Da qualche mese sul web si aggira un nuovo blog. Si chiama “Forum Comunità Educanti, percorsi di contrasto alla povertà educativa”. Tre semplici idee sorreggono le pagine del Forum.
La prima è che l’istruzione è il bene più prezioso di una comunità e il principale strumento di emancipazione dei nostri ragazzi. I bassi livelli di istruzione sono la palla al piede di qualsiasi possibilità di sviluppo. L’altra idea è che battersi per il futuro delle bambine e dei bambini può riempire di senso la nostra vita ed è una battaglia che merita di essere condotta. Il terzo punto è che dobbiamo mantenere, nonostante tutto, nonostante i problemi che a volte sembrano sovrastarci, un sentimento di speranza e di futuro. E questo sentimento lo si ritrova, meglio e di più, stando insieme, costruendo ponti con “l’altro”, rendendo le luci più forti delle ombre.
A Catania e provincia esistono tante esperienze positive che pongono al centro della loro azione la cura delle nuove generazioni. Ma tutte queste esperienze, per quanto significative, quasi mai fanno sistema, difficilmente riescono a muoversi insieme, condividendo obiettivi e strategie comuni.
“Mai più da soli” è invece la parola chiave del blog. “Mai più da soli” perché non c’è agenzia formativa, scuola o istituzione che, da sola, possa affrontare i drammatici livelli di dispersione scolastica e di povertà materiale ed educativa che affliggono la nostra realtà. Nessuno, da solo, può pensare di poter affrontare il tragico paradosso di una città che vanta i più alti tassi di dispersione scolastica e le più basse percentuali di tempo pieno del nostro paese.
Occorrono risposte nuove e all’altezza dei problemi. Le nuove risposte si chiamano integrazione e concentrazione degli investimenti pubblici e non la loro frantumazione in mille progetti. Sono le alleanze educative, i patti territoriali, le comunità educanti. Strumenti indispensabili per mettere insieme tutte le forze sane di un territorio: scuole, parrocchie, volontariato, Terzo settore, istituzioni, università.
Soggetti e forze che si alleano per abbattere il livelli di dispersione scolastica esplicita ed implicita, incrementare il tempo pieno, innalzare i livelli di istruzione, arrestare l’emorragia di giovani in fuga da Catania, combattere i livelli di disagio e di criminalità minorile. Per aprire le scuole in orario extrascolastico, dialogare con le famiglie e offrire occasioni di crescita, socialità, possibilità di occupazione.
E’ il territorio che si prende cura delle ragazze e dei ragazzi per farli crescere in un ambiente sano e migliorare la qualità della vita dei quartieri e della città. In questo modo non si affronta solo il fenomeno della povertà educativa minorile ma si contribuisce ai processi di sviluppo.
Il blog vuole rappresentare un punto di connessione, di dialogo e di confronto per costruire percorsi comuni. Uno spazio aperto per discutere di povertà educativa, raccontare le esperienze che già operano al fianco dei bambini, dare voce alle esperienze di comunità educanti che stanno sorgendo, intervistarne i protagonisti.
Particolare attenzione è dedicata ai dati e alle analisi. Vengono infatti periodicamente pubblicate le rilevazioni dei centri studio e degli istituti di statistica (Istat, Censis, Svimez, Caritas, Openpolis…) e si elaborano focus su Catania e la sua provincia, il Mezzogiorno e la Sicilia. Approfondimenti sono riservati a commenti e ad articoli di cronaca pubblicati delle principali testate giornalistiche nazionali e locali.
Abbiamo cominciato un percorso. Lo abbiamo fatto, ed è la cosa più importante, insieme. Insieme agli amici e alle amiche dell’ “Ufficio diocesano dispersione scolastica”, “Argo cento occhi su Catania”, “Memoria e Futuro”, “Unione Donne in Italia” (UDI), i giovani di “Rivoluzione Culturale” e quelli del mensile universitario “Inchiostro”.
Insieme abbiamo dato vita a “Prima i Bambini. Comitato contro la povertà educativa e la dispersione scolastica”. Ed oggi al Blog “Forum Comunità educanti”. Insieme, abbiamo realizzato alcune significative iniziative (documentate dal blog e dagli amici di Argo). Abbiamo incontrato tante persone, belle e straordinarie. Altre ne incontreremo. E insieme riusciremo a spingere in avanti la realtà. Per le bambine e i bambini della nostra città.

Vi invitiamo ad esplorare il nuovo blog, da cui traiamo due proposte di lettura
Mai più da soli. Costruiamo nuove alleanze educative tra scuola e territorio
Catania vanta tre tristi primati nazionali. Il 25% dei giovani tra i 18 e i 25 anni abbandona precocemente gli studi raggiungendo al massimo il diploma di scuola media inferiore. I tassi di criminalità criminale competono e spesso superano quelli di città di dimensioni ben maggiori. Abbiamo il maggior numero di ragazze che diventano madri a 15-16 anni. Povertà economica e povertà educativa crescono l’una sull’altra, si trasmettono di generazione in generazione colpiscono in maniera particolarmente violenta i bambini e i giovanissimi dei ceti popolari.
[…] Di fatto masse enormi di ragazze e ragazzi sono esclusi da fondamentali diritti di cittadinanza e condannati ad un futuro segnato di incertezza e precarietà. Quando non diventano facili prede della criminalità mafiosa. L’area metropolitana è attraversata da una autentica ….. Continua a leggere a questo link

E ancora
Nasce a San Leone il primo patto educativo territoriale di Catania
In una Sicilia ancora incredula e annichilita dall’assurda e inquietante strage dei ragazzi di Monreale, a San Leone, in uno dei tanti difficili e complessi quartieri di Catania, scuole, parrocchie, istituti di formazione, associazioni di volontariato, Caritas diocesana e Comune hanno stretto il primo Patto Educativo Territoriale della città. Sottoscritto nel corso della terza edizione della festa di Primavera, esplicita metafora di Rinascita sociale e culturale, organizzata dal’istituto comprensivo Montessori – Mascagni.
La genesi del Patto, in un auditorium affollato di famiglie e genitori, è stata ricostruita dall’appassionato intervento del dirigente scolastico della Montessori – Mascagni, Alfredo Motta: “Era nell’aria, sentivo che occorreva fare qualcosa di più e di nuovo per …. continua a leggere a questo link