Dal 1996, il 21 marzo non è soltanto l’equinozio di primavera, è anche la “giornata della memoria e dell’impegno” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita da ‘Libera, Associazione Nomi e Numeri contro le mafie’, fondata il 25 marzo 1995 da don Luigi Ciotti e Rita Borsellino.
Nata dopo le stragi degli anni ’92-’93 con l’obiettivo di svegliare le coscienze della società civile nella lotta alle mafie e diffondere la cultura della legalità e della giustizia, Libera raccoglie oggi oltre 1500 associazioni e si è diversificata in vari ambiti che vanno dalla formazione all’informazione, alla valorizzazione di beni ‘liberati’ dalle mafie.
Ogni anno per la giornata della memoria viene individuata una città da cui far partire le manifestazioni ed uno slogan che accompagnerà i cortei in tutte le strade e le piazze d’Italia in cui si vorranno ricordare, attraverso la lettura di tutti i nomi, le vittime della mafia.
Questo anno la scelta è caduta su Bologna, città dalle mille ferite, con lo slogan “La verità illumina la giustizia”, quanto mai appropriato in un momento in cui anomalie od omissioni rendono il percorso giurisdizionale poco efficiente o incisivo.
Anche Catania partecipa a questa giornata, spostandola di tre giorni rispetto all’evento bolognese. Il 24 marzo alle ore 9:00 partirà un corteo, formato da studenti, rappresentanti delle istituzioni catanesi, Comune ed Università.
Partenza dalla villa Bellini per proseguire lungo la via Etnea, viale Regina Margherita, via Ipogeo, via Cesare Beccaria, con sosta davanti al murales dedicato alle vittime della mafia. Qui un alunno per ogni vittima leggerà una frase che ricordi la vittima o una sua breve biografia. Si proseguirà per via Giuseppe Fava dove uno studente davanti alla lapide del giornalista ucciso, leggerà i fatti relativi all’omicidio del giornalista catanese.
Il corteo si concluderà al Tribunale dei minori in via Raimondo Franchetti, con il benvenuto del presidente del tribunale e l’esposizione di lenzuoli con storie e volti delle vittime di mafia preparati dalle scolaresche.
Non mancherà la lettura dell’elenco delle vittime della mafia, oggetto -nel pomeriggio- anche di una seduta straordinaria del consiglio comunale. L’amministrazione ha infatti istituzionalizzato, già dallo scorso anno, il 21 marzo ‘giornata cittadina della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia’ con una delibera della giunta. Ha anche istituito una figura di assessore preposto alla Trasparenza e alla Legalità
Nella nostra città Libera ha ottenuto un immobile confiscato alla mafia in via Grasso Finocchiaro, nella zona di Picanello, quartiere critico all’interno del quale sta tentando -attraverso la creazione di sportelli dell’ascolto- di entrare in contatto con la gente per la diffusione di una cultura della legalità.
Potrebbe trattarsi dell’inizio di un percorso importante, tale da indurre Libera a superare l’atteggiamento di prudenza, a volte eccessiva, determinato dal fatto di muoversi prevalentemente in ambito istituzionale. Scelta che implica il rischio di essere meno efficiente ed incisiva nella denuncia oltre che nello stimolo per le istituzioni stesse, le quali possono talora limitare la loro azione alla esposizione di bandiere e proclami.
La presenza di Libera è significativa soprattutto nelle scuole dove c’è un lavoro capillare fatto dai responsabili dell’associazione e dal lavoro volontario di molti docenti che coinvolgono ragazzi di tutte le fasce di età.
Anche l’Università lo scorso anno ha firmato un protocollo con Libera “per una formazione“ di professionisti: soprattutto di bravi uomini e donne. In nome della legalità Libera ha avviato con altre associazioni un percorso per arrivare alla stesura di un regolamento delle Festività agatine.
E’ auspicabile che l’amministrazione comunale si dimostri non solo attenta alla promozione di ogni tipo di informazione sulla giornata della memoria, ma che eserciti nella gestione della vita politica cittadina un reale servizio alla collettività con comportamenti improntanti ad onestà e trasparenza.
Solo così potranno essere coinvolti e convinti tutti i cittadini, in special modo quanti possono vedere nelle manifestazioni corali un aspetto solo formale o retorico che poco si traduce in un impegno attivo di contrasto alla corruzione individuale e collettiva.
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Libera ha dato prova del suo impegno assieme a Cittainsieme, LIPU, WWF e Comitato Porto del Sole , con la sua precisa e documentale denuncia alla Procura della Repubblica di Catania, di uno fra i peggiori casi di mala gestione del porto di Catania non a caso definito da un dossier in Commissione Parlamentare Antimafia “porto delle nebbie”. Se riflettiamo sui recenti sequestri giudiziari a carico di operatori portuali nel trasporto su gomma, sulla lunga gestione illegittima del porto per conflitto di interessi rilevato e censurato dal Procura della Repubblica, ma passato sotto ingiustificato silenzio delle amministrazioni responsabili, le “nebbie” risultano ben più dense e dannose per tutta Catania soffocata da tale mafia che non spara, non si espone e domina in silenzio.
Sì. Libera ha fatto tanto ma forse avrebbe potuto fare di più. Per esempio alzando la voce su singoli casi di aziende confiscate