Un processo, quello a Mario Ciancio, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, che dovrebbe essere, vista l’importanza del personaggio, al centro dell’attenzione. Il dibattimento procede, invece, a fari spenti, come se alla Città non interessasse interrogarsi sulla propria storia. Per rompere
Di fronte ai recenti casi di corruzione alcuni politici si sono affrettati a dire che si trattava di casi sporadici, individuali, insomma “marachelle”. Eppure nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario della Corte dei Conti a Roma il PG Ristuccia ha affermato che “la
Abbiamo cercato di riflettere insieme sulla situazione delle carceri e soprattutto sulla proclamazione dello stato di emergenza. Proviamo a concludere. Innanzi tutto è evidente che, più che di piani emergenziali, si sente il bisogno di un ripensamento generale sulla base del quale
Il piano di Alfano, di cui abbiamo esposto la prima parte, non si ferma all’edificazione di nuove strutture. Mira anche a introdurre “misure deflattive”, che alleggeriscano il sovraffollamento delle carceri. E prospetta nuove assunzioni di agenti di custodia. Per quanto riguarda le
Il progetto del Commissario straordinario Ionta, di cui abbiamo già parlato, è perfettamente congruente con il Piano del Governo, detto anche Piano Alfano. Ed è proprio questo Piano che suscita le maggiori perplessità, nel merito e nel metodo. Perchè, innanzi tutto, proclamare
Franco Ionta è divenuto Commissario straordinario per l’emergenza carceri e “potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze, velocizzando procedure e semplificando le gare d’appalto”. Non vogliamo sottolineare il fatto che il “braccio operativo con cui gestire l’emergenza carceri sarà la Protezione civile”,
Nel vedere gli elenchi delle consulenze nella sanità si constata che neanche dopo il divieto disposto per legge regionale è venuta meno una modalità che spesso è servita ad elargire favori o collocare propri fedelissimi nelle direzioni strategiche. Navigando tra i siti
Sovraffollate. Lo sentiamo spesso ripetere. Cadenti e in stato pietoso. Questo non lo dice quasi nessuno. Parliamo evidentemente delle nostre carceri, che cadono letteralmente a pezzi, rendendo le condizioni di detenzione indegne di un paese civile. Difficile anche la condizione in cui
La Regione siciliana è accanto alle imprese taglieggiate dal racket, dall’usura e a quelle confiscate alla mafia. A patto, però, che queste non le chiedano quattrini. Resta, così, solo sulla carta una legge regionale dell’anno scorso molto pubblicizzata come “primo intervento concreto
Il ministro Scajola continua a minacciare la fine della politica di rottamazione delle auto, apparentemente per ritorsione contro la FIAT, in effetti si tratta di uno spostamento di risorse verso la scuola, a sostegno di una triennale campagna di rottamazione del personale, docente e
Chi l’ha detto che si parla della Sicilia solo per questioni di mafia? Il quotidiano parigino ‘Le Figaro’ non è riuscito a trattenere il suo stupore di fronte alle cifre contenute in una relazione della Corte dei conti. Nella prima pagina di qualche giorno