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Nella badia di Sant'Agata insieme musulmani e cristiani

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La bellissima Badia di S.Agata lo scorso sabato pomeriggio era gremita. I ‘Focolarini‘ organizzatori dell’evento si affannavano ad aggiungere sedie man mano che la gente continuava ad arrivare.
Tante, tantissime donne velate di tutte le età con molti bambini incredibilmente silenziosi e tranquilli, quasi tutti tenuti per mano dalle loro mamme. Sono rimasti buoni e quieti anche durante le proiezioni dei discorsi di Chiara Lubich (quello famoso alla Moschea di New York, unica donna che abbia avuto questo privilegio), purtroppo poco comprensibili forse a causa della difficile acustica della chiesa.

E poi al microfono le testimonianze dei ragazzi musulmani, il commosso ringraziamento dell’Imam Keith Abdelhafid, presidente della Comunità Islamica di Sicilia, per tutto quello che i Focolari, ma non soltanto loro, fanno per i musulmani.
Ad essersi impegnati nell’accoglienza, a molti livelli, sono stati anche la comunità di S. Egidio, il Centro Astalli, i Valdesi e altre comunità protestanti, gli Ortodossi. Doposcuola, visite pediatriche e farmaci per i bambini, reperimento di capi di vestiario necessari, ospitalità. Ognuno ha fatto qualcosa.
A tutti costoro sono andate le espressioni di gratitudine per la straordinaria capacità di accoglienza, di integrazione, di vera amicizia, soprattutto durante e dopo l’emergenza dell’arrivo dei Siriani, che continuano ancora oggi ad arrivare, e ad essere accolti.
Espressioni di gratitudine che hanno toccato e fatto toccare punte di commozione. “Ci siamo sentiti accolti, rispettati – ha detto una ragazza molto giovane – abbiamo visto rispettate le usanze e i dettami della nostra religione, fin nelle prescrizioni che riguardano l’alimentazione, e siamo stati aiutati ad osservare le nostre feste religiose”. Tutti gesti importanti che i Focolari hanno saputo offrire alle persone di cui hanno deciso di prendersi cura.
Dalla chiesa, dopo la messa, gli intervenuti si sono spostati alla moschea per condividere cibi e racconti.
Nessuna autoreferenzialità, nessuna celebrazione della propria bravura, niente giornalisti, niente telecamere. Magnifica preghiera interconfessionale.

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