L’Islam non è terrorismo. L’Islam è pace. Ed è così, come potete vederlo nelle fotografie esposte in questi giorni nella Moschea della Misericordia di Catania di piazza Cutelli 6. Immagini che ci fanno visitare i luoghi di culto islamici della città dell’Etna e di tanti altri luoghi europei.
Organizzata dalla Comunità Islamica di Sicilia e dal Collettivo Scatto Sociale, la Mostra fotografica “Viaggio all’interno delle moschee di Catania e d’Europa”, è stata inaugurata qualche giorno fa, davanti ad autorità, pubblico, stampa, rappresentanti delle associazioni dei Focolari e della comunità di sant’Egidio e, naturalmente, l’imam Kheit Abdelhafid; sarà visitabile ancora per qualche giorno, fino al 27 marzo.
Scatto Sociale, attraverso un reportage fotografico, racconta i riti, la preghiera e i momenti più intimi della religione islamica, all’interno della moschea più grande del Sud Italia, quella di Catania appunto. Sotto quel tetto si accolgono migranti che non hanno casa, si fanno corsi di lingue per i bambini e altre attività. Altro che terrorismo!
Il “Viaggio all’interno delle moschee di Catania e d’Europa” – dice il comunicato che annuncia la mostra – è l’occasione unica per conoscere la comunità islamica più importante del Meridione che, insieme a tutte le altre forze democratiche, lotta affinché i fondamentalismi da un lato e i preconcetti dall’altro, non prendano il sopravvento”.
“La fusione dei due progetti fotografici – continua – è un gesto concreto di libertà religiosa e rispetto per il principio d’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, in contrasto con la recente legge antimoschee, promulgata dalla Regione Lombardia, che viola il diritto fondamentale alla libertà di culto e rappresenta un danno ai principi fondamentali della Costituzione Italiana, la stessa che ribadisce la solidarietà nei confronti di tutti quei popoli che fuggono dalle guerre e dai regimi totalitari, offrendo loro il diritto d’asilo”.
“Scatto Sociale” è un collettivo fotografico nato a Catania che opera in particolare nel campo del reportage sociale, composto da fotografi freelance che hanno seguito i corsi di fotografia de I siciliani giovani, testata con la quale continuano a collaborare.
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Mai stato a Catania.