“La Timpa di Leucatia è il lungo costone lavico verde che si estende dall’ambiente umido sottostante la Villa Papale sino a monte San Paolillo, […] si possono mostrare almeno tre habitat con caratteristiche ecologiche differenti: l’ambiente umido, il
Cosa bolle in pentola nel vecchio San Berillo? Come mai nell’ultima versione dello Studio di dettaglio gli edifici “diruti o in grave stato di degrado”, che possono essere demoliti e ricostruiti, sono passati da 2 a 41? Proviamo a capire l’importanza e
I lavori di ristrutturazione dell’ex Monte di Pietà (oggi di proprietà della famiglia Proto, la stessa che gestisce la discarica Oikos di Motta S.Anastasia) rispettano le norme urbanistiche? gli scavi producono danni archeologici? Argo si è interrogato su questi lavori, sui permessi
Una banca dati del patrimonio edilizio pubblico dismesso e l’utilizzo degli immobili di questo patrimonio anche per fini abitativi: sono le richieste avanzate al Sindaco, agli assessori all’Urbanistica e alla Cultura, al presidente del
Appartamenti chiusi e non utilizzati a Catania ce ne sono tanti, ma paradossalmente sono tante anche le famiglie che vivono in pessime condizioni abitative e avrebbero bisogno di una casa decente. Quello che manca è l’edilizia sociale, le
Evidentemente, i membri della Commissione cultura dell’Assemblea regionale non si sono resi conto fino in fondo, delle ulteriori potenzialità che potrebbe avere un certo modo di intendere la valorizzazione dei beni culturali siciliani, altrimenti non si spiegherebbe perché
850 milioni di euro distribuiti su 12 anni, da utilizzare per ridurre il disagio abitativo (legge 160/2019, art.1 comma 437) con particolare riferimento alle periferie o a quelle aree che, pur non essendo periferiche, “sono espressione di situazioni di
Un Piano Regolatore, ormai denominato PUG, di là da venire. Mancano ancora gli studi agricolo-forestale, geologico, demografico, socio-economico ed archeologico, richiesti dalla nuova legge urbanistica regionale, come ha ammesso l’assessore Enrico Trantino in una
Tantissime aree dismesse, a partire dalle ex strutture ospedaliere del centro storico, sono oggi presenti nella nostra Città. Un patrimonio che, se ben utilizzato, potrebbe ridisegnare luoghi e ambienti. Quello a cui si assiste è, però, da
E’ davvero iniziata la sperimentazione di un nuovo metodo di confronto, basato sull’ascolto dei cittadini, delle associazioni e delle parti sociali, per riqualificare e riconvertire le strutture sanitarie dismesse? O, in termini ancora più ampi, per lavorare ad una