Migliaia e migliaia nel passato, un numero decisamente più ridotto oggi. In ogni caso, giorno 11 aprile anche nella nostra città hanno manifestato i giovani che fanno riferimento a Fridays For Future. Molti dei protagonisti delle manifestazioni del passato sono ormai lontani
“Non siamo fantasmi, siamo cittadini“. Radunati attorno a questo slogan, gridato al megafono lungo il percorso, un gruppo di cittadini, con disabilità e senza, venerdì pomeriggio ha percorso un tratto di via Sangiuliano e il tratto finale di via Etnea, fino a
In prima fila bambine e bambini della comunità araba di Catania con i loro disegni della bandiera palestinese, poi una enorme bandiera della Palestina, tenuta da catanesi ‘vecchi e nuovi’ e, infine, il grande striscione di apertura del corteo: No al genocidio,
Un’enorme bandiera palestinese scende da un balcone del complesso universitario dei Benedettini, sino a terra. E’ il simbolo, insieme con la tante tende montate nel cortile, del presidio permanente degli studenti universitari catanesi. Nato per protestare contro il genocidio che si sta
Una città complicata, Catania. Difficile scorgere un progetto, prospettive per il futuro. Tenuta in piedi, di recente, da un flusso turistico eccezionale, probabilmente temporaneo, in quanto determinato dal fatto che guerre e crisi climatiche hanno reso impraticabili molte mete tradizionali. Per il
Almeno tremila persone sabato 2 dicembre a Messina per ribadire, per l’ennesima volta, il No al Ponte sullo stretto. Una mobilitazione cresciuta in questi ultimi mesi, dato che il governo Meloni ha fatto di questa opera un significativo cavallo di battaglia, quanto
Un’infrastruttura a campata unica, come è scritto nel decreto legge n.35 del marzo 2023, da 3.300 metri per 60,4 metri larghezza, con 6 corsie stradali e 2 binari ferroviari. Vi potranno transitare, almeno secondo questa ipotesi, 6.000 veicoli l’ora e 200 treni
Continua la martellante propaganda di Salvini e del governo sulla necessità e sulla convenienza del Ponte sullo Stretto. Un’opera presentata come urgente, grandiosa, risolutiva della marginalità e arretratezza meridionale, ma di cui si tacciono le criticità, che sono molte e gravi. Ha
No all’invasione russa dell’Ucraina, no all’invio delle armi. Due parole d’ordine chiare e inequivocabili, come ha sempre fatto durante ogni conflitto il movimento per la pace. Così è stato quando veniva contestata l’istallazione dei
Se vuoi la pace, prepara la pace. Fare tacere immediatamente le armi, fermare l’invasione russa dell’Ucraina, disarmare le grandi potenze. Ancora una volta il Movimento No Muos, a Niscemi, indica una strada alternativa per bloccare l’ennesimo conflitto armato. Forse un migliaio di