Ormai sembra un tragico bollettino di guerra: ogni giorno nuove indagini giudiziarie investono la città di Catania.
Il sindaco Stancanelli afferma, imprudentemente ma dicendo il vero, che i fondi FAS (fondi per le aree sottoutilizzate) non serviranno per finanziarie infrastrutture, ma saranno impropriamente utilizzati -grazie ad un decreto legge del Governo – per ripianare i bilanci 2003, 2004 e 2006. Immediatamente, due Sostituti Procuratori della Repubblica, il 30 aprile, si recano presso gli uffici comunali per conoscere la lista delle infrastrutture (quelle che non si faranno e delle quali il sindaco ha detto a Report “abbiamo inventato un elenco…”) consegnata dal Comune al Cipe per accedere ai suddetti fondi, 140 milioni di euro. Leggi Il Dito
Migliore fortuna non è toccata a due “partecipate”: l’Asec Trade, per la gestione della rete del gas, e InvestiaCatania, che si doveva occupare della cartolarizzazione degli immobili comunali, entrambe finite sotto i riflettori della Corte dei Conti. Come scrive La Sicilia del 28.03.09 “Il pubblico ministero Gianluca Albo, che sta conducendo un’indagine a tappeto sulle società a partecipazione comunale, ha avviato un’indagine, ipotizzando un danno erariale di un milione di euro, nei confronti di sette persone, tra amministratori della giunta comunale di Catania guidata da Umberto Scapagnini e amministratori di società partecipate del Comune in carica tra il 2004 e il 2006. L’indagine si riferirebbe a compensi non dovuti ad amministratori e consulenti. Nel caso di InvestiaCatania,per esempio, il pm contabile punterebbe il dito sugli “stipendi d’oro” da 100mila euro per dirigenti di una società che contava pochi dipendenti ed un fatturato assai limitato”.
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