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Dietro le nuvole i sogni antimafia di un ragazzino

Vuole diventare magistrato, come Falcone, e ci riuscirà. Così ripudia il suo nome, Damiano, per adottare quello del giudice che lotta contro la mafia, Giovanni.  Siamo a Catania nei primi anni Novanta,  e vediamo la violenza dei mafiosi attraverso  gli occhi di

Più buio di mezzanotte …. può fare

Catania è quasi irriconoscibile nei fotogrammi di “Più buio di mezzanotte”, il film dell’esordiente regista trentenne Sebastiano Riso, presentato a Cannes ed ora rimbalzato dalla Semaine de la Critique nelle sale cinematografiche italiane e quindi siciliane e catanesi. Forse perché anche noi

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Lampemusa, quando a Lampedusa si viveva di pesca

C’era una volta la Lampedusa dei pescatori, un’isola con una storia antica e poco nota, lontana dalle cronache che l’hanno portata alla ribalta per il suo ruolo centrale nelle moderne migrazioni. La storia di questa Lampedusa dimenticata sta cercando di raccontarla un

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Come l'ergastolo, fine Cie Mai

Non sono carceri. Sono peggio delle carceri benchè di questi non abbiano il nome. Sono i centri di identificazione e di espulsione, C.i.e., nei quali vengono trattenuti ogni anno migliaia di cittadini stranieri per i motivi più disparati. Non servono a identificare

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Quei fantasmi a San Berillo

Si aspettavano una grande partecipazione, ma non così tanta visto che alla proiezione unica delle 21 è stato necessario far seguire una seconda programmazione, in modo da poter accogliere le centinaia di persone che hanno invaso il cinema King per l’anteprima del

In un docufilm i "carusi" di Pippo Fava

Non foss’altro, una cosa rende gradevole la visione de I ragazzi di Pippo Fava, in anteprima, solo qualche giorno fa, al Massimo Bellini di Catania e in programmazione su Rai3 il 5 gennaio: i frequenti e talora inediti interventi filmati che riprendono

Al King un film che dura da 34 anni

Riparte domani il Cinestudio, una finestra unica – per la nostra città- sulla produzione cinematografica non commerciale, spesso d’avanguardia. Frequentato non solo dagli addetti ai lavori, fa ormai parte della storia culturale di Catania e rappresenta anche un’occasione per spaziare sugli altri

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