esperienza più interessante che Argo abbia fatto nel corso del suo quarto anno di vita, l’accesso agli atti della pubblica amministrazione. Interessante perchè ha permesso al nostro blog di fare vero giornalismo di inchiesta, come è accaduto nel caso del notaio Ciancico e soprattutto in quello del Lido Tribeach della società Byu2Build (vedi box sottostante), su di cui abbiamo pubblicato i progetti presentati dalla ditta ed i pareri emessi dall’Ufficio Urbanistica del Comune di Catania.
Sono così emerse le contraddizioni della amministrazione comunale che, con una nota a firma di Francesco Gullotta, dirigente del Servizio Attuazione della Pianificazione, diffidava la ditta “all’esecuzione dei lavori in oggetto” ma lasciava -senza intervenire in alcun modo- che i suddetti lavori venissero completati e che il lido aprisse i battenti.
Sul lido Trebeach torneremo presto perchè abbiamo già avanzato una ulteriore richiesta di accesso agli atti per conoscere i documenti prodotti dal Comune nei mesi successivi al giugno 2012. Si profilano, infatti, novità di cui daremo conto ai nostri lettori

A giorni pubblicheremo, inoltre, gli atti prodotti -in relazione alla società Byu2Build e al lido Trebeach- dall’Ufficio del Demanio Marittimo di Catania, che -per conto dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia- concede le autorizzazioni relative a terreni di competenza demaniale.
Ma non c’è solo la Byu2Build nei nostri pensieri. Nuove richieste di accesso sono state fatte relativamente ad altre discutibili operazioni, commerciali piuttosto che urbanistiche, che pare abbiano avuto parere positivo da parte degli uffici del Comune sebbene sottraggano ai cittadini spazi pubblici di uso comune. Su queste operazioni pensiamo di darvi anche qualche anticipazione, anche perchè l’accesso agli atti può comportare tempi di attesa piuttosto lunghi.
L’esperienza di quest’anno ci ha insegnato che il metodo seguito per ostacolare l’accesso è quello di innalzare un “muro di gomma”, davanti al quale bisogna armarsi di molta determinazione ed essere disponibili a dedicare tempo a frequenti visite agli uffici, insistendo fino ad apparire invadenti.
E’ la legge stessa (n.15/2005, che modifica la 241/1990) a riconoscere il diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte di “tutti i soggetti privati che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”. Il tutto per “favorire la partecipazione” e assicurare “l’imparzialità e la trasparenza ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”
Dopo la richiesta di accesso, l’Ente ha trenta giorni di tempo per rispondere, ma di fatto ne passano anche cinquanta, e solo perchè si torna più volte sul posto e si insiste.
A noi è accaduto di sentirci dire che la nostra domanda non era pervenuta all’ufficio designato, essendosi smarrita lungo la linea telefonica su cui corrono i fax, e che non potevamo porre rimedio allo smarrimento portandola ‘brevi manu’ dall’URP (ufficio relazioni con il pubblico) all’ufficio competente. La nostra insistenza ha comunque permesso ad un nuovo fax di giungere rapidamente a destinazione.
Ci è accaduto di dover tornare più volte per altri piccoli e banali disguidi che hanno allungato i tempi, nonostante avessimo trovato anche personale disponibile e collaborativo. Ma se non fossimo stati motivati e testardi, non avremmo avuto le carte che avevamo chiesto e a cui la legge ci consente di accedere.
La sfida ci è piaciuta, anche perchè ci sembra la modalità più efficace e corretta di svolgere una funzione di controllo sull’operato delle amministrazioni. Un controllo che Argo intende svolgere non a proprio vantaggio, ma per conto dei cittadini catanesi che possono, avendo le carte in mano, conoscere e valutare la correttezza degli amministratori, almeno sul piano formale.
Lo strumento dell’accesso agli atti, infatti, non permette di conoscere tutto quello che accade dietro le quinte, le pressioni, le eventuali intimidazioni, i possibili episodi di corruzione (diretta o indiretta) che influiscono sulla formulazione di quegli atti di cui prendiamo visione.
Poterli vedere, tuttavia, è un passo importante, anche perchè chi sa di essere controllato agisce in modo più prudente (purtroppo, anche più subdolo) ed evita di emettere provvedimenti che possano comprometterlo.
Ecco perchè non intendiamo fermarci ed ecco perchè vorremmo provare, con il vostro aiuto, a fare un passo avanti: fare emergere almeno alcune delle speculazioni che vanno contro l’interesse pubblico prima che divengano fatto compiuto da cui è difficile tornare indietro.
Aiutateci quindi con le vostre segnalazioni, cercheremo di saperne di più, magari facendo altre richieste di accesso agli atti…
Oppure, ancora meglio, fate richiesta di accesso agli atti anche voi, come è legittimo che faccia qualunque cittadino, per esercitare la cittadinanza non solo politica, ma amministrativa, ancora molto debole in Italia, dove “l’individuo rimane suddito nei confronti dell’amministrazione, che esercita la più ampia discrezionalità nel fare o non fare, e nel fare oggi o domani” (Sabino Cassese, Lo stato introvabile. Modernità e arretratezza delle istituzioni italiane).
Noi saremo ben felici di essere stati seguiti, e anche superati, su questa strada.

7 Comments

  1. L’esperienza vissuta da Argo conferma quella precedente e più triste subita dalla Canottieri Riuniti per mano della Autorità Portuale di Catania che per lunghi anni ha negato abusivamente l’accesso agli atti che avrebbero svelato la preordinata volonta di impedire il diporto nautico popolare e senza scopo di lucro e le irregolarità in favore di Acqua Marcia che pretendeva di privatizzare lungamente tutto l’ampliamento del porto di Catania per farne un centro centro commerciale maldestramente camuffato da porto turistico.
    Tali irregolarità vennero comunque fuori nel tempo anche se tardivamente per come voluto dagli interessati a tenerle nascoste. Oggi, alcune di queste potrebbero risultare non più perseguibili.

  2. già…dovremmo tutti..essere partecipi e curiosi sui fatti e sulle cose che si intraprendono per e sul ns territorio…dato che da tanto si parla di “trasparenza”…e l’unica trasparenza che qui nella ns bella città conoscono è solo quella del “domopack”…..
    quindi un sincero GRAZIE da parte mia per il vs impegno ed operato! grazie di cuore!

  3. Se poi, la Pubblica Amministrazione venisse costretta a pubblicare tutti gli atti posti in essere, al momento della loro produzione, potremmo alla fonte porre fine all’agonia dell’accesso agli atti dalla quale purtroppo nessuno di noi può (e deve) al momento sottrarsi…
    Per esempio: perché i “project financing” non devono poter essere pubblicati sul sito istituzionale dell’Ente al momento della loro proposizione?

  4. Ottima osservazione Mirko ! Infatti il silenzio di una amministrazione favorisce qualsiasi “progetto di finanza” non pubblicato correttamente che potrebbe essere più caro e meno adeguato di altri possibili concorrenti.
    Spetta a noi sittadini controllare il comportamento della prossima amministrazione circa termini e modalità della pubblicazione che consenta la presentazione e di progetti concorrenti.
    Iniziamo con lo scegliere un Sindaco attento e rispettoso della critica democratica da Te evidenziata.

  5. Non si tratta di silenzio doloso della PA ma di rispetto di una ignobile legge sulla privacy di cui il noto compagno prof. Rodotà è stato il suggeritore. Si tratta di una vera e propria piaga che impedisce non solo la conoscenza degli atti della pubblica amministrazione ma addirittura favorisce atti di dominio che non esito a definire mafiosi. Il nostro caso compagno Rodotà è stato molto infelice ed è stato l’iniziatore di un modo di procedere burocratico che lede il diritto primario del cittadino di conoscere gli atti di disposizione sui beni comuni. Chiedete al compagno Rodotà lumi sull’argomento. pare poi che nel 2005 sia stato proprio il cavaliere a rendere più facile l’accesso agli atti della PA prevedendo anche la richiesta orale di esibizione o di copia. Quella della tutela della privacy è stata una turpe iniziativa che la sinistra ha realizzato e che ha dato i frutti antitetici a quelli sperati.

  6. In tutti i modi ho cercato di capire come mai il sito ufficiale dell’Autorità portuale di catania e completamente vuoto, e che l’ultimo bilancio siglato dal commissario aiello non è stato ancora pub. ( ? ) e data la richiesta di vari utenti non credo sia una svista.
    Ma che tipo di coperture ci sono per avere tutte queste difficoltà ?

  7. In tutti i modi ho cercato di capire come mai il sito ufficiale dell’Autorità portuale di catania e completamente vuoto, e che l’ultimo bilancio siglato dal commissario aiello non è stato ancora pub. ( ? ) e data la richiesta di vari utenti non credo sia una svista.
    Ma che tipo di coperture ci sono per avere tutte queste difficoltà ?

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