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Sciara Curia, la salveranno gli studenti?

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“Salviamo la Sciara Curia: facciamolo tutti insieme” è la petizione lanciata sul sito Change.org dagli alunni della seconda media, sez. N, dell’Istituto Coppola, che ha alcuni plessi tra via Ammiraglio Caracciolo e viale Medaglie D’oro, un’area all’interno della quale sopravvive ancora un lembo di sciara che risale all’eruzione dl 1669.

“Quel che resta della ‘Sciara’, che un tempo era l’esempio della rinascita della natura, è oggi in gran parte abbandonato e merita di essere rivalorizzato”, scrivono i ragazzi e chiedono quindi all’amministrazione comunale, a cui è indirizzata la petizione, di avere cura di questo spazio, ridotto a discarica, e di trasformarlo in “un ‘Sentiero Natura’ percorribile, corredato da cartelli esplicativi e da info point per turisti che illustrino la storia del luogo, la sua formazione vulcanica, la ricchezza della vegetazione e della fauna.”

Davanti allo spettacolo di abbandono che hanno sotto gli occhi, proprio davanti alla loro scuola, i giovani allievi stanno imparando che non esistono solo rassegnazione o indifferenza ma è possibile una forma di cittadinanza attiva. E che per essere cittadini bisogna sapere, per un verso, a quali istituzioni compete la gestione del territorio, in modo da richiamarle alle loro responsabilità. Per l’altro verso bisogna riconoscere che i cittadini stessi hanno delle responsabilità e a loro i ragazzi hanno rivolto l’invito ad avere maggiore cura del territorio non solo individualmente ma associandosi tra loro: “sarebbe bello poter creare un’associazione che si prenda cura della Sciara e che potrebbe chiamarsi ‘Amici della Sciara Curia’.”

Occupandosi di questo tema i giovani allievi hanno appreso una vera e propria ‘lezione’ di educazione civica. Di più. Hanno imparato che, per essere cittadini oggi, bisogna conoscere gli strumenti digitali e saperli utilizzare. A partire dalla sciara hanno iniziato un percorso di conoscenza del territorio e della città cercando notizie su vari testi e sul web, ed imparando contestualmente il modo corretto di selezionare le informazioni e verificarne la validità. Un affinamento delle capcità critiche che rimarrà come importante bagaglio nella loro mente.

Per il web è stata anche preparata, dagli allievi di altre due classi, le seconde medie delle sez. M e O, la voce ‘Sciara Curia’ su Vikidia, l’enciclopedia online per i ragazzi.

Saper usare gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione è oggi necessario, tanto che si parla di cittadinanza digitale. Chi non riesce ad acquisire queste competenze rimane indietro, è meno cittadino degli altri. Non è infatti scontato che le possibilità offerte dalla tecnologia offrano nuove opportunità educative a tutti, possono anche creare nuove disuguaglianze, e bisogna attrezzarsi per contrastarle.

Proprio questo è il principale obiettivo del progetto Connessioni Digitali, con cui Save the Children vuole contribuire a ridurre la povertà educativa digitale, soprattutto nei contesti più difficili, dove le famiglie hanno meno opportunità da offrire ai propri figli.

La scuola Coppola è una di quelle che, a Catania, hanno aderito al progetto che prevede un percorso di due anni, da integrare con il curricolo di Educazione civica. Le tematiche sono quindi legate alla conoscenza della Costituzione e alla sostenibilità ambientale, da concretizzare occupandosi di questioni attinenti al proprio territorio e realizzando un prodotto finale di comunicazione digitale.

Save the children fornisce anche una strumentazione tecnologica che viene usata per il progetto ma poi rimane alla scuola, e si appoggia – per la formazione – alle competenze del Centro di ricerca Cremit dell’Università Cattolica e della cooperativa Edi.

L’istituto Coppola è una scuola situata in un contesto molto popolare, ed è frequentata da ragazzi che hanno molte fragilità. Per loro questo progetto ha rappresentato sicuramente un’occasione di arricchimento. Come abbiamo visto, sono state coinvolte tre classi, ognuna con i propri docenti e con una referente per ogni consiglio di classe, Maria Patti, Manuela Marchetta, Patrizia Furci, che hanno lavorato insieme alla refente di tutto il progetto, Caterina Musmeci.

La scuola si conferma un pilastro del nostro sistema formativo, anche se purtroppo non sempre aiutata dalle altre istituzioni pubbliche, in primis dalle amministrazioni comunali, spesso poco attente e molto ‘distratte’ rispetto al problema della cura dei giovani, che rappresentano invece il nostro futuro. La situazione è particolarmente grave a Catania dove si registra un’altissima percentuale di dispersione scolastica, un grave disagio giovanile e, da tempo, un vuoto istituzionale per l’assenza del sindaco e di una giunta.

Ci auguriamo che la prossima amministrazione tenga conto delle esigenze del territorio e anche delle richieste degli alunni del Coppola, che hanno diritto ad avere delle risposte. Sperimenterebbero così l’efficacia del proprio impegno e non la delusione per essersi impegnati invano.

1 Comments

  1. Complimenti alle classi per il progetto ed un plauso alle docenti.
    Ciò sicuramente contribuirà a comprendere meglio la necessità dell’impegno attivo come cittadini
    ed a lottare democraticamente per ciò in cui si crede.

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