Un presidio, un volantino, uno striscione e una lettera consegnata alla prefetta. Così le donne di Catania hanno manifestato il primo febbraio, insieme a tutte le altre d’Europa, per respingere l’attacco contro la libertà di scelta tra maternità e aborto. Infine: per una maternità consapevole.
L'”antiproyecto de ley” del ministro della giustizia spagnolo Gallardón, presentato il 20 dicembre 2013, intende cancellare il diritto di scelta all’interruzione volontaria di gravidanza riconosciuto alle donne spagnole dalla legge del 2010 introdotta dal governo Zapatero.
Le donne tutte, a Parigi come a Londra, a Bruxelles come a Roma, Bologna, Vercelli, Cosenza, Siena , attraverso la rete Women in Europe hanno affermato il loro diritto all’autodeterminazione. Anche in Italia di tanto in tanto sedicenti movimenti per la vita tentano l’assalto alla legge 194, vanificata del resto, nei fatti, dal gran numero di medici obiettori di coscienza e dall’assenza di consultori, personale e fondi. Nel corso della manifestazione di Catania indetta dalle donne di Voltapagina, Snoq-Catania, dall’Open mind, ed alla quale hanno aderito l’Arcigay, Città felice, il Movimento studentesco e Catania bene comune, è stata consegnata una nota alla prefetta di Catania Maria Guia Federico perché, attraverso il ministero degli Esteri italiano, la protesta varchi i confini nazionali e arrivi in Spagna. Foto di Manuela Fisichella
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