Un parcheggio in piazza Lupo? Anche CittàInsieme dice NO. E lo fa analizzando in modo articolato il Bando di finanziamento della Regione Siciliana, dedicato espressamente alla costruzione di parcheggi di interscambio.
Considerato che piazza Lupo si trova inequivocabilmente all’interno del Centro Storico, il Comunicato dell’associazione cittadina si chiede provocatoriamente chi mai potrebbe firmare una dichiarazione che comprovi “l’ubicazione dell’opera al di fuori dei centri storici”, come espressamente richiesto dal Bando.
Come Argo ha già scritto, nella delibera (n.133) di partecipazione al bando, il parcheggio di piazza Lupo è stato inserito in una aggiunta e giustificato con l’insostenibile formulazione “in ragione della sua vicinanza al centro storico”.
Ecco il Comunicato di CittàInsieme
Con riferimento all’intenzione annunciata dall’Amministrazione del Comune di Catania di considerare la Piazza Lupo all’interno del “parco progetti” da proporre alla Regione Siciliana per il Bando di finanziamento di investimenti per la realizzazione di parcheggi di interscambio nelle città di Palermo, Catania e Messina, torniamo sull’argomento per rivolgere l’appello al Sindaco affinché sia espunto il progetto di parcheggio in Piazza Lupo.
Le ragioni sono molteplici ed esulano da considerazioni e valutazioni di opportunità politica.
Dalla lettura dell’Avviso regionale di cui al D.D.G. n. 1845 del luglio scorso, infatti, si evince chiaramente che il bando persegue la “finalità di dotare i comuni della Sicilia di parcheggi di interscambio che favoriscano il decongestionamento dei centri urbani e l’interscambio con i sistemi di trasporto collettivo urbano ed extraurbano, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico”.
Questa premessa del Bando viene poi rilanciata dall’Art. 1 laddove si afferma che “con il presente bando, l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità intende promuovere interventi finalizzati alla realizzazione di parcheggi di interscambio per ridurre gli inquinamenti acustici ed atmosferici, incrementando il risparmio energetico ed il miglioramento dei servizi pubblici”.
Tra gli obiettivi e le finalità indicati nel successivo Art. 2 viene poi stabilito che le proposte progettuali di parcheggi di interscambio devono perseguire “i seguenti obiettivi prioritari:
- realizzare parcheggi di scambio per intercettare il flusso veicolare e incentivare l’uso dei mezzi pubblici, favorendo il decongestionamento dei centri urbani;
2) promuovere gli interventi finalizzati a risolvere le forti carenze in tema di mobilità, trasporti e intermodalità […] ed in grado di ridurre l’afflusso dei veicoli privati nei centri attraverso l’interscambio con sistemi di trasporto del tipo pubblico/pubblico e/o pubblico/privato”.
Se questo non bastasse ancora per convincere l’Amministrazione a fare la scelta giusta, rileviamo un ulteriore elemento, definitivo.
Si tratta dell’Art. 3 del Bando che chiarisce quali sono i “requisiti di ammissibilità”: alla proposta progettuale, a pena di inammissibilità, dovrà essere allegata una folta documentazione, ivi compresa la “dichiarazione e comprova di ubicazione dell’opera al di fuori dei centri storici, con redazione di un documento che dimostri ed asseveri le funzioni di interscambio, che dimostri inoltre la integrazione e complementarietà con altri sistemi di trasporto pubblico, e che contenga una analisi del volume di traffico passeggeri potenzialmente sottraibile al traffico veicolare privato”.
Secondo il vigente strumento urbanistico, Piazza Lupo si trova in Zona “A” (Centro storico), come tale esclusa da questo Bando.
Quindi, chi mai potrebbe firmare una tale dichiarazione?
A chi si trova nella stanza dei bottoni l’onere di trarre le dovute conclusioni…
UN PARERE DEL GENERE COMPETE AD UN URBANISTA E DI URBANISTI NE AVETE TANTI. uN PARCHEGGIO SOTTERRANEO COME QUELLO DI PIAZZA EUROPA NON POTREBBE ESSERE ANCHE UNA SOLUZIONE? rIPETO CHE L’URBANISTA INTELLIGENTE, DIUSINTERESSATO D COMPETENTE DOVREBBE DARE UN CORRETTO GIUDIZIO. cOSA DICE L’ARCHITETTO cANTGONE ? E COSA CONSIGLIA L’ARCHITETTO pAOLO lA gRECA?