Big Jump, tuffo simbolico nel Simeto

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Un tuffo simultaneo nei fiumi e nei laghi di tutta l’Europa. E’ il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network, coordinata in Italia da Legambiente e volta alla tutela di fiumi e laghi.
A Catania oggi è prevista una iniziativa al Ponte Primosole, con appuntamento per le ore 15:00 nei pressi del centro visite della riserva naturale “Oasi del Simeto”. Per chi volesse, si partirà alle 14,30 da piazza Michelangelo.
“Legambiente Catania –come leggiamo nel Comunicato dell’associazione, a firma del presidente Renato De Pietro- ha scelto per questa manifestazione il fiume Simeto, il più grande della Sicilia, che presenta un elevato interesse ambientale e naturalistico e, purtroppo, numerose problematiche.
Cinque i punti su cui Legambiente intende porre l’attenzione con la manifestazione:

  1. Diritto all’acqua, diritto alla vita. I prelievi eccessivi di acqua determinano il prosciugamento di diversi tratti durante i mesi estivi, causando la morte biologica del fiume. In ogni prelievo deve essere assicurato il deflusso vitale, così come previsto dalla normativa vigente. Non sono compatibili ulteriori prelievi idrici, né altre dighe, come quella di Pietrarossa, in quanto gli sbarramenti già esistenti stanno determinando un vistoso fenomeno di arretramento della linea di costa (attualmente la foce sta arretrando con una velocità di circa 5 m ogni anno).
  2. Eliminazione degli scarichi inquinanti. Gran parte dei centri abitati che scaricano sul Simeto non hanno impianti di depurazione efficienti. Entro il 2015, termine ultimo stabilito dalla Direttiva europea, non soltanto tutti gli scarichi dovranno essere depurati ma si dovrà conseguire lo status di buona qualità ecologica.
  3. Libero dal cemento. Diversi tratti del fiume Simeto sono stati oggetto in passato di interventi di sistemazione idraulica inutili ed estremamente dannosi per gli ambienti naturali. Vanno avviati progetti per rimuovere tutte le opere inutili e restituire gli spazi adeguati al fiume affinché possa assolvere alle proprie funzioni vitali. La presenza di sbarramenti, inoltre, interrompe la continuità fluviale e impedisce la risalita di numerose specie ittiche.
  4. Stop a illegalità e abusivismo. L’area di foce del fiume, tutelata dal 1984 dalla riserva naturale “Oasi del Simeto”, è stata oggetto di un vasto fenomeno di abusivismo edilizio mai efficacemente fronteggiato. È necessario eliminare tutte le costruzioni abusive che risultano incompatibili con la tutela delle zone umide e delle ultime dune.
  5. Un fiume per i cittadini, un fiume per gli esseri viventi. Restituire l’acqua e la legalità, non soltanto farà rivivere il fiume ma farà riappropriare il fiume ai cittadini.”

Il progetto europeo “For living rivers”, a cui questa iniziativa si collega, richiama l’attenzione sulla Direttiva quadro europea sulle risorse idriche, che nasce dalla drammatica considerazione che:

  • Meno dell’1% dell’acqua del pianeta è disponibile per il consumo da parte dell’uomo
  • Più di 1,2 miliardi di persone non hanno la possibilità di conservare acqua potabile.

Sebbene la situazione europea, rispetto ad altre parti del mondo, sia relativamente favorevole, tuttavia -come leggiamo nell’opuscolo informativo “L’aqua è vita”- la qualità dell’acqua e la gestione delle risorse idriche nel nostro continente sono lontane dall’essere soddisfacenti.
Per quanto riguarda l’Europa, si osserva -tra l’altro- che

  • Il 20% di tutte le falde acquifere dell’Unione europea è seriamente minacciato dall’inquinamento
  • Il 60% delle città europee sfrutta eccessivamente le proprie risorse idriche
  • Il 50% delle terre con falde acquifere si trova in uno “stato di emergenza” a causa dell’eccessivo sfruttamento delle stesse

E ancora “A causa delle numerose e crescenti pressioni sulle nostre risorse idriche, è assolutamente necessario che strumenti legislativi adeguati affrontino il problema in modo efficace e aiutino a garantire la conservazione di queste risorse per le generazioni future.”

3 Comments

  1. Molti cittadini si chiedono il motivo del silenzio improvviso di Legambiente sulla devastazione della foce e dell’alveo del Torrente Acquicella già in corso , dopo avere avuto il merito di essere stata la prima in ordine di tempo ad avere diffidato dal commettere tale specifico abuso gli uffici compiacenti.
    Siamo sicuri che il dott. De pietro vorrà spiegare ai lettori di ARGO ed ai cittadini catanesi il motivo di tale silenzio.
    Comitato Porto del Sole per la difesa del porto pubblico e polifun zionale di Catania.

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